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I 34 DIRETTORI SANITARI E AMMINISTRATIVI SARANNO SCELTI DA UN ALBO
Ai manager della sanità 150.000 euro lordi l'anno
PALERMO. Non si sono ancora insediati, ed i nuovi 17 direttori generali, 9 per le Asp (aziende sanitarie provinciali) e 8 aziende per le aziende ospedaliere, sono stati già «ribattezzati» come i manager della «svolta» e soprattutto i 17 «uomini d'oro», evidentemente, forse pensando ai loro lauti compensi.
Ebbene, sfatando tutti i pregiudizi del caso e soprattutto mettendo a bando le «leggende metropolitane» che si sono sempre raccontate attorno alla retribuzione dei manager della sanità, oggi i direttori generali sono quasi paragonabili ad un burocrate medio della Regione siciliana.
Attualmente il loro compenso lordo è sui 150 mila euro all'anno, mentre ai direttori sanitari e amministrativi va un compenso tra i 110 e i 120 mila euro. Tuttavia, sembra che all'assessorato alla Sanità, si stia valutando una proposta che prevede la rivalutazione di questi compensi.
Si sta discutendo se non è il caso di creare due fasce: A e B con aziende di serie A e aziende di serie B e di conseguenza due parametri diversi per la retribuzione: alla prima farebbero parte tutti i direttori generali, sanitari e amministrativi delle 9 Asp, dei 3 Policlinici e delle aziende ospedaliere di rilievo nazionale quali il «Civico» di Palermo e il «Garibaldi» di Catania. Nella seconda fascia le altre tre aziende ospedaliere: «Cannizzaro» di Catania, «Papardo-Piemonte» di Messina, «Cervello-Villa Sofia» di Palermo.
Tutto naturalmente ancora da divenire. Prima si dovrà procedere. com'è noto, alla riorganizzalione della «macchina sanitaria» Siciliana in base alla riforma voluta fortemente dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dall'assessore Massimo Russo, C'è però da sottolineare che nel corso dell'attuale triennio 2007/2009, i manager uscenti si sono già decurtati i loro stipendi del 10 per cento.
Altro capitolo è quelto relativo alta nomina dei nuovi direttori sanitari e amministrativi. Con la vecchia riforma che andrà in soffitta il 31 agosto prossimo, la Sicilia da quando si è passati all'aziendalizzazione degli ospedali, era il lontano 1995, a parte le 9 Asl territoriali, i 3 Policlinici universitari, stanno operando anche altre 16 aziende ospedaliere con un complessivi 28 direttori generali e 56 tra direttori sanitari ed amministrativi. Quindi un totale di 84 superburocrati della sanità che incidono in modo non indifferente per le casse regionali.
Con la riforma i manager saranno 17 mentre 34, invece saranno i direttori sanitari e amministrativi che, com'è previsto dalla normativa saranno scelti dai direttori generali da un apposito albo che è stato messo a punto lo scorso 5 maggio dall'assessore alla Sanità che ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delta Regione del 15 maggio scorso l'avviso pubblico per «La formazione dell'elenco permanente ed aggiornamento periodico degli idoneei alla nomina di direttore amministrativo e sanitario del servizio sanitario della Regione siciliana». Termini scaduti già lo scorso 30 maggio e albo che sarà reso noto non prima del prossimo 31 agosto. Stando alle direttive, i nuovi manager dovranno avvalersi della collaborazione di altrettanti nuovi dIrettori sanitari e amministrativi. Sarà così?
Ebbene, sfatando tutti i pregiudizi del caso e soprattutto mettendo a bando le «leggende metropolitane» che si sono sempre raccontate attorno alla retribuzione dei manager della sanità, oggi i direttori generali sono quasi paragonabili ad un burocrate medio della Regione siciliana.
Attualmente il loro compenso lordo è sui 150 mila euro all'anno, mentre ai direttori sanitari e amministrativi va un compenso tra i 110 e i 120 mila euro. Tuttavia, sembra che all'assessorato alla Sanità, si stia valutando una proposta che prevede la rivalutazione di questi compensi.
Si sta discutendo se non è il caso di creare due fasce: A e B con aziende di serie A e aziende di serie B e di conseguenza due parametri diversi per la retribuzione: alla prima farebbero parte tutti i direttori generali, sanitari e amministrativi delle 9 Asp, dei 3 Policlinici e delle aziende ospedaliere di rilievo nazionale quali il «Civico» di Palermo e il «Garibaldi» di Catania. Nella seconda fascia le altre tre aziende ospedaliere: «Cannizzaro» di Catania, «Papardo-Piemonte» di Messina, «Cervello-Villa Sofia» di Palermo.
Tutto naturalmente ancora da divenire. Prima si dovrà procedere. com'è noto, alla riorganizzalione della «macchina sanitaria» Siciliana in base alla riforma voluta fortemente dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo e dall'assessore Massimo Russo, C'è però da sottolineare che nel corso dell'attuale triennio 2007/2009, i manager uscenti si sono già decurtati i loro stipendi del 10 per cento.
Altro capitolo è quelto relativo alta nomina dei nuovi direttori sanitari e amministrativi. Con la vecchia riforma che andrà in soffitta il 31 agosto prossimo, la Sicilia da quando si è passati all'aziendalizzazione degli ospedali, era il lontano 1995, a parte le 9 Asl territoriali, i 3 Policlinici universitari, stanno operando anche altre 16 aziende ospedaliere con un complessivi 28 direttori generali e 56 tra direttori sanitari ed amministrativi. Quindi un totale di 84 superburocrati della sanità che incidono in modo non indifferente per le casse regionali.
Con la riforma i manager saranno 17 mentre 34, invece saranno i direttori sanitari e amministrativi che, com'è previsto dalla normativa saranno scelti dai direttori generali da un apposito albo che è stato messo a punto lo scorso 5 maggio dall'assessore alla Sanità che ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delta Regione del 15 maggio scorso l'avviso pubblico per «La formazione dell'elenco permanente ed aggiornamento periodico degli idoneei alla nomina di direttore amministrativo e sanitario del servizio sanitario della Regione siciliana». Termini scaduti già lo scorso 30 maggio e albo che sarà reso noto non prima del prossimo 31 agosto. Stando alle direttive, i nuovi manager dovranno avvalersi della collaborazione di altrettanti nuovi dIrettori sanitari e amministrativi. Sarà così?
21.08.2009 | Antonio Fiasconaro |
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