il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

lunedì 16 luglio 2012

Sanità, l'Italia divisa in due ecco chi dovrà tagliare di più


La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Il Messaggero
Ed. del 15.07.2012 - pag. 9
Barbara Corrao
Articolo letto 6 volte
La Lombardia attira pazienti la Calabria li perde. In Campania il picco dei ricoveri

Nel Lazio rientro troppo lento, il 40% delle perdite al Sud
ROMA - L’Italia della sanità è sempre più un’Italia a due velocità. E la spending review, alla vigilia di una settimana che si preannuncia cruciale, fa emergere questa poco lodevole caratteristica. L’azienda sanitaria nazionale infatti ha registrato indubbiamente dei progressi lo scorso anno ma la mappa a livello regionale registra forti squilibri: dall’assistenza agli anziani ai Pronto soccorso iper-affollati e presi d’assalto, le regioni non sono tutte uguali.
C’è chi ha intrapreso cammini virtuosi e chi è ancora molto indietro. E a pagarne le conseguenze sono inevitabilmente i cittadini. Soprattutto di questo, dunque, dovranno discutere nei prossimi giorni il ministro della Salute Renato Balduzzi, che ha presentato il suo piano di lacrime e sangue per spingere l’efficienza della sanità pubblica e privata, e le Regioni che lanciano l’allarme sulla difficoltà di erogare servizi adeguati ai cittadini. Chi ha ragione? Chi ha torto?
Il Fondo nazionale. Complessivamente, in base ai dati del ministero della Salute passati al setaccio dalle Corte dei Conti. lo scorso anno le cose sono andate meglio del previsto: la spesa sanitaria è stata superiore ai 112 miliardi, con un disavanzo complessivo nazionale di 1.779 miliardi di cui 1,610 a carico delle Regioni. E’ l’1,3% in più del 2010, il livello più basso degli ultimi anni. Sette regioni (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Valle d’Aosta, Friuli e Sardegna) e le due province autonome di Trento e Bolzano hanno mobilitato 1,2 miliardi per ripianare la differenza tra i costi sostenuti e le risorse messe a disposizione dallo Stato. Solo la Lombardia, il Veneto, l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo hanno presentato risultati positivi. La Lombardia ricava 452 milioni attirando pazienti dalle altre Regioni, la Calabria ne versa invece 230. Il Veneto presenta un attivo di 48,6 milioni e ha un tasso di ospedalizzazione pari a 146 ogni mille abitanti contro i 204 della Campania che ha il record di ricoveri. Le Regioni sottoposte a piani di rientro, quindi a vincoli più stretti, hanno abbattuto le perdite del 38%. Peggiorano invece del 2,5% nelle Regioni che ne sono esentate. Il disavanzo sanitario, tuttavia, è concentrato per il 42% al Sud.
I piani di rientro. Riguardano Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia. In Abruzzo il 2011 si chiude con un avanzo (prima delle coperture per il pregresso) di 18,5 milioni. La Campania ha più che dimezzato il disavanzo (da quasi 500 a 175 milioni) ma a consuntivo i costi sono risultati superiori al previsto di oltre 70 milioni, dovuti per lo più all’acquisto di beni e servizi. Al Molise spetta la maglia nera tanto che è stato commissariato il commissario (caso unico in Italia). Il Lazio è in miglioramento ma troppo lento: il deficit supera gli 800 milioni e i costi hanno registrato uno scosta mento di ben 1,3 miliardi rispetto alle previsioni, dovuti soprattutto alle spese per il personale e all’acquisto di beni (+3,5%).
Medicine. La spesa farmaceutica ospedaliera ha sforato gli obiettivi in tutte le regioni. La riduzione di spesa è stata in media del 4,7%. Ma è frutto di flessioni oltre 1’8% in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Puglia e Calabria e di incrementi molto rilevanti in Val d’Aosta e a Bolzano, in Molise e Campania. Rimangono su valori pari al doppio del limite massimo Piemonte, Friuli. Toscana, Umbria, Marche, Basilicata e Sardegna.
Ticket. La spesa farmaceutica convenzionata è l’unica voce di spesa che ha fatto registrare un trend in costante diminuzione. Ma più che la virtù degli amministratori è all’arrivo dei ticket che si deve il risultato. Tra ticket e aumento delle addizionali Irpef, l’aumento è stato del 6% nel 2011. L’insieme di queste voci pesa per 181 euro procapite sui malati del Lazio che detiene il record negativo e per 45 euro su quelli del Piemonte, della Lombardia, della Toscana. La Sardegna è la più moderata (30 euro), pesante la situazione in Molise (119 euro), Liguria (112), Sicilia (110), Calabria (100). La Qualità. Molise, Lazio, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia sono inadempienti sui Lea (Livelli essenziali di assistenza). A fronte di 10 posti letto ogni mille anziani nelle regioni del Nord, per esempio, si scende a 4 nel Lazio e 0,6 in Campania e Sicilia dove la sanità, lo abbiamo visto, costa di più. Sotto accusa sono le diverse capacità gestionali. «Nelle Regioni in cui si ha un cattivo controllo del budget e quindi scarsa capacità di rispettare i limiti di spesa previsti – afferma la Corte dei Conti – si hanno in generale peggiori performance di carattere anche qualitativo. In altre parole, a maggiori risorse non corrisponde una migliore qualità del servizio». La stessa Colte mette però in guardia dai danni di «una eccessiva contrazione di risorse». «Chi ha il compito di controllare i conti lo faccia - osserva Giovanni Bissoni, presidente dell’Agenzia per i servizi sanitari - ma le politiche sanitarie vanno sfilate da lì e lasciate a chi ha le competenze necessarie. O i conti non torneranno comunque».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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