Sono contro l'Italia perché contrasta il Califfato e perché sede della Cristianità
Bruxelles, 29 set. (TMNews) - Lo stato di allerta per l'Italia è "elevato, anzi elevatissimo, pur in assenza di una minaccia specifica" di azioni terroristiche da parte dei jihadisti del cosiddetto Califfato islamico in Iraq, e questo innanzitutto perché il nostro paese "è parte di quella grande comunità occidentale che contrasta il terrorismo", oggi "sotto attacco da parte di un califfo e di un sedicente Stato e di una organizzazione criminale che ha condizioni, soldi e uomini che nessuno ha mai avuto". Lo ha affermato oggi a Bruxelles il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, parlando con la stampa a margine di una conferenza del Comitato delle Regioni europee sulla sicurezza interna dell'Ue.
L'Italia, inoltre, ha aggiunto il ministro, potrebbe essere presa di mira anche perché "è sede della Cristianità", e poi "ha fatto delle scelte importanti in parlamento anche negli ultimi mesi".
Alfano si è detto "pronto a portare al Consiglio dei ministri e in parlamento norme molto importanti e severe" per contrastare la minaccia terrorista proveniente dai cosiddetti "foreign fighters", i jihadisti di nazionalità europea che intendono andare a combattere o che rientrano nell'Ue dopo aver combattuto nelle file islamiste. Uno dei nuovi provvedimenti, ha spiegato, consisterà in "uno stretto controllo di polizia su soggetti che possono essere considerati a rischio e che possono anche avere in mente di andare nei teatri di guerra, specificando meglio le misure di prevenzione che oggi vengono applicate per esempio ai mafiosi". Inoltre, ha aggiunto Alfano, bisognerà "colmare quelle lacune normative del nostro codice che impediscono o rendono difficile punire coloro che vogliono andare a combattere in terra straniera, anche senza essere i reclutatori". Il ministro ha sottolineato di avere già "pronte queste misure".
A livello europeo, Alfano ha osservato che occorre "rafforzare la registrazione dei dati dei passeggeri nell'area Schengen per quanto riguarda voli e transiti, per monitorare meglio la situazione ed evitare che qualche europeo vada su quei teatri di guerra a combattere, e che, dopo essersi ulteriormente radicalizzato, torni indietro con la volontà di realizzare quella 'strategia dei mille tagli' che serve a dissanguare il nemico, come sostengono i teorici dell'Isis".
Quanto al numero di "foreign fighters" scoperti in Italia, Alfano ha riferito che finora il monitoraggio effettuato ne ha individuati 48, legati in qualche modo al nostro paese anche "in termini di transito". Il Comitato antiterrorismo "si riunisce ogni settimana, teniamo la situazione aggiornata e sotto controllo", ha assicurato il ministro. Loc Loc
L'Italia, inoltre, ha aggiunto il ministro, potrebbe essere presa di mira anche perché "è sede della Cristianità", e poi "ha fatto delle scelte importanti in parlamento anche negli ultimi mesi".
Alfano si è detto "pronto a portare al Consiglio dei ministri e in parlamento norme molto importanti e severe" per contrastare la minaccia terrorista proveniente dai cosiddetti "foreign fighters", i jihadisti di nazionalità europea che intendono andare a combattere o che rientrano nell'Ue dopo aver combattuto nelle file islamiste. Uno dei nuovi provvedimenti, ha spiegato, consisterà in "uno stretto controllo di polizia su soggetti che possono essere considerati a rischio e che possono anche avere in mente di andare nei teatri di guerra, specificando meglio le misure di prevenzione che oggi vengono applicate per esempio ai mafiosi". Inoltre, ha aggiunto Alfano, bisognerà "colmare quelle lacune normative del nostro codice che impediscono o rendono difficile punire coloro che vogliono andare a combattere in terra straniera, anche senza essere i reclutatori". Il ministro ha sottolineato di avere già "pronte queste misure".
A livello europeo, Alfano ha osservato che occorre "rafforzare la registrazione dei dati dei passeggeri nell'area Schengen per quanto riguarda voli e transiti, per monitorare meglio la situazione ed evitare che qualche europeo vada su quei teatri di guerra a combattere, e che, dopo essersi ulteriormente radicalizzato, torni indietro con la volontà di realizzare quella 'strategia dei mille tagli' che serve a dissanguare il nemico, come sostengono i teorici dell'Isis".
Quanto al numero di "foreign fighters" scoperti in Italia, Alfano ha riferito che finora il monitoraggio effettuato ne ha individuati 48, legati in qualche modo al nostro paese anche "in termini di transito". Il Comitato antiterrorismo "si riunisce ogni settimana, teniamo la situazione aggiornata e sotto controllo", ha assicurato il ministro. Loc Loc
http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/alfano-allerta-isis-elevatissima-tra-noi-48-jihadisti-20140929_140633.shtml
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