Alcuni ritornano con la Cri, altri con la «Italy Emergenza»
di Barbara Maccari
Dopo settimane di protesta, occupazioni e trattative ad oltranza la situazione dei 15 precari della Cri di Città di Castello si è risolta positivamente anche se, come sottolineano i sindacati, alcuni problemi rimangono. In otto infatti (sette a Perugia e uno a Foligno), sono stati riassorbiti dai comitati territoriali della Croce Rossa, mentre gli altri sette sono stati assunti in parte dalla cooperativa sociale «Italy Emergenza», vincitrice dell’appalto per il trasporto sanitario tifernate, e in parte hanno accettato di rimanere in Croce Rossa accettando però incarichi fuori regione.
Scarpelli: perplessità restano «Siamo riusciti, dopo una lunga e difficile trattativa – spiega la segretaria generale della Fp-Cgil dell’Umbria Vanda Scarpelli – ad evitare che questi lavoratori, padri e madri di famiglia, venissero abbandonati a loro stessi, ma resta una perplessità di fondo sulle modalità con cui la Asl1 ha condotto la gara d’appalto. Il 118 non può essere un servizio affidato a chiunque, è un settore che necessita di esperienza e di requisiti minimi di professionalità, è un servizio molto delicato e chi vi opera ha a che fare con la vita e la morte delle persone».
Situazione tampone Chi è passato sotto le dipendenze della cooperativa, sottolineano i sindacati, ha avuto un notevole peggioramento del contratto di lavoro: «Alcuni lavoratori sono passati da un forte contratto pubblico, quello con la Cri, con 36 ore settimanali a circa 1.200 euro – sottolinea il segretario territoriale della Cisl di Perugia, Alberto Palazzetti – a quello con una cooperativa sociale, molto più debole, con meno diritti, e con un salario decurtato di circa 500 euro mensili. Per gli altri rientrati in Cri si tratta comunque di una situazione tampone, visto che a febbraio 2012 scadrà anche la convenzione con la Asl 2 e il rischio che si apra una vertenza simile a quella appena conclusa è molto alto, in questo caso si parla però di un numero di lavoratori molto più alto, una 50ina. La stessa cosa avverrà anche per la Asl3».
La Regione dia risposte I sindacati chiedono quindi in coro chiarezza e riposte concrete dalla Regione e omogeneità del servizio territoriale regionale. «Ultimamente va di moda fare tutte gare al ribasso – sottolinea Palazzetti – non considerando che possono andar bene per tante cose ma in questo caso, una specificità particolare come quella dell’emergenza e del trasporto ordinario, non va affatto bene, è un settore che necessità di personale specializzato e formato e non si può affidarlo a chiunque».
http://www.umbria24.it/precari-croce-rossa-chiuso-laccordo-ricollocati-in-otto-cisl-e-cgil-«solo-una-soluzione-tampone»/48612.html
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