“Un altro durissimo colpo alla sanità pubblica, ancora più grave perchè si tratta di primo soccorso.
Dalle ore 24 del 30 settembre cesserà la Convenzione tra Ares 118 e Croce Rossa Italiana e questo comporterà la chiusura di numerose postazioni 118 nelle zone periferiche della Capitale e in provincia.”. Lo dichiara in una nota il capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio.
Dalle ore 24 del 30 settembre cesserà la Convenzione tra Ares 118 e Croce Rossa Italiana e questo comporterà la chiusura di numerose postazioni 118 nelle zone periferiche della Capitale e in provincia.”. Lo dichiara in una nota il capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio.
“Nello specifico – spiega Maruccio – chiuderanno le postazioni di Casal Palocco, Fontenuova, Lariano, Guidonia, S. M. Mole e Ponte Galeria, tutte dotate di una autoambulanza, e la postazione Gordiani che ha 2 autoambulanze. Oltre ai disservizi che potrebbe creare, questa decisione comporterà la conclusione del rapporto di lavoro tra la C.R.I. e circa 90 lavoratori (ex A.R.E.S.) che da più di 5 anni assicurano l’emergenza sanitaria sul territorio di Roma e Provincia.
Ulteriore conseguenza di questi licenziamenti potrebbe essere la difficoltà di gestione delle restanti 6 postazioni ancora in Convenzione tra la C.R.I. e l’A.R.E.S. 118 (Casilino, Cassia, Civitavecchia, Nomentano, Prenestino e Tiburtino) e le convenzioni con aziende ospedaliere S. Camillo e Spallanzani per il trasporto degli infermi da ospedale a ospedale.
Insomma, siamo di fronte alla smobilitazione completa del primo soccorso in una parte importante del territorio regionale, a tutto vantaggio dei privati che sostituiranno la CRI con contratti più onerosi per le casse pubbliche e meno efficaci dal punto di vista del servizio.
Senza contare che la CRI ha già una convenzione con il governo centrale, quindi una parte del servizio continuerà ad essere pagato dalle casse pubbliche senza essere espletato.
Ulteriore conseguenza di questi licenziamenti potrebbe essere la difficoltà di gestione delle restanti 6 postazioni ancora in Convenzione tra la C.R.I. e l’A.R.E.S. 118 (Casilino, Cassia, Civitavecchia, Nomentano, Prenestino e Tiburtino) e le convenzioni con aziende ospedaliere S. Camillo e Spallanzani per il trasporto degli infermi da ospedale a ospedale.
Insomma, siamo di fronte alla smobilitazione completa del primo soccorso in una parte importante del territorio regionale, a tutto vantaggio dei privati che sostituiranno la CRI con contratti più onerosi per le casse pubbliche e meno efficaci dal punto di vista del servizio.
Senza contare che la CRI ha già una convenzione con il governo centrale, quindi una parte del servizio continuerà ad essere pagato dalle casse pubbliche senza essere espletato.
Una decisione scellerata, della quale la Polverini dovrà rendere conto ai cittadini. Si sta smantellando un servizio di prima necessità e le conseguenze drammatiche che potrebbero scaturire da questa decisione – conclude Maruccio - devono avere da subito un responsabile con nome e cognome.”
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