Intervista a Picciolo dello SMI
Picciolo sul passaggio alla dipendenza: «Siamo l’unica categoria di medici ad espletare un servizio h24 in regime di convezione».
PALERMO - Altro protagonista nella contrattazione per il rinnovo dell'accordo integrativo di emergenza sanitaria territoriale è lo SMI, che finora è stato l'unico sindacato che da tempo ha reso noto (cerca nei nostri archivi) una bozza per il rinnovo del contratto di lavoro regionale per i medici del 118 siciliano. Abbiamo incontrato Vincenzo Picciolo, responsabile regionale SMI per il 118 in Sicilia, ed abbiamo realizzato questa intervista.
Dopo mesi di attesa dalla precedente convocazione dello scorso mese di aprile 2011, ormai eravamo convinti che la ripresa della contrattazione sarebbe avvenuta il prossimo anno. E' stata una sorpresa questa accelerazione?
«Non tutto nasce casualmente e l’impegno quotidiano del sindacato non è misurabile dalla visibilità ma dalle cose che ottiene. Dalla data della prima convocazione abbiamo mandato più solleciti in assessorato ed incontrato più volte i funzionari ma come si sa a volte anche questo non basta. E’ stato infatti a Napoli che nel corso dei lavori di un nostro convegno abbiamo parlato con l’Assessore alla Salute Massimo Russo, facendo notare lo stallo trattative di un’area della Medicina Generale, trovando quindi nell’Assessore una risposta di impegno personale e di sollecito dei funzionari delegati alla contrattazione. Da questo nostro sollecito è nata la convocazione del 5 dicembre che per lo SMI erano presenti oltre me la dott.ssa.Muratori Presidente regionale, il Dr. Filippo Cipolla responsabile per Palermo e provincia dell’area del SUES-118, ed inoltre, la Dr.ssa Cinzia Zavatteri e la Dr. Daniela Aquilino e il Dr. Maurizio Cona».
Come siete giunti alla stesura della bozza?
«Abbiamo da tempo capito che tutto ciò che riguarda l’emergenza è articolato e complesso e poiché sappiamo che esistono varie differenze territoriali fino ad arrivare a macroscopiche differenze che interessano le varie ASP di un unico bacino di utenza di Centrale Operativa abbiamo quindi fatto una bozza di accordo e inviata a tutti i nostri iscritti, in modo da comprendere le varie realtà territoriali, che con i suggerimenti del caso hanno portato alla stesura della nostra bozza. Quindi per noi è importante il coinvolgimento di tutti».
Quali sono le principali problematiche da affrontare e risolvere?
«Potrei rispondere con una sola parola, il passaggio alla dirigenza. Ho infatti spiegato che siamo l’unica categoria di medici ad espletare un servizio h24 in regime di convezione, quindi il nostro articolato, che ad oggi è l’unico depositato in Assessorato, è incardinato su tutti gli istituti contrattuali che ad oggi sono esclusivi della dirigenza. Importante è inoltre che i medici di EST possano ricoprire ruoli dirigenziali all’interno del sistema del 118, come ad esempio la presenza nel comitato regionale dell’emergenza (art 24 L.R. n.5), perché possano incidere fattivamente nelle scelte gestionali del sistema. In questo lo SNAMI non crede, durante i lavori è stato palese il dissenso che nella C.O. di Messina, la figura di medico responsabile è ricoperta, primo in Sicilia, da un nostro collega. Ricordo infatti che nel convegno di Giugno che lo SMI ha organizzato a Taormina tale sistema e tale figura sono state fatte proprie dal Ministro Fazio. Discorso a parte meritano le isole la cui problematica è articolata, è quindi necessario porre l’attenzione del caso, iniziando anche con il prevedere istituti contrattuali già presenti in altri accordi regionali di categoria»,
Qual'è la vostra posizione sui provvedimenti miranti alla riduzione di un Autista-Soccorritore nelle equipes delle ambulanze del 118?
«La riduzione di una unità sulle ambulanze per farla lavorare in ospedale è quantomeno scandaloso alla luce degli ultimi avvenimenti, che riguardano il rifiuto degli ospedali ad accogliere tali lavoratori in quanto in netto contrasto con personale di pari qualifica che opera ad incarico e che dopo decenni di precariato ambisce alla stabilizzazione. Ma cosa ancora più assurda è che gli autisti-soccorritori che avevano optato per l’ospedale, per le ragioni che ho spiegato, sono tornati alla S.E.U.S. che ha ora una forza lavoro in esubero. Il problema è grave ma ricordo che il sindacato lo ha già affrontato in audizione in commissione sanità. Si deve quindi intervenire con forza con tutti gli strumenti del caso».
In conclusione?
