il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 14 luglio 2012

Sanità, pozzo senza fondo


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Centonove
Ed. del 13.07.2012 - pag. 29
Michele Schinella
Articolo letto 40 volte
La spesa regionale sanitaria aumenta di oltre mezzo miliardo di euro nonostante il piano di rientro

Convenzionati privati, 118, ospedali pubblici: rispetto al 2010 i costi sono lievitati. Con qualche eccezione. E' rimasta inalterata l'emoragia per i viaggi della speranza. Nominati 520 consulenti esterni
MESSINA - Il 118? Paga autisti soccorritori costretti a non lavorare da due anni e costa di più degli anni in cui il servizio di emergenza urgenza era affidato alla Croce rossa italiana. La spesa per gli ospedali? E’ aumentata. E quella per convenzioni con i privati? E’ lievitata. Non è invece migliorata, a guardare i dati economici dei “viaggi della speranza”, la qualità dell’assistenza sanitaria.
Massimo Russo, quando si è insediato alla guida dell’assessorato alla Sanità, a settembre del 2008, ha dovuto agire rapidamente per attuare il piano di rientro ed evitare l’incombente commissariamento della sanità regionale e di conseguenza, di perdere le risorse aggiuntive messe sul piatto dal Governo nazionale. Il commissariamento lo ha evitato e nelle casse della regione Sicilia sono arrivati 3 miliardi di euro in tre anni (in prestito) in più rispetto alla quota del Fondo sanitario nazionale, che sono servite per ripianare i debiti che le aziende sanitarie ed ospedaliere avevano collezionato negli anni precedenti. Tuttavia, la crescita della spesa sanitaria non si è fermata. Anzi, ha continuato a galoppare. Tra il 2010 e il 2011 è lievitata di 519 milioni di euro, quasi quattro volte quanto era cresciuta tra il 2009 e il 2010 (127 milioni), arrivando a 9 miliardi e 421 milioni di euro, oltre il 50% delle risorse che ogni anno impegna la regione Sicilia. Il procuratore generale della Corte dei conti, Giovanni Coppola, quando ha visto i dati si è meravigliato e ha chiesto spiegazioni: «Abbiamo dovuto ripianare i disavanzi delle aziende sanitarie e iscrivere residui passivi», hanno spiegato i tecnici degli uffici di piazza Ziino, sede palermitana dell’assessorato. Il procuratore generale che lo scorso anno era stato duramente attaccato da Massimo Russo per i giudizi negativi espressi sui conti della sanità si è accontentato delle giustificazioni. Che però tra gli addetti ai lavori fanno sorgere dubbi. Ma i disavanzi creati negli anni precedenti al 2008 non erano stati già ripianati grazie al maxi prestito dello Stato italiano?
QUALITA’ AL PALO. Alla crescita della spesa avrà fatto da contraltare la qualità delle prestazioni sanitarie, allora? Non proprio. La mobilità passiva, ovvero quanto la Sicilia è costretta a pagare alle altre regioni per le prestazioni rese a cittadini siciliani che preferiscono affidarsi a ospedali e medici che lavorano oltre lo Stretto, infatti, è rimasta più o meno quella degli scorsi anni: 235 milioni di euro, 3 milioni in meno dello scorso anno. L’emorragia è compensata da 50 milioni di euro di mobilità attiva (un milione in meno peraltro dello scorso ano) solo per la complicità della scadente qualità della sanità della dirimpettaia regione Calabria, peraltro commissariata, che induce i calabresi a brevi viaggi della speranza soprattutto verso le cliniche private.
CONSULENTI. Consulente, per fare un esempio, è il capo della segreteria tecnica dell’assessore Russo, Angelo Aliquò: l’architetto, ex marito del deputato del Pdl Simona Vicari, è anche commissario del Parco delle Madonie. Russo gli ha conferito l’incarico benché i due dipartimenti dell’assessorato contino 48 dirigenti oltre 248 dipendenti. Ma ad incarichi esterni ricorrono i manager dell’aziende sanitarie ed ospedaliere, nonostante la spesa per il personale assorba il 33% della spesa sanitaria complessiva. Nel 2010 gli incarichi affidati ad esterni sono stati 406, nel 2011 sono diventati 520: la spesa è così lievitata di oltre 2 milioni di euro.
CASO 118. Sono stati assunti senza concorso nella società pubblica Seus Spa a patto che rinunciassero allo straordinario che avevano maturato alle dipendenze della Croce rossa italiana e che avrebbe dovuto comunque dovuto pagare la regione Sicilia. In cambio hanno ottenuto anche un contratto full time. Ma 3mila e 34 autisti soccorritori, (oltre a 250 amministrativi) per tenere attive le 260 ambulanze dislocate sul territorio dell’isola si sono rivelati, calcolatrice alla mano, troppi: 600 dipendenti, infatti, sono in esubero. «Verranno utilizzati negli ospedali per i trasporti interni o dopo appositi corsi di formazione in altre funzioni sanitarie di supporto», disse l’assessore Russo nell’autunno del 2010, quando nacque la Seus Spa.
«L’operazione di riqualificazione del personale ha avuto dei progressi ma non è ancora terminata e c’è del personale da sistemare», ammette Dino Alagna, responsabile del Servizio di emergenza della Sicilia. Nulla di strano allora se il 25% (22 milioni di euro) in più di quanto costatava ai tempi del a Croce rossa.
BUONE NOTIZIE. Tra le voci di spesa, è invece migliorato un dato che faceva la Sicilia maglia nera in Italia: nel 2011 è arrivata sotto il miliardo di euro quanto la regione paga per i farmaci alle farmacie convenzionate. Cinque anni fa, nel 2006, il dato superava il miliardo e 300 milioni di euro annui.

