La Sicilia
Ed. del 23.07.2011 - Palermo - pag. 33
Antonio Fiasconaro
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Ai pronto soccorso appena si deve pagare il ticket di 25 euro d'incanto scompaiono i malori
PALERMO - «Ma vuoti sgherzare? U ticket? Cu 25 euri m’accattu almenu tre chili ri carni». Ed ancora: «U ticket? L’avissiri a fari paari ai pulitici e non a puvira genti». E non è finita: «Ghittassiri u sangu...».
Sono alcune delle «risposte-perle» più significative e colorite che da qualche giorno si sentono nei vari pronto soccorso degli ospedali della città, da quando è stata imposta la manovra economica nazionale con l’aumento di 10 euro per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i cosiddetti «codici bianchi» nei pronto soccorso.
A dir il vero questo «balzello» in Sicilia e di conseguenza anche negli ospedali della città è in vigore dal 2007 ma, stando alle statistiche mensili ed annuali sono davvero pochissimi a pagarlo.
E’ bastato al cronista di starsene un paio di ore presso l’area di emergenza dell’ospedale «Cervello», mischiandosi ai cittadini in attesa di essere visitati per assistere a quanto sta avvenendo in questi giorni, dopo che l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo ha invitato ai direttori generali di essere più pignoli e costringere ai cittadini che si presentano nei pronto soccorso a pagare i 25 euro per le prestazioni da «codice bianco».
Ma il ticket fa anche i miracoli. Infatti, più di un paziente che era in attesa di essere visitato, appena ha saputo dall’infermiere del triage che avrebbe dovuto versare 25 euro, come d’incanto ha dichiarato di stare bene, di non soffrire più di alcun malessere.
Addirittura, un uomo della zona di Cruillas che accusava dolori addominali con vomito a causa di un’abbuffata di «babbaluci» (lumache), ha «girato i tacchi» e di gran corsa ha deciso di non fare più la fila e di conseguenza farsi visitare. Anche una donna che accusava dei dolori al fianco non appena è venuta a conoscenza che avrebbe dovuto versare i 25 euro, d’improvviso ha «abbandonato» il pronto soccorso e candidamente rivolgendosi agli altri pazienti in attesa ha esclamato: «I me picciuli un si mancia nuddu nemmenu u Statu cavi a moriri...». Più perla di così?
Sono alcune delle «risposte-perle» più significative e colorite che da qualche giorno si sentono nei vari pronto soccorso degli ospedali della città, da quando è stata imposta la manovra economica nazionale con l’aumento di 10 euro per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i cosiddetti «codici bianchi» nei pronto soccorso.
A dir il vero questo «balzello» in Sicilia e di conseguenza anche negli ospedali della città è in vigore dal 2007 ma, stando alle statistiche mensili ed annuali sono davvero pochissimi a pagarlo.
E’ bastato al cronista di starsene un paio di ore presso l’area di emergenza dell’ospedale «Cervello», mischiandosi ai cittadini in attesa di essere visitati per assistere a quanto sta avvenendo in questi giorni, dopo che l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo ha invitato ai direttori generali di essere più pignoli e costringere ai cittadini che si presentano nei pronto soccorso a pagare i 25 euro per le prestazioni da «codice bianco».
Ma il ticket fa anche i miracoli. Infatti, più di un paziente che era in attesa di essere visitato, appena ha saputo dall’infermiere del triage che avrebbe dovuto versare 25 euro, come d’incanto ha dichiarato di stare bene, di non soffrire più di alcun malessere.
Addirittura, un uomo della zona di Cruillas che accusava dolori addominali con vomito a causa di un’abbuffata di «babbaluci» (lumache), ha «girato i tacchi» e di gran corsa ha deciso di non fare più la fila e di conseguenza farsi visitare. Anche una donna che accusava dei dolori al fianco non appena è venuta a conoscenza che avrebbe dovuto versare i 25 euro, d’improvviso ha «abbandonato» il pronto soccorso e candidamente rivolgendosi agli altri pazienti in attesa ha esclamato: «I me picciuli un si mancia nuddu nemmenu u Statu cavi a moriri...». Più perla di così?
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