Ad un anno e mezzo dall’inizio dei lavori di ammodernamento della Ss 284 nel tratto Bronte Adrano è arrivato il momento forse meno desiderato dai pendolari. Lunedì, infatti, il transito sulla statale verrà interrotto per consentire agli operai di continuare a lavorare in sicurezza. Il direttore regionale dell’Anas, Ugo Dibennardo ed il dirigente tecnico Giovanni Iozza hanno già trasmesso l’ordinanza agli enti interessati ed alle forze dell’ordine, specificando che l’interruzione durerà circa 3 settimane. Nel frattempo le auto saranno dirottate lungo un percorso alternativo percorribile in entrambi i sensi di marcia, individuato lungo la strada provinciale che costeggia il Simeto e che permette di raggiungere direttamente Adrano o di ritornare sulla statale 284 all’incrocio per Saragoddio, ovvero oltre l’interruzione. Il blocco sarà posto all’uscita sud della cittadina di Bronte, deviando il transito verso via Cilea. Chi vorrà però recarsi al cimitero potrà passare, ma andare oltre sarà impossibile perché la strada sarà sbarrata.
“Una interruzione che avremmo voluto evitare – afferma il sindaco Pino Firrarello – ma che è necessaria per consentire agli operai di lavorare in sicurezza. Un disagio che speriamo presto sia ripagato dalla soddisfazione di percorrere al più presto la nuova strada”. Ed in effetti i lavori nei 3,8 km di cantiere dell’Ati (Associazione temporanea di impresa) Ing. Pavesi & C. Spa, Franco Giuseppe Srl, Nuova Costruzione Siciliana S.c.a.r.l e Cogip Spa), procedono speditamente. Il viadotto “Madonna della Vena” ovvero all’ingresso di Bronte è quasi completato, mentre la vicina galleria è già pronta. Anche il viadotto di contrada Ciapparo è all’80% completato e la seconda galleria al 95%. Se non si verificano intoppi il primo tratto della nuova statale, ovvero quello che da Bronte arriva al bivio per Saragoddio a dicembre, e quindi 4 mesi in anticipo rispetto ai tempi di consegna, sarà transitabile, mentre l’inaugurazione dell’intero tratto di strada è confermato per aprile 2012.
L’Addetto stampa Gaetano Guidotto
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