SUPERTECNOLOGICO. Raccoglierà le richieste di soccorso di tipo tecnico, sanitario o di pubblica sicurezza. Il chiamante sarà identificato in meno di quattro secondi
Brescia ospiterà una delle tre centrali operative in Lombardia (le altre due saranno a Varese e a Milano)
Brescia ospiterà una delle tre centrali operative in Lombardia (le altre due saranno a Varese e a Milano)
24/02/2012
Addio 118, benvenuto numero unico dell'emergenza. Il commiato interesserà anche il 113 e il 115, destinati ad essere soppiantati dal numero unico 112 che farà il suo esordio entro la fine del 2012. Brescia ospiterà una delle tre centrali operative del numero unico europeo 112 in Lombardia (le altre due saranno a Varese e a Milano), un «call center laico» di primo livello che oltre alla nostra provincia coprirà quelle di Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia, servendo quasi tre milioni di abitanti. Con il nuovo sistema, come già avviene in diversi Paesi europei, non bisognerà più comporre il 112 e 113 per Carabinieri e Polizia, il 115 per i vigili del fuoco e il 118 per il soccorso sanitario, ma basterà il numero unico 112. COMPITO della centrale operativa sarà quello di raccogliere tutte le richieste di soccorso provenienti dai cittadini, sia di tipo tecnico che sanitario o di pubblica sicurezza, filtrando innanzitutto le chiamate mute, inappropriate o fatte per sbaglio (cosa che ha portato a Varese, dove già da un anno è partita la sperimentazione del numero unico, a una riduzione di quasi il 50 per cento delle chiamate operative). «In meno di 4 secondi sarà possibile identificare e localizzare il chiamante, grazie al collegamento con le piattaforme del Viminale; verrà effettuata un'indagine di base sulla richiesta e il tipo di soccorso, per procedere poi allo smistamento della chiamata alla centrale operativa competente (soccorso sanitario, pubblica sicurezza, ecc.): il tutto avverrà in una media di 40 secondi, con un discreto abbattimento dei tempi attuali per i soccorsi sanitari», spiega il direttore generale dell'Areu-Azienda regionale emergenza urgenza, Alberto Zoli. SUL «CALL CENTER» bresciano turneranno oltre 60 operatori per assicurare un presidio sulle 24 ore (è stato pubblicato di recente l'avviso rivolto ai dipendenti del sistema regionale - nel settore sanitario ma anche in altri ambiti - che, se inquadrati nelle categorie richieste, potranno chiedere di essere distaccati alla nuova centrale operativa). Per una centrale che si apre, un'altra chiuderà: quella del 118 di Brescia, situata all'ospedale Civile, cesserà l'attività non appena partirà il numero unico 112, e il servizio verrà assorbito dalla centrale 118 di Bergamo, competente anche per i territori di Brescia e di Sondrio. «Ma per il cittadino rimane tutto uguale, perché le attività di soccorso sul territorio resteranno in capo a Brescia - promette Zoli -. L'unica funzione che sarà concentrata a Bergamo è la centrale operativa che deve allertare i mezzi di soccorso». A Brescia rimarrà la base operativa dell'elisoccorso. LA RIORGANIZZAZIONE del sistema 118 locale non significherà solo ripartizione di funzioni, ma anche un complessivo riassetto dei mezzi di soccorso presenti sul territorio, che è già iniziato e verrà ultimato entro la primavera. «Verranno stanziate risorse maggiori, che sono state calcolate in oltre 3 milioni di euro all'anno che cadranno su Brescia, per rendere disponibile un numero più alto di mezzi, tenendo conto in particolare delle aree più disagiate», anticipa il direttore generale dell'Areu. È già arrivata l'automedica in valle Camonica, la città di Brescia sarà coperta da un'automedica sulle 24 ore e si realizzerà una gestione comune delle aree di confine con Bergamo, in un'ottica non più limitata alla sola provincia. In termini assoluti si passerà da sette mezzi di soccorso avanzato (automediche con a bordo medico e infermiere) e 39 fra mezzi di soccorso di base (ambulanze con soccorritori volontari) e mezzi di soccorso intermedio (con a bordo un infermiere abilitato) a 7 mezzi di soccorso avanzato, 13 di soccorso intermedio e 38 ambulanze. L'aspetto più rilevante, però, sta nella disponibilità dei mezzi sulle ventiquattro ore (finora, ad esempio, c'erano automediche attive solamente dodici ore al giorno). In provincia, con la riorganizzazione saranno operative tutte e 7 le automediche sulle ventiquattro ore, al posto delle 5,64 automediche finora disponibili h24 (numeri approssimati in base alle ore di operatività). Analogamente le ambulanze attive sulle ventiquattro ore erano 34,4 e saliranno a 43,96, di cui 9,86 sono rappresentate da mezzi di soccorso intermedio con infermieri. Sono figure, queste, che dovranno essere sempre più professionalizzate per poter far fronte nel modo migliore all'emergenza-urgenza.
Lisa Cesco http://www.bresciaoggi.it/stories/Cronaca/336636_emergenze_arriva_il_numero_unico/?refresh_ce
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