La Stampa
Ed. del 11.08.2011 - pag. 7
PA. RU.
Articolo letto 41 volte
Salute
Regioni e governo non hanno ancora finito di litigare sul superticket su visite specialistiche, analisi e diagnostica che dalla nuova manovra correttiva d’agosto spunta un nuovo, pesante balzello: quello di 10 euro sulle prime tre giornate di ricovero. Un ticket che nel passato remoto costò la poltrona di Palazzo Chigi a De Mita ma che ora i tecnici del Tesoro sono pronti a rispolverare dai cassetti, motivandolo come contributo per spese di vitto e alloggio, comunque risparmiate da chi deve sostare in corsia. Il balzello servirà ad aiutare le Regioni a reggere la botta del taglio anticipato da 7,5 miliardi di euro in due anni del Fondo sanitario nazionale.
In realtà il ticket sui ricoveri, preannunciato su quelli «impropri» dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, porterebbe in cassa solo 300-400 milioni di euro, ma avrebbe il doppio vantaggio di scoraggiare i ricoveri impropri e di aprire la strada ai ben più massicci balzelli sanitari che toccherà alle Regioni, probabilmente già dal 2013, applicare per garantire quel 40% di risparmi sulla sanità, che il decreto di luglio vincola proprio all’applicazione di nuovi ticket. In tutto circa 2 miliardi a carico delle tasche degli assistiti, visto che tra due anni il fondo sanitario avrà 5 miliardi di euro in meno del previsto. Una cura dimagrante che già a partire dal prossimo anno dovrebbe essere assicurata soprattutto dall’applicazione anticipata di un anno dei costi standard, la nuova spending review messa a punto per tarare i fabbisogni finanziari dei servizi sanitari regionali sulla spesa delle amministrazioni sanitarie più virtuose.
In realtà il ticket sui ricoveri, preannunciato su quelli «impropri» dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, porterebbe in cassa solo 300-400 milioni di euro, ma avrebbe il doppio vantaggio di scoraggiare i ricoveri impropri e di aprire la strada ai ben più massicci balzelli sanitari che toccherà alle Regioni, probabilmente già dal 2013, applicare per garantire quel 40% di risparmi sulla sanità, che il decreto di luglio vincola proprio all’applicazione di nuovi ticket. In tutto circa 2 miliardi a carico delle tasche degli assistiti, visto che tra due anni il fondo sanitario avrà 5 miliardi di euro in meno del previsto. Una cura dimagrante che già a partire dal prossimo anno dovrebbe essere assicurata soprattutto dall’applicazione anticipata di un anno dei costi standard, la nuova spending review messa a punto per tarare i fabbisogni finanziari dei servizi sanitari regionali sulla spesa delle amministrazioni sanitarie più virtuose.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti