di Markez
8 febbraio 2012 - “Aiuto, aiuto, papà ha sparato alla mamma”: è tutto nel disperato sos lanciato da una bambina di 12 anni il dramma che ha distrutto ieri la famiglia di Rinaldo D’Alba, appuntato barese dei carabinieri in servizio a Palermo che ha sparato alla moglie, Rosanna Siciliano, e poi si è ucciso.
“Sono in caserma – prosegue la figlia del carabiniere che era a casa con la sorellina di 5 anni nel momento del delitto -
Correte”. Tra urla e pianti la bambina, che viveva nell’alloggio di servizio assegnato al padre, chiede aiuto: la telefonata è stata acquisita al fascicolo di indagini aperto dalla procura.
Correte”. Tra urla e pianti la bambina, che viveva nell’alloggio di servizio assegnato al padre, chiede aiuto: la telefonata è stata acquisita al fascicolo di indagini aperto dalla procura.
Dopo avere sentito gli spari che venivano dalla camera da letto dell’appartamento, ha provato ad entrare. I genitori, che mesi fa avevano avviato una causa di separazione, si erano chiusi a chiave nella stanza. La ragazzina, terrorizzata, ha dovuto sfondare la porta con un attrezzo.
Quando ha visto i genitori a terra in un lago di sangue – il padre era già morto, la madre in fin di vita – non si è persa d’animo e ha chiamato il 118. Nella drammatica telefonata c’è la descrizione della terribile scena che la piccola si è trovata davanti.
Dopo avere telefonato, ha poi portato la sorella, che non sarebbe entrata nella camera, fuori di casa per evitare che
vedesse i corpi. Le due bambine, dopo l’arrivo dei carabinieri, sono state portate nell’alloggio di un collega del padre e dovrebbero essere affidate dal tribunale dei minorenni a una sorella della madre.
vedesse i corpi. Le due bambine, dopo l’arrivo dei carabinieri, sono state portate nell’alloggio di un collega del padre e dovrebbero essere affidate dal tribunale dei minorenni a una sorella della madre.
La Siciliano viveva nella caserma della Stazione Falde, nel quartiere dell’Acquasanta; mentre il marito, dopo la separazione, si era trasferito nella camerata con i colleghi, sempre nello stesso edificio.
Il pm che indaga sull’ omicidio-suicidio, Nino Di Matteo, ha disposto l’autopsia sui due corpi che dovrebbe essere
effettuata tra domani e venerdì e potrebbe risentire la bambina, ancora sotto choc, nei prossimi giorni.
effettuata tra domani e venerdì e potrebbe risentire la bambina, ancora sotto choc, nei prossimi giorni.
Dai primi accertamenti è venuto fuori che D’Alba ha sparato 5 colpi di pistola alla moglie al collo e al torace – invano il medico ha cercato di rianimarla -; poi si è sparato alla tempia. Gli inquirenti stanno cercando ora di capire cosa abbia scatenato il raptus di follia visto che la coppia, almeno apparentemente, non viveva tensioni tali da far pensare a un simile gesto.
I colleghi hanno inoltre raccontato che D’Alba, fino a un’ora prima del delitto, sembrava sereno ed aveva partecipato a una riunione di lavoro. I carabinieri stanno esaminando i tabulati telefonici dei due protagonisti della vicenda e una serie di lettere dalle quali sarebbe venuto fuori che l’uomo voleva tornare insieme alla moglie, mentre la donna era determinata a portare avanti la causa di separazione.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti