Quotidiano di Sicilia
Ed. del 18.04.2012 - pag. 19
n.d.
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In riferimento ad un progetto finanziato dall'Ue con il coinvolgimento dell'Università Bocconi
Questo risultato è stato reso noto ai 27 ministri europei riuniti a Godullo (Ungheria)
PALERMO - «La Sicilia è tra i quattro casi di buone prassi per l’impiego dei fondi europei in sanità che sono stati presentati ai 27 ministri europei a Godullo (Ungheria) in una riunione promossa dalla Presidenza Europea». Lo rivela Barrie Dowdeswell, esperto di Euregio III, nel corso di una docenza, intervenendo a Bruxelles alla prima giornata della settimana formativa organizzata nell’ambito del progetto “Health Govemance - Il governo della salute”.
«La metodologia seguita in Sicilia (infrastrutturazione, ricognizione dei bisogni e dell’offerta, pianificazione, integrazione dei fondi, sostenibilità, continuità politica) - ha aggiunto Jonathan Watson, di Healthclusteruet - è valutata come base dei fattori di successo da un gruppo di lavoro europeo che sta mettendo a punto una proposta per la programmazione 2020».
«Un’altra conferma - ha detto l’assessore regionale per la Salute Massimo Russo - della credibilità che la Sicilia sta acquisendo non soltanto in Italia ma anche in Europa. Da siciliano non posso che esserne orgoglioso». Il progetto, finanziato dall’Europa con 44 mila euro, è stato presentato su proposta del Collegio universitario Arces in collaborazione con l’assessorato della Salute (che ha partecipato al bando, ottenendo il finanziamento) e l’European Health Technology Institute (EHTJ), con il supporto dell’ufficio della presidenza della Regione di Bruxelles e con il coinvolgimento del Cergas dell’Università Bocconi.
Al progetto partecipano dalla Sicilia 30 persone, tra direttori sanitari, dirigenti delle aziende e dirigenti dell’assessorato con l’obiettivo di facilitare il passaggio di conoscenze e la condivisione di modelli sui temi di grande respiro europeo.
«E una straordinaria occasione – ha spiegato l’assessore Russo - per dare vita a nuovi e prestigiosi rapporti di collaborazione, per acquisire moderne competenze tecnico professionali, per promuovere nuovi modelli di gestione e soprattutto per accrescere la consapevolezza dei processi a cui anche la Sicilia sarà chiamata nella successiva fase di programmazione che vede la Salute e la Sanità tra i settori più importanti di investimento europeo. Considerato che le risorse nazionali sono in costante diminuzione, dobbiamo sfruttare tutte le opportunità che ci giungono dall’Europa e che dimostrano che siamo sulla giusta strada».
Nel corso delle cinque giornate di studio saranno toccati, tra gli altri, i temi relativi all’uso dei fondi strutturali europei in Sanità, alla centralizzazione degli acquisti in sanità, al “disease management”, e alla piena conoscenza delle istituzioni europee per la salute la ricerca. Sono previste docenze tenute da alti dirigenti della Commissione Europea, visite alle istituzioni europee, all’ospedale universitario St. Pierre di Bruxelles e ad associazioni europee di categoria.
Fra le iniziative più importanti dell’Health Governance in corso a Bruxelles c’è anche il “Presentation Book”, un documento descrittivo delle realtà aziendali sanitarie siciliane, redatto in inglese e italiano, che sarà inviato a tutti i docenti e agli ospiti della settimana di studio e attraverso il quale i responsabili della sanità siciliana potranno far conoscere all’estero l’attività sanitaria della Regione e gli sforzi fatti per allinearsi agli standard nazionali.
«La metodologia seguita in Sicilia (infrastrutturazione, ricognizione dei bisogni e dell’offerta, pianificazione, integrazione dei fondi, sostenibilità, continuità politica) - ha aggiunto Jonathan Watson, di Healthclusteruet - è valutata come base dei fattori di successo da un gruppo di lavoro europeo che sta mettendo a punto una proposta per la programmazione 2020».
«Un’altra conferma - ha detto l’assessore regionale per la Salute Massimo Russo - della credibilità che la Sicilia sta acquisendo non soltanto in Italia ma anche in Europa. Da siciliano non posso che esserne orgoglioso». Il progetto, finanziato dall’Europa con 44 mila euro, è stato presentato su proposta del Collegio universitario Arces in collaborazione con l’assessorato della Salute (che ha partecipato al bando, ottenendo il finanziamento) e l’European Health Technology Institute (EHTJ), con il supporto dell’ufficio della presidenza della Regione di Bruxelles e con il coinvolgimento del Cergas dell’Università Bocconi.
Al progetto partecipano dalla Sicilia 30 persone, tra direttori sanitari, dirigenti delle aziende e dirigenti dell’assessorato con l’obiettivo di facilitare il passaggio di conoscenze e la condivisione di modelli sui temi di grande respiro europeo.
«E una straordinaria occasione – ha spiegato l’assessore Russo - per dare vita a nuovi e prestigiosi rapporti di collaborazione, per acquisire moderne competenze tecnico professionali, per promuovere nuovi modelli di gestione e soprattutto per accrescere la consapevolezza dei processi a cui anche la Sicilia sarà chiamata nella successiva fase di programmazione che vede la Salute e la Sanità tra i settori più importanti di investimento europeo. Considerato che le risorse nazionali sono in costante diminuzione, dobbiamo sfruttare tutte le opportunità che ci giungono dall’Europa e che dimostrano che siamo sulla giusta strada».
Nel corso delle cinque giornate di studio saranno toccati, tra gli altri, i temi relativi all’uso dei fondi strutturali europei in Sanità, alla centralizzazione degli acquisti in sanità, al “disease management”, e alla piena conoscenza delle istituzioni europee per la salute la ricerca. Sono previste docenze tenute da alti dirigenti della Commissione Europea, visite alle istituzioni europee, all’ospedale universitario St. Pierre di Bruxelles e ad associazioni europee di categoria.
Fra le iniziative più importanti dell’Health Governance in corso a Bruxelles c’è anche il “Presentation Book”, un documento descrittivo delle realtà aziendali sanitarie siciliane, redatto in inglese e italiano, che sarà inviato a tutti i docenti e agli ospiti della settimana di studio e attraverso il quale i responsabili della sanità siciliana potranno far conoscere all’estero l’attività sanitaria della Regione e gli sforzi fatti per allinearsi agli standard nazionali.
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