Giornale di Sicilia
Ed. del 25.09.2011 - pag. 12
Antonio Caffo
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Avrebbero dovuto essere ospitati al «Papardo» ma da oltre un anno sono senza sede e viaggiano tutti i giorni
I sindacati denunciano un muro di gomma: disattesi gli accordi, la Seus ha sede tra Catania, Palermo e in parte pure a Messina
MESSINA - Stato di agitazione tra i 36 dipendenti del servizio 118 di Messina costretti ogni giorno a fare andata e ritorno da Catania perché non c’è posto in città. Ieri nuova assemblea del personale che da oltre un anno doveva trovare spazio nei locali dell’ospedale Papardo e che ancora oggi presta servizio per il pronto intervento sanitario ma a Catania e non sullo Stretto. Nell’aprile 2010, la Seus, la società che gestisce in tutta la Sicilia il 118, aveva annunciato che i 36 pendolari sarebbero stati trasferiti quanto prima nella loro città. Ma così non è stato e i malumori dei dipendenti sono aumentati.
Sono state attivate dai sindacati le procedure di “raffreddamento”. Calogero Emanuele, segretario provinciale della federazione pubblici servizi Cisl, dice: «Il sindacato non può tollerare che ben 36 lavoratori siano costretti al pendolarismo giornaliero. U n servizio che rappresenta anche un ulteriore aggravio di spesa per l’azienda che, per mantenere attiva la sede catanese - continua Emanuele – mette a disposizione un pullman che garantisce il trasporto Messina-Catania e viceversa. Una situazione - continua il segretario della Cisl Fp - che compromette anche la qualità dei servizi e la resa lavorativa individuale, legate all’estenuante arco temporale giornaliero dedicato al pendolarismo che va ben oltre le 11 ore per le giornate del lunedì, mercoledì e venerdì e ben oltre le 15 ore per le giornate di rientro del martedì e giovedì».
Una scelta, quella aziendale, che la Cisl Funzione Pubblica spiega con la ripartizione dei servizi amministrativi tra Palermo (che doveva essere l’unica sede amministrativa in base al progetto di riordino e trasformazione dell’ex Sise) Catania e in parte Messina. L’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte aveva messo a disposizione strutture idonee ma non se n’è fatto più nulla. «Purtroppo – ribadisce Emanuele - le promesse fatte in occasione di incontri ufficiosi ed ufficiali di un rapido rientro nella sede lavorativa messinese sono state disattese».
Dal giugno 2010 la Seus gestisce il servizio di emergenza sanitaria 118 secondo l’accordo tra l’azienda, l’assessorato regionale alla Salute e l’allora Sise che curava precedentemente i servizi; accordo che aveva seguito una proroga della Convenzione transitoria (firmata a fine dicembre 2009 e scaduta il 31 marzo 2(10) con cui erano stati definiti tutti i dettagli per il passaggio del personale dalla Sise alla Seus. Abbiamo cercato di contattare i responsabili dell’azienda per una ottenere replica sulla vertenza ma inutilmente.
Sono state attivate dai sindacati le procedure di “raffreddamento”. Calogero Emanuele, segretario provinciale della federazione pubblici servizi Cisl, dice: «Il sindacato non può tollerare che ben 36 lavoratori siano costretti al pendolarismo giornaliero. U n servizio che rappresenta anche un ulteriore aggravio di spesa per l’azienda che, per mantenere attiva la sede catanese - continua Emanuele – mette a disposizione un pullman che garantisce il trasporto Messina-Catania e viceversa. Una situazione - continua il segretario della Cisl Fp - che compromette anche la qualità dei servizi e la resa lavorativa individuale, legate all’estenuante arco temporale giornaliero dedicato al pendolarismo che va ben oltre le 11 ore per le giornate del lunedì, mercoledì e venerdì e ben oltre le 15 ore per le giornate di rientro del martedì e giovedì».
Una scelta, quella aziendale, che la Cisl Funzione Pubblica spiega con la ripartizione dei servizi amministrativi tra Palermo (che doveva essere l’unica sede amministrativa in base al progetto di riordino e trasformazione dell’ex Sise) Catania e in parte Messina. L’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte aveva messo a disposizione strutture idonee ma non se n’è fatto più nulla. «Purtroppo – ribadisce Emanuele - le promesse fatte in occasione di incontri ufficiosi ed ufficiali di un rapido rientro nella sede lavorativa messinese sono state disattese».
Dal giugno 2010 la Seus gestisce il servizio di emergenza sanitaria 118 secondo l’accordo tra l’azienda, l’assessorato regionale alla Salute e l’allora Sise che curava precedentemente i servizi; accordo che aveva seguito una proroga della Convenzione transitoria (firmata a fine dicembre 2009 e scaduta il 31 marzo 2(10) con cui erano stati definiti tutti i dettagli per il passaggio del personale dalla Sise alla Seus. Abbiamo cercato di contattare i responsabili dell’azienda per una ottenere replica sulla vertenza ma inutilmente.
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