il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

martedì 21 giugno 2011

Sanità: Russo, meglio i “comandati” che i “raccomandati”

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La difesa: i miei “soldati”? Si è trattato di un ottimo “investimento” per la Sicilia e per i siciliani.
MEDPress.it | Pubblicato il 21.06.2011 | Articolo letto 37 volte      
Sanità: Russo, meglio i “comandati” che i “raccomandati”
L'assessore Massimo Russo (Fonte: internet)
PALERMO - «Credo che i cittadini onesti intellettualmente e scevri da condizionamenti politici o altro tipo di interessi debbano essere correttamente informati su alcuni importanti aspetti amministrativi riguardanti la vita dell’assessorato. Ritengo quindi opportuno fare chiarezza in merito a un articolo, pieno di insinuazioni e omissioni, pubblicato da “La Repubblica”».
È stata la dichiarazione dell’assessore regionale alla sanità ed ex magistrato, Massimo Russo, il quale ha così impostato la sua “difesa” contro le “insinuazioni” pubblicate su “Repubblica” di Palermo dello scorso 18 giugno in un articolo recante il titolo “Sanità, confermato lo staff dell’assessore: c’è anche lo zio della moglie di Russo”, e che è possibile reperire nella nostra sezione dedicata alla rassegna stampa.
«La legge del 2004 che prevede l’utilizzo dei “comandati” (personale delle aziende sanitarie chiamato a lavorare in assessorato) - ha spiegato Russo - è stata voluta dal governo Cuffaro e prevede la possibilità di usufruire di ben 35 “soggetti Comandabili”, ponendo gli oneri per il trattamento principale a carico dell’Amministrazione regionale. Quando ho assunto le redini dell’assessorato, nel giugno del 2008, vi erano 20 soggetti in comando. In questi tre anni ne ho sostituito alcuni puntando sempre alle migliori professionalità per le sfide imposte dal “Piano di rientro” e ad oggi i comandati sono 29, gran parte dei quali dirigenti medici e farmacisti, professionalità pressoché inesistenti nel ruolo regionale della dirigenza. Oltretutto, trattandosi sostanzialmente di una “partita di giro”, non ci sono aggravi di costi per la pubblica amministrazione. L’articolo cita correttamente gli emolumenti aggiuntivi rispetto allo stipendio base (23.000 euro l’anno) ma omette di dire che tale beneficio va a compensare una serie di voci previste in busta paga di cui i “comandati” non usufruiscono più».
«In quanto ai miei “soldati” - ha continuato Russo - è appena il caso di ricordare che Duilia Martellucci (figlia dell’ex sindaco), Fabrizio Geraci (cugino dell’on. Scoma) e Maria Paola Ferro (moglie del rettore Lagalla) erano “comandati” in assessorato prima del mio arrivo e ho ritenuto di confermarli per la serietà e la professionalità. I riferimenti ad altre persone (Murè, Crema, Noto, Leonardi e Traina) sono frutto di quella fantasia giornalistica che a Repubblica non fa difetto. In quanto allo zio di mia moglie, Attilio Mele, sarebbe stato opportuno citare il suo curriculum e sottolineare che l’attività svolta lo pone come uno dei più qualificati responsabili delle Strutture Regionali di Coordinamento secondo il giudizio del Centro Nazionale Sangue, autorità competente in materia. E non si comprende l’insinuante riferimento a Maria Grazia Furnari, quasi che la sua parentela acquisita con il pm De Lucia (è la cognata) possa essere un elemento penalizzante. Stupisce poi il riferimento a un “piccato” presidente Lombardo che mi avrebbe richiamato all’ordine, considerato che la mia attività di assessore si è sempre esplicata in piena autonomia e con il pieno sostegno del presidente».
«La cosa che più sorprende e delude - ha proseguito - è che un giornale che si definisce progressista non si pone invece le domande più importanti per i cittadini-lettori: perché Russo ha ritenuto di cambiare i vertici dell’assessorato? Oppure: i “comandati” dell’assessore lavorano bene? Sono bravi? Producono risultati? Credo che avere risparmiato 800 milioni di euro in tre anni e avere avviato una serie di riforme epocali, apprezzate in tutta Italia, sia una risposta più che sufficiente. Risultati che sono da ascrivere all’ottimo lavoro del personale regionale insieme al personale comandato che, provenendo dalle aziende e conoscendone il funzionamento, ha consentito di condurre la ristrutturazione in maniera ottimale. Insomma, una squadra di seri “comandati” e non di “raccomandati” di cui rispondo pubblicamente per meriti o demeriti e di cui, sino ad ora, sono sinceramente e pubblicamente orgoglioso. Si è trattato, in fondo, di un ottimo “investimento” per la Sicilia e per i siciliani. Se “Repubblica”, legittimamente, ritiene il contrario esprima le critiche con fatti e numeri e non con le solite mistificazioni, alle quali oramai da tempo ci ha abituato. Citare il malcontento dei funzionari rimossi (ovviamente anonimi) senza ricordare che con loro la sanità era sull’orlo del baratro non è intellettualmente onesto. Così come sorprende lo scarso spazio giornalistico dedicato al “Libro bianco” che cita i numeri e i fatti concreti del cambiamento in sanità».
«Da vecchio lettore di Repubblica - ha concluso l’assessore Russo - dispiace notare che la linea editoriale locale da qualche anno sia appiattita su valori culturalmente arretrati: le recenti consultazioni elettorali hanno confermato anche in Sicilia un vento riformatore e una voglia di rinnovamento che questo governo vuole con forza da anni e che invece certe analisi “gattopardiane” sembrano voler rallentare o peggio ancora arginare. Né mi consola sapere delle profonde spaccature all’interno della redazione dove in molti gradirebbero ben altro - e alto - prodotto giornalistico».

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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