La Sicilia
Ed. del 30.06.2011 - pag. 37
M.L.
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Salemi: «E' inadeguato»
SALEMI - Il peso dell’assenza del sindaco Sgarbi alla inaugurazione, martedì, da parte dei vertici dell’Asp e dell’assessore regionale alla Sanità Russo, del Pta all’ospedale «Vittorio Emanuele III» si è sentito e in tarda serata, per dichiarazione dell’interessato si è saputo che la scelta era stata voluta.
«Non ho voluto prendere parte - ha fatto sapere Sgarbi che si è impegnato a incontrare i vertici dell’Asp e Russo - alla celebrazione di una cosa che è diversa da come è stata prospettata a me e ai miei collaboratori. Non mi pare di dover dare particolare credito alle parole di imbarazzante giubilo di quanti si rallegrano per un oggettivo ridimensionamento della struttura. Ogni giorno registro le lagnanze di numerosi salemitani sull’inadeguatezza della nuova struttura alle loro aspettative e su presunti disservizi. Ne è un esempio il Presidio territoriale di emergenza che ha sostituito il Pronto soccorso che non sarebbe in grado di fronteggiare casi complessi o di una certa gravità per mancanza di infrastrutture medico-diagnostiche, tanto che non di rado i pazienti vengono dirottati al Pronto soccorso di Castelvetrano che dista da noi 15 chilometri che possono fare la differenza tra la vita e la morte». Il Pta si suddivide in tre sezioni. Con una, dove affluiranno anche i medici di Medicina generale, saranno erogate le cure primarie, un’altra sarà dedicata all’attività di 14 branche specialistiche e la terza, in cui sarà presente pure l’ambulatorio infermieristico, si occuperà della gestione dell’emergenza.
«Non ho voluto prendere parte - ha fatto sapere Sgarbi che si è impegnato a incontrare i vertici dell’Asp e Russo - alla celebrazione di una cosa che è diversa da come è stata prospettata a me e ai miei collaboratori. Non mi pare di dover dare particolare credito alle parole di imbarazzante giubilo di quanti si rallegrano per un oggettivo ridimensionamento della struttura. Ogni giorno registro le lagnanze di numerosi salemitani sull’inadeguatezza della nuova struttura alle loro aspettative e su presunti disservizi. Ne è un esempio il Presidio territoriale di emergenza che ha sostituito il Pronto soccorso che non sarebbe in grado di fronteggiare casi complessi o di una certa gravità per mancanza di infrastrutture medico-diagnostiche, tanto che non di rado i pazienti vengono dirottati al Pronto soccorso di Castelvetrano che dista da noi 15 chilometri che possono fare la differenza tra la vita e la morte». Il Pta si suddivide in tre sezioni. Con una, dove affluiranno anche i medici di Medicina generale, saranno erogate le cure primarie, un’altra sarà dedicata all’attività di 14 branche specialistiche e la terza, in cui sarà presente pure l’ambulatorio infermieristico, si occuperà della gestione dell’emergenza.
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