Ritornano i lavori usuranti. Tavolo tecnico richiesto dallo SMI

NEWS Home/news/ Indietro | Indice delle News Richiesta inviata all'ENPAM e agli ordini professionali per sostenere l'iniziativa. MEDPress.it | Pubblicato il 07.01.2012 | Articolo letto 78 volte        ROMA - Non sembra essere finita la partita sui lavoro usuranti. Almeno non lo è per lo SMI che torna a chiedere vivacemente l'istituzione di un tavolo tecnico per discutere ancora sulla questione dei turni notturni, continuativi e prevalenti, a cui per contratto vengono sottoposti i medici della continuità assistenziale e dell'emergenza sanitaria territoriali a rapporto di convenzione con il SSN. Lo SMI si è infatti fatto promotore di una iniziativa per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico per la valutazione dell’inserimento dei medici di Continuità Assistenziale e di Emergenza Sanitaria Territoriale convenzionati nella categoria dei lavoratori notturni addetti ad attività usuranti «onde evitare - si legge in una nota a firma di Giuseppina Onotri e Fabiola Fini, responsabili nazionali rispettivamente per la continuità assistenziale e l'emergenza sanitaria - la disparità di trattamento rispetto anche ad altri soggetti addetti alle stesse mansioni e che usufruiscono di benefici previdenziali». E' stata inoltre inviata una lettera a tutti gli ordini professionali per chiedere ai rispettivi presidenti di sottoscriverne l'iniziativa. Nella nota precedentemente inviata all'ENPAM, lo SMI sottolinea come lo schema di D.lgs ai sensi dell’art. 1,comma 1 e 2 ex Lege. 4 novembre 2010 n. 183 in tema di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle operazioni particolarmente faticose e pesanti individua nei lavoratori notturni con carattere di prevalenza e continuità i requisiti per il diritto per il trattamento pensionistico anticipato. «Sebbene non siano menzionate in modo specifico nei decreti in premessa le professioni sanitarie di cui sopra, - si legge nella comunicazione indirizzata all'ente previdenziale dei medici - l’attuale orientamento legislativo non si limita a considerare le mansioni particolarmente usuranti ma tende ad attribuire importanza a tutte quelle attività usuranti che nei vari settori economici sono svolte con carattere di prevalenza e continuità». «Questi concetti sono utili - continua il documento - anche nel contesto dei lavori notturni, essendo la valutazione dei benefici di legge riconosciuti ad attività di durata pari all’intero anno lavorativo. Nel caso dei medici di continuità assistenziale e di emergenza a convenzione, la prevalenza è riferita alla superiorità numerica dei turni notturni su quelli diurni (un medico di Continuità Assistenziale o di 118 incaricato per 24/38 ore settimanali svolge un’attività con una prevalenza di lavoro notturno pari o superiore al 79,2% della propria vita lavorativa)». Infine - conclude - «sebbene il lavoro sia svolto in turni periodici, la continuità riguarda l’assenza di periodi di interruzione contrattuale del servizio, ovvero l’assenza di alternanza del lavoro notturno a periodi di lavoro privo di tale requisito». Da ciò la richiesta della istituzione di un tavolo tecnico. Non va infatti dimenticato «che esistono su tutto il territorio nazionale inadempienze aziendali in materia di tutela e sicurezza del lavoro con esposizione dei medici a fattori stressanti che potevano essere prevenuti o eliminati» e «che i medici dell’Emergenza Sanitaria Territoriale con contratto di dipendenza, che svolgono lo stesso lavoro dei medici convenzionati, rientrano a pieno titolo nella tipologia dei lavoratori notturni addetti ad attività usurante».