Con il numero unico europeo (112) le chiamate arriveranno alla sede di Brescia Il Poma: per il soccorso non cambia nulla. Chi chiede aiuto sarà subito localizzato
di Roberto Bo
Addio 118. Ma anche 113 (polizia) e 115 (vigili del fuoco). Alla fine, dal primo gennaio 2012, ne resterà solo uno: il 112, il numero unico di emergenza europeo.
E’ quanto prevede il protocollo d’intesa tra il ministero dell’Interno e Regione Lombardia firmato alcuni giorni fa dal ministro Roberto Maroni e dal presidente Roberto Formigoni, alla presenza del vice capo della Polizia Nicola Izzo e del prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi. La Lombardia, prima regione in Italia, si avvia quindi alla rivoluzione del numero del soccorso, che a partire dal prossimo anno diventerà unico con l’attivazione di tre sedi di call center a Varese, Milano e Brescia. Quest’ultima, sarà quella di riferimento per la provincia di Mantova. Il 112 smisterà poi le telefonate, in base all’esigenza di chi chiama, a polizia, carabinieri, emergenza sanitaria, protezione civile e polizia locale. Sparirà quindi, per quanto riguarda l’aspetto sanitario dell’emergenza, la centrale operativa del 118 dell’azienda ospedalariera Carlo Poma, che da anni filtra le chiamate di soccorso e le smista alle varie postazioni sul territorio. Dal punto di vista operativo, spiegano al 118, non cambierà nulla, da quello organizzativo invece sarà una vera rivoluzione. La richiesta di soccorso (112) non arriverà più agli operatori di centrale di via Lago Paiolo, ma ai colleghi della sede di Brescia. E da qui partirà lo smistamento delle telefonate in base alla reale necessità. Un passaggio in più rispetto all’unica telefonata che si fa attualmente? La domanda è legittima, ma a livello pratico, promettono dal 118, la macchina del soccorso sarà più veloce. Vediamo perché. Il modello è quello del ’call center laico’, in grado cioè di raccogliere le chiamate di tutti i numeri di emergenza (112, 113, 115 e 118, vale a dire polizia, carabinieri, vigili del fuoco, emergenza sanitaria, protezione civile e polizia locale) e di smistarle. Prima di tutto la mole di telefonate che arriverà alla centrale bresciana sarà scremata e sulla base dell’esperienza pilota già effettuata a Varese si può ritenere che quasi il 50% delle chiamate non sarà inoltrato alle centrali operative di secondo livello (deputate a intervenire sulle emergenze), che così saranno liberate dal peso di molti contatti "fasulli". L’opera di scrematura consentirà perciò di inoltrare solo le chiamate che effettivamente necessitano di un intervento urgente. Ma la principale innovazione introdotta dall’arrivo del numero unico è la localizzazione: gli operatori che ricevono la chiamata di emergenza sapranno in pochi secondi l’esatto punto da cui parte la telefonata. Si tratta di una grossa novità rispetto agli attuali servizi d’emergenza del 118, che non prevedevano questa caratteristica. Il nuovo sistema, altamente tecnologico, è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione col ministero dell’Interno, che ha messo a disposizione gli avanzati applicativi, di cui è dotato il Ced (Centro Elaborazione Dati) Interforze.
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