La RepubblicaEd. del 18.08.2011 - Palermo - pag. IVLorenzo TondoArticolo letto 29 volte
Immissione in servizio per 3 70 vincitori di concorso. Ma incombe la sentenza del CgaPALERMO - Assunto a tempo indeterminato per una settimana. E’ la bizzarra proposta contrattuale ricevuta da Giuseppe F. , 45 anni, vincitore, insieme ad altri 374 partecipanti, di un concorso per infermieri, fisioterapisti, tecnici di radiologia e ostetrici indetto dalle aziende ospedaliere della Sicilia Orientale. Nella lettera indirizzata agli operatori sanitari e firmata da Francesco Poli, direttore generale dell’ospedale Cannizzaro di Catania, si fa infatti riferimento ad una clausola risolutiva delle assunzioni in attesa della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che potrebbe annullare il concorso sul quale pendono una raffica di ricorsi.
Sentenza fissala per l’8 settembre, appena una settimana dopo la richiesta di sottoscrizione del contratto. Il motivo? Il mancato avvio, prima dei concorsi della cosiddetta mobilità regionale ed extraregionale. In sintesi, l’assessorato per la Salute, prima di assumere nuovo personale avrebbe dovuto verificare se all’interno di tutte le aziende sanitarie pubbliche ci fossero state persone interessate a questi posti. «Ci rendiamo conto dell’anomalia - dicono dalla direzione del Cannizzaro, sede di riferimento del bando orientale - ma abbiamo deciso di sottolineare la clausola e i possibili rischi derivanti dalla sentenza per ragioni di trasparenza».
«Una presa per i fondelli» per l’infermiere Giuseppe L. che per firmare il “contratto-trappola” dovrebbe prima dimettersi dal San Raffaele dove lavora da più di 7 anni. «Che senso ha proporre un contratto con questi termini? – continua – Nessuno dei miei colleghi è pronto a correre questo rischio». E se dal Cannizzaro si dicono ottimisti sulla decisione del Cga, i sindacati parlano invece di sentenza scontata, ricordando che 20 giorni fa, per lo stesso concorso nel bacino occidentale, il Cga ha dato ragione al ricorso di infermieri, tecnici di radiologia e fisioterapisti in mobilità. In quel caso furono 540 le assunzioni bloccate.
«Volevamo dare spazio ai precari e a chi non aveva ancora trovato lavoro - dice il direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità, Maurizio Guizzardi -. È chiaro che non era nostra intenzione venir meno ad una legge che non è in ogni caso molto chiara in materia». I bandi, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione lo scorso 31 dicembre avrebbero dovuto garantire ben 1.138 posti per infermieri in mobilità ed esterni, 117 tecnici di radiologia, 105 fisioterapisti e 60 ostetrici per un totale di 1.420 unità. Una scelta che aveva mandato su tutte le furie Renato Brunetta: il ministro per la Pubblica amministrazione minacciò di impugnare il concorso bandito nell’ultimo giorno disponibile per evitare di incorrere nella clausola della finanziaria Tremonti, che dal primo gennaio scorso impone il blocco del turn-over. A fermare le assunzioni ci hanno pensato gli infermieri siciliani che hanno presentato ricorso in massa al Tar.
La Repubblica
Ed. del 18.08.2011 - Palermo - pag. IV
Lorenzo Tondo
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Immissione in servizio per 3 70 vincitori di concorso. Ma incombe la sentenza del Cga
PALERMO - Assunto a tempo indeterminato per una settimana. E’ la bizzarra proposta contrattuale ricevuta da Giuseppe F. , 45 anni, vincitore, insieme ad altri 374 partecipanti, di un concorso per infermieri, fisioterapisti, tecnici di radiologia e ostetrici indetto dalle aziende ospedaliere della Sicilia Orientale. Nella lettera indirizzata agli operatori sanitari e firmata da Francesco Poli, direttore generale dell’ospedale Cannizzaro di Catania, si fa infatti riferimento ad una clausola risolutiva delle assunzioni in attesa della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa che potrebbe annullare il concorso sul quale pendono una raffica di ricorsi.
