
Nel
tratto della colata lavica del 1981 fra la statale 120 e la provinciale
“Boccadorzo” si potranno costruire sia l’area di Protezione civile, sia
l’elisuperfice. Lo conferma il sindaco, Ernesto Del Campo, subito dopo
il vertice fra i tecnici del Parco dell’Etna ed i progettisti del Prg di
Randazzo. Ma il vertice, a sentire il primo cittadino di Randazzo, ha
sancito anche un principio particolarmente importante per l’economia
agricola della zona, ovvero che i vigneti abbandonati da anni e per
questo sopraffatti dalla vegetazione potranno nuovamente tornare
vignati. “Proprio così – ci dice soddisfatto – Uno degli elementi di
discordanza fra il Parco e le nostre politiche di sviluppo era
rappresentato dalla destinazione di alcune zone agricole all’interno dei
confini del Parco”. “Vi sono terreni – spiega Del Campo – che decenni
fa erano rigogliosi vigneti. Poi questi non sono stati più coltivati e
pian piano la vegetazione ha preso il sopravvento”. “Bene – continua il
sindaco Del Campo – noi ribadiamo il principio che un terreno che un
tempo era un vigneto, si trovi in zona D del parco o in zona B, deve
poter essere nuovamente coltivata e tornare, se i proprietari lo
volessero, un vigneto”. “su questi temi – conclude Del Campo – ci siamo
scontrati, ma alla fine con il Parco abbiamo sancito questo importante
principio che salvaguardia una storia ed una tradizione vitivinicola
importante come quella randazzese”. L’incontro era stato organizzato
perché il Parco dell’Etna nell’esprimersi sulla Valutazione di impatto
ambientale (Via) e sulla (Vas) Valutazione ambientale strategica, aveva
presentato delle osservazioni. “Adesso con il Parco ci siamo chiariti –
conclude Del Campo – invieremo a Nicolosi le nostre controdeduzioni.
Così ottteremo il sì del Parco l’iter del Prg potrà proseguire”.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 02-02-2013
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