Momenti di terrore l’altra notte su un autobus della linea 64. Una ragazza che viaggiava sul mezzo pubblico insieme al suo fidanzato è stata pesantemente molestata da un nordafricano. Alla reazione del fidanzato, l’uomo ha estratto un coltello minacciandolo di morte lui e l’autista del bus che intanto era accorso in aiuto della giovane coppia. Fortunatamente c’è stato chi, dalla strada, notando tanta concitazione dentro l’autobus, si è insospettito ed ha avvisato il 113. L’arrivo degli agenti è stato provvidenziale. Sebbene il nordafricano abbia aggredito anche loro, alla fine è stato bloccato.
E’ accaduto poco dopo le 23,30 sul piazzale antistante la stazione Termini, all’interno del bus di linea «64» che collega piazza dei Cinquecento a San Pietro. A quell’ora a bordo ci sono i due fidanzati, entrambi di venticinque anni, romani anche se lei pur essendo nata nata in Italia, è di origini africane. Stavano rincasando, chiacchieravano tra di loro aspettando che l’autista avviasse il mezzo. Su un sedile in fondo c’è anche uno straniero, 20 anni, originario della Costa d’Avorio. Il ragazzo è visibilmente scosso, forse ubriaco o in preda ad una dose di droga. Fa qualche passo verso la coppia: afferra ai fianchi la ragazza. La palpeggia, se la stringe addosso. La vittima grida, scalcia, si oppone con tutte le forze. Il fidanzato è lì accanto.
LA REAZIONE
Questione di secondi e arriva la reazione. Si aggrappa al molestatore e cerca di allontanarlo. Lo spinge, chiede aiuto. Ma lo straniero non fugge, rimane fermo, in piedi: estrae un coltello che punta al fianco del giovane.
«Se ti muovi ti ammazzo», grida. Intanto, l’autista dell’Atac vede la scena e non si tira indietro: esce dalla cabina di manovra e va in aiuto alla coppia ma anche lui è costretto a bloccarsi davanti a quell’uomo che impugna la lama. Passano i secondi. Sale la paura, aumenta la tensione. Ma qualcuno nel piazzale vede le fasi violente all’interno dell’autobus e avvisa la polizia. Una volante del commissariato ”Viminale” arriva rapidamente. Gli agenti salgono sul «64» in tempo per bloccare l’aggressore prima che la situazione si faccia ancora più grave. Il giovane viene portato in manette negli uffici del commissariato. La ragazza molestata dal nordafricano era così scossa che ha rifiutato di recarsi in ospedale. «Un mio collega – racconta un tassista in servizio – è fra quelli che ha visto tutto e credo che sia stato lui a chiamare le forze dell’ordine».Questione di secondi e arriva la reazione. Si aggrappa al molestatore e cerca di allontanarlo. Lo spinge, chiede aiuto. Ma lo straniero non fugge, rimane fermo, in piedi: estrae un coltello che punta al fianco del giovane.
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