ADNKronos Salute
Ed. del 22.05.2012
n.d.
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Istat, speranza vita uomini 79,4 anni, secondi solo a svedesi
ROMA - Gli italiani vivono sempre più a lungo: gli uomini in media 79,4 anni e le donne 84,5. In Europa soltanto i maschi svedesi hanno una speranza di vita superiore (79,6 anni), mentre solo in Francia e in Spagna le femmine sono più longeve che nella Penisola (85,3 anni in entrambi i Paesi). Sono i dati che emergono dal Rapporto annuale dell'Istat per il 2012.
Dal 1992 a oggi, gli uomini hanno guadagnato 5,4 anni di vita media e le donne 3,9 anni, soprattutto grazie alla riduzione della mortalità nelle età adulte e senili. Alla riduzione della mortalità per malattie del sistema circolatorio si deve un guadagno di 2,1 anni in entrambi i sessi, mentre la riduzione della mortalità per tumori maligni ha contribuito per 1,2 anni all'incremento della vita media degli uomini e per 0,6 anni a quello delle donne.
Nonostante la lieve ripresa dalla metà degli anni '90, continuano comunque a nascere pochi bambini: nel 2011 il numero medio di figli per donna (1,42) deriva da valori pari a 2,07 per le residenti straniere e a 1,33 per le italiane. Nell'ultimo decennio si è inoltre rovesciata la 'geografia' delle nascite: oggi le regioni più prolifiche sono quelle del Nord (1,48 figli per donna) e del Centro (1,38 figli per donna), dove è maggiore la presenza straniera, mentre nel Mezzogiorno si stimano solo 1,35 figli per donna nel 2011. L'aumento della sopravvivenza e la bassa fecondità rendono l'Italia uno dei Paesi più 'vecchi': attualmente si contano 144 persone di 65 anni o più, ogni 100 giovani under 15, proporzione che era di 97 a 100 nel 1992. In Europa, solo la Germania registra un valore più alto (154).
Dal 1992 a oggi, gli uomini hanno guadagnato 5,4 anni di vita media e le donne 3,9 anni, soprattutto grazie alla riduzione della mortalità nelle età adulte e senili. Alla riduzione della mortalità per malattie del sistema circolatorio si deve un guadagno di 2,1 anni in entrambi i sessi, mentre la riduzione della mortalità per tumori maligni ha contribuito per 1,2 anni all'incremento della vita media degli uomini e per 0,6 anni a quello delle donne.
Nonostante la lieve ripresa dalla metà degli anni '90, continuano comunque a nascere pochi bambini: nel 2011 il numero medio di figli per donna (1,42) deriva da valori pari a 2,07 per le residenti straniere e a 1,33 per le italiane. Nell'ultimo decennio si è inoltre rovesciata la 'geografia' delle nascite: oggi le regioni più prolifiche sono quelle del Nord (1,48 figli per donna) e del Centro (1,38 figli per donna), dove è maggiore la presenza straniera, mentre nel Mezzogiorno si stimano solo 1,35 figli per donna nel 2011. L'aumento della sopravvivenza e la bassa fecondità rendono l'Italia uno dei Paesi più 'vecchi': attualmente si contano 144 persone di 65 anni o più, ogni 100 giovani under 15, proporzione che era di 97 a 100 nel 1992. In Europa, solo la Germania registra un valore più alto (154).
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