il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

sabato 28 aprile 2012

Concorsi, 400 in bilico

La Rassegna Stampa di MEDPress.it... La rassegna stampa di MEDPress.it
Centonove
Ed. del 27.04.2012 - pag. 17
Michele Schinella
Articolo letto 42 volte
Il Tar di Palermo dichiara illegittimi i bandi. E annulla le procedure

«Bisognava dare priorità alla mobilità da altre regioni», spiegano i magistrati amministrativi. Dito puntato verso il tribunale di Catania. Che aveva delegato lo materia al Giudice del lavoro.
MESSINA – Per i vincitori dei concorsi sarebbe una beffa. Per l’assessorato regionale alla Sanità guidato dal magistrato Massimo Russo é già una mezza disfatta. Sono stati assunti e lavorano negli ospedali della Sicilia orientale avendo vinto concorsi che si sono tenuti solo perché il Tribunale amministrativo di Catania si è dichiarato incompetente a giudicare sulla legittimità dei bandi e ha devoluto l’intera materia al giudice del Lavoro. Ma adesso tremano. Il 20 aprile del 2012 il Tribunale amministrativo di Palermo, pronunciandosi nel merito su analoghi concorsi banditi per coprire posti negli ospedali della Sicilia occidentale e già bloccati in via cautelare, ha dichiarato illegittimi i bandi per gli stessi motivi per cui sono stati impugnati gli omologhi della Sicilia orientale ed ha annullato le procedure. Non solo. Ha spiegato il perché sulla questione è competente il giudice amministrativo e non il giudice del Lavoro. Se il Consiglio di Giustizia amministrativa, la cui decisione è attesa per i prossimi giorni, dovesse accogliere il ricorso contro la decisione del Tribunale amministrativo di Catania e dovesse pensarla come i giudici amministrativi palermitani tutti coloro che da mesi prestano servizio dovranno fare armi e bagattelle e vedranno così svanire il sogno di un lavoro inseguito per anni.
TEMA DECIDENDUM. I motivi dell’annullamento dei bandi? Elementari. «La legge prevede che prima di bandire i concorsi per coprire dei posti di lavoro nell’ambito della pubblica amministrazione bisogna dare priorità alla mobilità consentendo a chi fosse interessato a spostarsi da altre regioni. Questa possibilità chi ha preparato i bandi non l’ha prevista». Non è che alla mobilità non si fosse proprio pensato e non fosse stato riservato alcun posto. Dopo le trattative con le organizzazioni sindacali infatti l’assessorato decise di riservare alla mobilità il 50% dei posti messi a concorso.
BOCCIATURE. I giudici palermitani non solo bocciano chi ha elaborato i bandi dei concorsi (il dirigente generale a Palermo era Maurizio Guizzardi) ma anche i colleghi catanesi che si erano comportati come Ponzio Pilato. «Esiste la giurisdizione del giudice amministrativo. La controversia investe gli effetti del provvedimento di indizione di un nuovo concorso, sicché la contestazione concerne l’esercizio del potere dell’Amministrazione, a cui corrisponde una situazione di interesse legittimo, la cui tutela spetta al giudice amministrativo. La contraria statuizione resa dalla sezione staccata di Catania di questo Tar, ad avviso del Collegio tralascia di considerare che la scelta fra le modalità di copertura dei posti vacanti (indizione del concorso, o procedura di mobilità) non attiene alla "gestione dei rapporti di lavoro assunte con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro", di competenza del giudice del Lavoro».
MILLE IN ATTESA. I posti messi in palio con i concorsi che la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa potrebbe spazzare via sono 400. Coloro che hanno presentato la domanda per poter coprire i posti per mobilità sono oltre mille. Nel contratto degli assunti nella Sicilia orientale avvenuta dopo la pronuncia cautelare del Tar di Palermo è stata inserita una postilla: «II contratto di lavoro è efficace fatti salvi gli effetti delle sentenze dei giudici sulla validità del concorso» .Alberto Barbera, illegale del Foro di Barcellona Pozzo di Gotto che ha patrocinato con successo i ricorrenti e aspetta la decisione del Cga spiega: «E’ ovvio che sei giudici d’appello dovessero pensarla come il Tardi Palermo la perdita di lavoro dei vincitori sarebbe automatica. Sulla competenza dei giudici amministrativi non credo ci siano dubbi. Nel giudizio al Tar di Catania neanche la controparte aveva eccepito il difetto di giurisdizione».
FALLIMENTI. II varo dei concorsi era stato presentato in una conferenza stampa dal presidente Raffaele Lombardo e dall’assessore Russo, a fine anno, prima ancora che le piante organiche delle 21 aziende sanitarie e provinciali di Sicilia fossero deliberate. Entrambi accusati di fare clientelismo e sperpero (la Sicilia è impegnata nel piano di rientro), finirono al centro di una bufera a cui diedero fiato i telegiornali nazionali. Massimo Russo era stato costretto a difendersi anche dalle accuse della Cgil: «E’ troppa alta la quota riservata alla mobilità», sostennero i sindacalisti rossi, bocciati ora, al pari dell’ex magistrato dai giudici amministrativi. Renato Costa, segretario regionale della Cgil Medici, però, rilancia: «La legge che impone la mobilità è sbagliata ma andava rispettata, quello che è successo, però, dimostra che l’assessore ha sbagliato a non dare priorità come hanno fatto altre regioni alla stabilizzazione dei precari, prima di bandire i concorsi».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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