Gentile redazione, apprendo dai quotidiani odierni e organi on line d’informazione, l’interesse del Sig. Andrea Sicco di effettuare denuncia al 118 – Savona Soccorso in seguito ai fatti a lui accaduti. Il Sig. Andrea riferisce di aver contattato la centrale 118 operativa alle 14.20 e di aver visto l’ambulanza arrivare solamente alle 15.20. Un ora dopo. Pur spiacente per quanto accaduto a suo padre, tengo a precisare alcune cose.
Faccio parte dei volontari del Soccorso da svariati anni, sia io che la mia compagna. Nella mia fattispecie sono un VDS della Croce Rossa, ma comunque un volontario come tutti coloro che appartengono alle PPAA. Conosco le procedure e non credo assolutamente che un’operatrice abbia minacciato di non inviarle un’ambulanza. Sia per le dichiarazioni che per la verifica degli orari, faranno fede le registrazioni telefoniche.
Voglio specificare al Sig. Andrea, che in Italia il servizio di PRIMO SOCCORSO, è affidato quasi esclusivamente a volontari. A volte può capitare che una sede sia scoperta e quindi avere un intervento meno tempestivo. A volte capita che gli unici equipaggi a disposizione siano già impegnati in altri interventi. Come ovviare a tutto questo??? Non con una denuncia, ma andando ad iscriversi ad una Pubblica Assistenza od a una delle sedi Croce Rossa al fine di contribuire allo svolgimento di un primo soccorso.
Ricordando che nel nostro ambito le automedicali sono esattamente 2 (due), ovvero Sierra 2 situata presso il nosocomio Ingauno e Sierra 4 situata presso S.Corona, le quali hanno un vasto territorio da coprire e di conseguenza inviate solamente in casi di CODICE ROSSO ( In Immediato Pericolo di VITA), ovvero indica un soggetto con almeno una delle funzioni vitali (coscienza, respirazione, battito cardiaco, stato di shock) compromessa e soprattutto se non gia’ impegnate in altra missione. Ricordo ancora che gli autisti delle automedicali sono tutti volontari delle PPAA o della Croce Rossa.
I Volontari del soccorso sono tutte persone normali, che sottraggono tempo alle loro famiglie per regalarlo ad estranei, spesso spendono anche soldi per pagarsi tesseramenti alle associazioni di appartenenza o per acquistarsi divise e scarpe nuove. Con questo spero di smorzare una inutile polemica, il Dr. Esposito, responsabile di Savona Soccorso 118 dara sicuramente spiegazioni più dettagliate; invito con la presente tutti i lettori ad iscriversi ai sopracitati enti al fine di aiutare chi ha bisogno. Ringrazio pubblicamente tutti i volontari della Croce Rossa, Croce Bianca, Croce Verde e tutte le altre PPAA operanti sul territorio Italiano.
Se solo a scuola esistesse un corso di primo soccorso tutti sarebbero in grado di effettuare le manovre basilari, come una RCP (Ripristino Cardio Polmonare) o meglio conosciuto come massaggio cardiaco. Soprattutto dovrebbe intervenire lo Stato obbligando la presenza di un DAE ovvero un defibrillatore semiautomatico in ogni luogo pubblico. Ancora i miei migliori auguri al Sig. Andrea per la salute del suo papà.
Matteo Ricci Mingani
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