«In conclusione la ripresa delle trattative è un importante momento di confronto, noi sindacati dobbiamo essere continuamente attenti all’evoluzione del sistema e pronti sia ad accogliere che a promuovere tutte le iniziative che possano interessare l’area non perdendo di vista i fondamentali istituti contrattuali, nella consapevolezza che la nostra attività non inizia e finisce con l’accordo di categoria, come avviene in altre aree, ma è necessario intervenire su tutta l’organizzazione del Sistema 118 che come amo dire e ricordare a me stesso è un sistema articolato e complesso».
Dopo mesi di attesa dalla precedente convocazione dello scorso mese di aprile 2011, ormai eravamo convinti che la ripresa della contrattazione sarebbe avvenuta il prossimo anno. E' stata una sorpresa questa accelerazione?
«Non tutto nasce casualmente e l’impegno quotidiano del sindacato non è misurabile dalla visibilità ma dalle cose che ottiene. Dalla data della prima convocazione abbiamo mandato più solleciti in assessorato ed incontrato più volte i funzionari ma come si sa a volte anche questo non basta. E’ stato infatti a Napoli che nel corso dei lavori di un nostro convegno abbiamo parlato con l’Assessore alla Salute Massimo Russo, facendo notare lo stallo trattative di un’area della Medicina Generale, trovando quindi nell’Assessore una risposta di impegno personale e di sollecito dei funzionari delegati alla contrattazione. Da questo nostro sollecito è nata la convocazione del 5 dicembre che per lo SMI erano presenti oltre me la dott.ssa.Muratori Presidente regionale, il Dr. Filippo Cipolla responsabile per Palermo e provincia dell’area del SUES-118, ed inoltre, la Dr.ssa Cinzia Zavatteri e la Dr. Daniela Aquilino e il Dr. Maurizio Cona».
Come siete giunti alla stesura della bozza?
«Abbiamo da tempo capito che tutto ciò che riguarda l’emergenza è articolato e complesso e poiché sappiamo che esistono varie differenze territoriali fino ad arrivare a macroscopiche differenze che interessano le varie ASP di un unico bacino di utenza di Centrale Operativa abbiamo quindi fatto una bozza di accordo e inviata a tutti i nostri iscritti, in modo da comprendere le varie realtà territoriali, che con i suggerimenti del caso hanno portato alla stesura della nostra bozza. Quindi per noi è importante il coinvolgimento di tutti».
Quali sono le principali problematiche da affrontare e risolvere?
«Potrei rispondere con una sola parola, il passaggio alla dirigenza. Ho infatti spiegato che siamo l’unica categoria di medici ad espletare un servizio h24 in regime di convezione, quindi il nostro articolato, che ad oggi è l’unico depositato in Assessorato, è incardinato su tutti gli istituti contrattuali che ad oggi sono esclusivi della dirigenza. Importante è inoltre che i medici di EST possano ricoprire ruoli dirigenziali all’interno del sistema del 118, come ad esempio la presenza nel comitato regionale dell’emergenza (art 24 L.R. n.5), perché possano incidere fattivamente nelle scelte gestionali del sistema. In questo lo SNAMI non crede, durante i lavori è stato palese il dissenso che nella C.O. di Messina, la figura di medico responsabile è ricoperta, primo in Sicilia, da un nostro collega. Ricordo infatti che nel convegno di Giugno che lo SMI ha organizzato a Taormina tale sistema e tale figura sono state fatte proprie dal Ministro Fazio. Discorso a parte meritano le isole la cui problematica è articolata, è quindi necessario porre l’attenzione del caso, iniziando anche con il prevedere istituti contrattuali già presenti in altri accordi regionali di categoria»,
Qual'è la vostra posizione sui provvedimenti miranti alla riduzione di un Autista-Soccorritore nelle equipes delle ambulanze del 118?
«La riduzione di una unità sulle ambulanze per farla lavorare in ospedale è quantomeno scandaloso alla luce degli ultimi avvenimenti, che riguardano il rifiuto degli ospedali ad accogliere tali lavoratori in quanto in netto contrasto con personale di pari qualifica che opera ad incarico e che dopo decenni di precariato ambisce alla stabilizzazione. Ma cosa ancora più assurda è che gli autisti-soccorritori che avevano optato per l’ospedale, per le ragioni che ho spiegato, sono tornati alla S.E.U.S. che ha ora una forza lavoro in esubero. Il problema è grave ma ricordo che il sindacato lo ha già affrontato in audizione in commissione sanità. Si deve quindi intervenire con forza con tutti gli strumenti del caso».
In conclusione?
«In conclusione la ripresa delle trattative è un importante momento di confronto, noi sindacati dobbiamo essere continuamente attenti all’evoluzione del sistema e pronti sia ad accogliere che a promuovere tutte le iniziative che possano interessare l’area non perdendo di vista i fondamentali istituti contrattuali, nella consapevolezza che la nostra attività non inizia e finisce con l’accordo di categoria, come avviene in altre aree, ma è necessario intervenire su tutta l’organizzazione del Sistema 118 che come amo dire e ricordare a me stesso è un sistema articolato e complesso».
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