Giornale di Sicilia
Ed. del 16.12.2011 - Enna - pag. 17
Mariangela Vacanti
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Cena regolare ai pazienti dopo il pasto freddo della sera prima. Il direttore Cassarà: i reparti non sono stati chiusi
Da ieri è tornata la corrente elettrica, amministrazione e centralini hanno ripreso a funzionare. Al momento a Pediatria non c'è neanche un medico, visto che parte del personale è in pensione e l'unico medico rimasto in servizio è in malattia.
ENNA - L’allarme non è più rosso nel plesso di Enna bassa dell’ospedale Umberto I, ma di certo non si può dire che sia giallo, meno che mai che sia del tutto scomparso. Ieri mattina la corrente elettrica ha smesso di fare i capricci, gli uffici dell’amministrazione hanno ripreso a lavorare, così come il centralino e le cucine. ma l’ emergenza è rimasta. A spiegare i rischi è Emanuele Cassarà, dirigente medico di presidio: «Stiamo vivendo una fase di tranquillità e man mano che le ore passano questa sarà la regola - ha dichiarato - ma se adesso arrivasse un guasto Enel e il gruppo elettrogeno entrasse in sofferenza potremmo garantire al massimo tre ore di corrente elettrica nei reparti».
A causare il blocco di elettricità di mercoledì è stato un lavoro di manutenzione programmato, «per attivare la corrente elettrica anche nell’ala nuova - ha spiegato il dirigente – servono due gruppi elettrogeni e un nuovo quadro elettrico ed è stato proprio l’avvio di quest’ultimo a creare i disagi, disagi ai quali eravamo preparati, tant’è che in vista del blackout abbiamo trasferito all’ospedale di Caltanissetta l’unico paziente ricoverato in Rianimazione e i pazienti dell’Utic. Nello stesso tempo. abbiamo avvertito i nosocomi di Catania, Palermo e Agrigento di tenersi pronti per possibili trasferimenti, dei quali, per fortuna, non abbiamo avuto necessità».
Discorso a parte per i reparti di Pediatria e Neonatologia. Qui i disagi sono causati non dal blackout, ma dalla carenza di medici in reparto. In poche parole, al momento tra le corsie di Pediatria non c’è neanche un medico, visto che parte del personale è in pensione e l’unico medico rimasto in servizio è in malattia. «Ma i reparti non sono stati chiusi e non lo saranno - tiene a precisare Cassarà - non abbiamo avuto neanche la necessità di trasferire i pochi piccoli degenti ricoverati, posso assicurare che stiamo garantendo per tutte le possibili emergenze anche attraverso i mezzi e il personale del presidio di Piazza Armerina».
Ieri mattina, intanto, è stato espletato il concorso per il nuovo personale medico dei reparti in questione e dalla dirigenza del nosocomio hanno comunicato che si è trattato di un esame orale e che lutto si è svolto regolarmente.
Nelle corsie, nel frattempo. sembra tornata la tranquillità e anche i pasti caldi: mercoledì sera, quando sono stati offerti ai degenti solo pasti freddi (come per esempio panini) non sono mancate le critiche dei pazienti. E se il piano elettrico per entrambe le ali del presidio di Enna bassa si assesterà a breve, entro gennaio potrebbero finalmente essere trasferiti progressivamente i malati dei reparti del vecchio ospedale di Enna alta al nuovo plesso. La notizia attende però ancora un’ufficialità.
A causare il blocco di elettricità di mercoledì è stato un lavoro di manutenzione programmato, «per attivare la corrente elettrica anche nell’ala nuova - ha spiegato il dirigente – servono due gruppi elettrogeni e un nuovo quadro elettrico ed è stato proprio l’avvio di quest’ultimo a creare i disagi, disagi ai quali eravamo preparati, tant’è che in vista del blackout abbiamo trasferito all’ospedale di Caltanissetta l’unico paziente ricoverato in Rianimazione e i pazienti dell’Utic. Nello stesso tempo. abbiamo avvertito i nosocomi di Catania, Palermo e Agrigento di tenersi pronti per possibili trasferimenti, dei quali, per fortuna, non abbiamo avuto necessità».
Discorso a parte per i reparti di Pediatria e Neonatologia. Qui i disagi sono causati non dal blackout, ma dalla carenza di medici in reparto. In poche parole, al momento tra le corsie di Pediatria non c’è neanche un medico, visto che parte del personale è in pensione e l’unico medico rimasto in servizio è in malattia. «Ma i reparti non sono stati chiusi e non lo saranno - tiene a precisare Cassarà - non abbiamo avuto neanche la necessità di trasferire i pochi piccoli degenti ricoverati, posso assicurare che stiamo garantendo per tutte le possibili emergenze anche attraverso i mezzi e il personale del presidio di Piazza Armerina».
Ieri mattina, intanto, è stato espletato il concorso per il nuovo personale medico dei reparti in questione e dalla dirigenza del nosocomio hanno comunicato che si è trattato di un esame orale e che lutto si è svolto regolarmente.
Nelle corsie, nel frattempo. sembra tornata la tranquillità e anche i pasti caldi: mercoledì sera, quando sono stati offerti ai degenti solo pasti freddi (come per esempio panini) non sono mancate le critiche dei pazienti. E se il piano elettrico per entrambe le ali del presidio di Enna bassa si assesterà a breve, entro gennaio potrebbero finalmente essere trasferiti progressivamente i malati dei reparti del vecchio ospedale di Enna alta al nuovo plesso. La notizia attende però ancora un’ufficialità.
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