Sentenza fissala per l’8 settembre, appena una settimana dopo la richiesta di sottoscrizione del contratto. Il motivo? Il mancato avvio, prima dei concorsi della cosiddetta mobilità regionale ed extraregionale. In sintesi, l’assessorato per la Salute, prima di assumere nuovo personale avrebbe dovuto verificare se all’interno di tutte le aziende sanitarie pubbliche ci fossero state persone interessate a questi posti. «Ci rendiamo conto dell’anomalia - dicono dalla direzione del Cannizzaro, sede di riferimento del bando orientale - ma abbiamo deciso di sottolineare la clausola e i possibili rischi derivanti dalla sentenza per ragioni di trasparenza».
«Una presa per i fondelli» per l’infermiere Giuseppe L. che per firmare il “contratto-trappola” dovrebbe prima dimettersi dal San Raffaele dove lavora da più di 7 anni. «Che senso ha proporre un contratto con questi termini? – continua – Nessuno dei miei colleghi è pronto a correre questo rischio». E se dal Cannizzaro si dicono ottimisti sulla decisione del Cga, i sindacati parlano invece di sentenza scontata, ricordando che 20 giorni fa, per lo stesso concorso nel bacino occidentale, il Cga ha dato ragione al ricorso di infermieri, tecnici di radiologia e fisioterapisti in mobilità. In quel caso furono 540 le assunzioni bloccate.
«Volevamo dare spazio ai precari e a chi non aveva ancora trovato lavoro - dice il direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità, Maurizio Guizzardi -. È chiaro che non era nostra intenzione venir meno ad una legge che non è in ogni caso molto chiara in materia». I bandi, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione lo scorso 31 dicembre avrebbero dovuto garantire ben 1.138 posti per infermieri in mobilità ed esterni, 117 tecnici di radiologia, 105 fisioterapisti e 60 ostetrici per un totale di 1.420 unità. Una scelta che aveva mandato su tutte le furie Renato Brunetta: il ministro per la Pubblica amministrazione minacciò di impugnare il concorso bandito nell’ultimo giorno disponibile per evitare di incorrere nella clausola della finanziaria Tremonti, che dal primo gennaio scorso impone il blocco del turn-over. A fermare le assunzioni ci hanno pensato gli infermieri siciliani che hanno presentato ricorso in massa al Tar.
Sentenza fissala per l’8 settembre, appena una settimana dopo la richiesta di sottoscrizione del contratto. Il motivo? Il mancato avvio, prima dei concorsi della cosiddetta mobilità regionale ed extraregionale. In sintesi, l’assessorato per la Salute, prima di assumere nuovo personale avrebbe dovuto verificare se all’interno di tutte le aziende sanitarie pubbliche ci fossero state persone interessate a questi posti. «Ci rendiamo conto dell’anomalia - dicono dalla direzione del Cannizzaro, sede di riferimento del bando orientale - ma abbiamo deciso di sottolineare la clausola e i possibili rischi derivanti dalla sentenza per ragioni di trasparenza».
«Una presa per i fondelli» per l’infermiere Giuseppe L. che per firmare il “contratto-trappola” dovrebbe prima dimettersi dal San Raffaele dove lavora da più di 7 anni. «Che senso ha proporre un contratto con questi termini? – continua – Nessuno dei miei colleghi è pronto a correre questo rischio». E se dal Cannizzaro si dicono ottimisti sulla decisione del Cga, i sindacati parlano invece di sentenza scontata, ricordando che 20 giorni fa, per lo stesso concorso nel bacino occidentale, il Cga ha dato ragione al ricorso di infermieri, tecnici di radiologia e fisioterapisti in mobilità. In quel caso furono 540 le assunzioni bloccate.
«Volevamo dare spazio ai precari e a chi non aveva ancora trovato lavoro - dice il direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità, Maurizio Guizzardi -. È chiaro che non era nostra intenzione venir meno ad una legge che non è in ogni caso molto chiara in materia». I bandi, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Regione lo scorso 31 dicembre avrebbero dovuto garantire ben 1.138 posti per infermieri in mobilità ed esterni, 117 tecnici di radiologia, 105 fisioterapisti e 60 ostetrici per un totale di 1.420 unità. Una scelta che aveva mandato su tutte le furie Renato Brunetta: il ministro per la Pubblica amministrazione minacciò di impugnare il concorso bandito nell’ultimo giorno disponibile per evitare di incorrere nella clausola della finanziaria Tremonti, che dal primo gennaio scorso impone il blocco del turn-over. A fermare le assunzioni ci hanno pensato gli infermieri siciliani che hanno presentato ricorso in massa al Tar.
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