Nessun commento:

Posta un commento

imposta qui i tuoi commenti

Newsletter da Pagine mediche.it

Image Hosted by ImageShack.us




MALATTIE E CONDIZIONI schede di approfondimento
Allergologia
Andrologia
Anestesiologia e Rianimazione
Angiologia
Cardiologia
Colonproctologia
Dermatologia
Dietologia
Ematologia
Endocrinologia
Epatologia
Gastroenterologia
Genetica
Ginecologia e ostetricia
Infettivologia
Logopedia
Medicina dello sport
Medicina Palliativa
Neonatologia
Neurologia
Oculistica
Odontoiatria e stomatologia
Oncologia
Ortopedia e traumatologia
Otorinolaringoiatria
Parassitologia
Pediatria
Pneumologia
Psicologia
Tricologia
Urologia



Newsletter Speciale di ven 29 mag 2009

Il fumo nella storia
Attivo o passivo, il fumo occupa un posto eminente nella storia della medicina. Da dove proviene il vizio del fumo? [...]
Fumo e fumo passivo
Uno studio, pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology, ha dimostrato che a rimetterci sono sempre i bambini, anche se non sono ancora venuti alla luce. Con il commento del Dott. Paolo Noschese [...]
Il fumo danneggia seriamente la salute e smettere garantisce numerosi benefici
Il fumo fa male alla salute ed e' causa di danni che vanno dal problema estetico al tumore: e' scritto anche su ogni pacchetto di sigarette. Con il commento del Prof. Vincenzo Lazzaro [...]
Stop al fumo
Il nuovo punto di incontro per chi vuole smettere di fumare o per chi ha detto stop al fumo e vuole partecipare con la propria testimonianza. Un sostegno quotidiano alle crisi di astinenza e uno spazio di informazione sui metodi e le tecniche per dire basta al fumo parlando dei danni, dei numeri e delle statistiche del tabagismo. [...]
Test
Sei pronto a smettere di fumare?
Scopri con il nostro test se e' il momento giusto. [...]
DisclaimerLe informazioni ed i testi inseriti nella newsletter sono forniti esclusivamente a titolo indicativo e la Healthware S.p.A. e le societa' ad essa collegate non rispondono in alcun modo dell'uso che ne venga fatto dagli utenti.
Clicca qui se non vuoi piu' ricevere ulteriori comunicazioni

Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

Lettori fissi

NOTE LEGALI

In ottemperanza alla Legge 7 marzo 2001, n. 62 Nuove norme sull'editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416 (G. U. N. 67, 21 marzo 2001, Serie generale) i contenuti del presente sito, ivi comprese tutte le informazioni, dati, comunicazioni, contenuti redazionali ed altro hanno scopo informativo in termini di comunicazione e promozione delle attivita' connesse, il presente sito non ha finalita' lucrative ed e' tutelato ai sensi di legge sul diritto di autore.

Il presente sito ed i dati ivi contenuti possono essere consultati solo per uso personale. Non e' consentito modificare, pubblicare, ritrasmettere, vendere, copiare, creare estratti, distribuire o mostrare alcuna parte del contenuto per fini commerciali. Infine, i loghi e il materiale grafico presente e' di proprieta' dei rispettivi intestatari, la responsabilita' dei contenuti degli utenti firmatari.

Contatti

Per contattare il webmaster scrivere una E-MAIL a: ciccito@alice.it


libro degli ospiti

Leggi e/o Firma il nostro Guestbook!