il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 4 agosto 2011

Colpito da infarto muore in trappola nell'ascensore

CRONACA
03/08/2011 - SANITA', DRAMMA IN COLLINA


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Ieri mattina nella casa di riposo
San Vincenzo. Bloccato
per un’ora, la vittima
aveva 82 anni

MARCO ACCOSSATO
TORINO
Settanta minuti. Per oltre un’ora Ermanno Barbero, 82 anni, è rimasto legato a una bombola di ossigeno, intrappolato nell’ascensore della casa di riposo San Vincenzo, sulla collina sopra viale Thovez. Colto probabilmente da infarto è stato soccorso all’alba dal 118 che lo ha caricato in barella per portarlo d’urgenza in ospedale. Ma l’ascensore su cui è entrata la barella si è bloccato, e per oltre un’ora non è stato possibile muoverlo di un centimetro, né verso l’alto, né verso il basso. E quando, alla fine, i vigili del fuoco sono riusciti a liberare l’anziano dalla trappola, per Ermanno Barbero non c’era più nulla da fare. Inutile tentare di rianimarlo: è morto prima di raggiungere l’ambulanza di Soccorso Avanzato giunta dal Cto.

L’inchiesta è aperta. Mancavano pochi minuti alle 5, quando è scattato l’allarme. Sarà l’autopsia, stamattina, a dire se Barbero è morto a causa dell’ascensore bloccato, o se le sue condizioni fossero talmente disperate che non sarebbe sopravvissuto ai soccorsi. Di certo, quell’incidente non doveva comunque capitare: i carabinieri di Barriera Piacenza hanno sequestrato le cartelle cliniche dell’uomo e messo sotto sequestro anche l’ascensore guasto. I militari del maresciallo Alessandro Sunseri hanno ascoltato i parenti del pensionato morto, l’amministratore della casa di riposo San Vincenzo, Paolo Garoglio, e nel pomeriggio sono tornati con i vigili del fuoco nella struttura sulla collina per una nuova ispezione disposta dal procuratore Raffaele Guariniello.

«Non sappiamo spiegarci come sia potuto accadere - dice Garoglio -: l’impianto era sottoposto regolarmente a manutenzione. L’unica cosa che posso garantire è che i soccorsi sono stati tempestivi, che non abbiamo perso un istante, e che l’uomo non è mai rimasto senza ossigeno». I parenti dell’anziano morto preferiscono per ora non dichiarare nulla, ma avrebbero riferito ai carabinieri che non era la prima volta che quell’ascensore si bloccava.

E’ stata un’infermiera a rendersi conto, a notte fonda, che Barbero, nella sua stanza al secondo piano, respirava a fatica. «La prassi - spiega l’amministratore della San Vincenzo - è di telefonare al 118 e avvertire contemporaneamente i familiari». Quando il figlio dell’anziano è arrivato nella casa di riposo, Barbero era ancora chiuso in ascensore insieme all’equipaggio dell’ambulanza e a una responsabile della casa di riposo che aveva accompagnato i soccorritori nella stanza dell’uomo.

Non risultano black-out, nel momento in cui l’ascensore s’è fermato. «C’era solo qualche problema con le linee telefoniche; infatti abbiamo faticato un po’ a comunicare con i soccorsi», ricorda il titolare della struttura da 110 letti convenzionati col Servizio sanitario, finita già nel mirino della procura per diversi casi di legionellosi.

I punti su cui fare chiarezza sono più d’uno, su questa tragedia. Compreso il fatto che «il meccanismo che consente di aprire le porte quando l’ascensore si blocca non ha funzionato finché la cabina non è stata fatta scendere a mano dai vigili del fuoco». Esaurita la piccola bombola in dotazione al 118, si è utilizzata un’altra bombola più grande, portata in fretta sul pianerottolo davanti all’ascensore, facendo calare un tubo fino alla cabina.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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