Gazzetta del Sud
Ed. del 11.06.2011 - Messina - pag. 26
L.O.
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Secondo i sanitari il presidio ospedaliero non sarebbe più in grado di garantire le emergenze urgenze
Dal 15 giugno sarà sospeso il servizio di guardia notturna: operatore reperibile ma da casa
BARCELLONA - Il presidio ospedaliero Cutroni Zodda, pur esistendo, non sarebbe in grado di garantire le emergenze urgenze. A sostenerlo sono gli stessi operatori sanitari impegnati in prima linea per garantire, anche se in condizioni proibitive, il diritto alla salute dei cittadini di Barcellona e dei 13 Comuni dell’hinterland.
Chi è in prima linea per far fronte alle emergenze sanitarie sente il peso di una responsabilità immane, anche perché si assiste impotenti allo smantellamento dei servizi sanitari ospedalieri. L’analisi dello stato in cui si trovano le divisioni ospedaliere ed i servizi correlati, è stata fatta dagli stessi operatori sanitari ed è tra le più spietate. Non esiste una terapia intensiva rianimatoria e manca anche la terapia intensiva cardiologia, quella semintensiva è stata smantellata nelle scorse settimane. L’ospedale non è dotato di una emoteca per le emergenze emorragiche.
Manca una endoscopia digestiva per le urgenze emorragiche gastro-intestinali, pomeridiane, notturne e festive. Attualmente, dopo lo smantellamento del servizio di terapia semintensiva, dei quattro cardiologi in servizio, solo uno puògarantire la reperibilità e le guardie per le urgenza ed emergenze cardiologiche notturne e festive.
Lo stesso medico peraltro non può essere reperibile o di guardia tutte le notti del mese. Non stanno meglio nella divisione di Medicina dove sono state soppresse tre unità mediche, pur rappresentando il reparto maggior bacino per i ricoveri del pronto soccorso. Dall’inizio dell’anno infatti il reparto di Medicina ha effettuato una media di circa quattro ricoveri al giorno, per un totale fino a ieri di 520 ricoveri complessivi. Un dato questo che statisticamente rappresenta il 10 per cento in più rispetto alla stesso periodo del 2010. Incremento si è avuto anche al Pronto soccorso dove fino ad ieri gli accessi di pazienti che hanno richiesto interventi urgenti sono stati ben 11.170, di questi 1.244 (pari all’11 per cento degli accessi) sono stati ricoveri nello stesso ospedale. Dei 1.244 pazienti ricoverati 460 persone (pari al38 per cento dei ricoveri del pronto soccorso del presidio ospedaliero) sono stati dirottati nel reparto di Medicina che ha anche perso il primario titolare e usufruisce del primario di malattie infettive.
A peggiorare la condizione generale dei reparti è in pervenuta da qualche giorno quella che è stata definita una azione “arbitraria” con la quale è stata sospesa d’imperio la Guardia medica interdivisionale, servizio questo indispensabile, moderno e utile per l’assistenza dei ricoverati in situazione di urgenza ed emergenza. In sostanza fino adesso c’è stato sempre un medico 24 ore al giorno per garantire i ricoveri urgenti e per seguire le urgenze –emergenze che possono improvvisamente investire tutti i ricoverati.
E adesso non sarà più così, dal prossimo l5 giugno il medico la notte non sarà presente nei Reparti e resterà reperibile da casa. Sembra una storia paradossale ma dal l5 giugno i ricoverati del Cutroni Zodda, qualora avessero bisogno di notte di un intervento medico, dovranno attendere in ospedale l’arrivo da casa del medico reperibile che dovrà essere chiamato per telefono in caso di emergenze-urgenze. Lo stesso medico reperibile avrà circa 30 minuti di tempo per spostarsi da casa e raggiungere l’ospedale. Il paziente che dovesse accusare un malore improvviso, l’infermiere chiamerà il medico rianimatore (sempre se questi non è impegnato con le emergenze del pronto soccorso) o il medico dello stesso pronto soccorso (sempre nel caso che esso non sia impegnato con i pazienti esterni che chiedono cure urgenti).
Diversamente toccherà ad ogni paziente aspettare in Reparto l’arrivo del medico reperibile. Una organizzazione ospedaliera articolata con uno schema simile porterà irrimediabilmente disservizi per l’utenza ricoverata e possibili risvolti di tipo legale con conseguenze penali per gli operatori sanitari che potrebbero incappare in incidenti di percorso e subire conseguenze e ciò a causa della decisione di sospendere la guardia medica interdivisionale, ovvero tra reparti.
Chi è in prima linea per far fronte alle emergenze sanitarie sente il peso di una responsabilità immane, anche perché si assiste impotenti allo smantellamento dei servizi sanitari ospedalieri. L’analisi dello stato in cui si trovano le divisioni ospedaliere ed i servizi correlati, è stata fatta dagli stessi operatori sanitari ed è tra le più spietate. Non esiste una terapia intensiva rianimatoria e manca anche la terapia intensiva cardiologia, quella semintensiva è stata smantellata nelle scorse settimane. L’ospedale non è dotato di una emoteca per le emergenze emorragiche.
Manca una endoscopia digestiva per le urgenze emorragiche gastro-intestinali, pomeridiane, notturne e festive. Attualmente, dopo lo smantellamento del servizio di terapia semintensiva, dei quattro cardiologi in servizio, solo uno puògarantire la reperibilità e le guardie per le urgenza ed emergenze cardiologiche notturne e festive.
Lo stesso medico peraltro non può essere reperibile o di guardia tutte le notti del mese. Non stanno meglio nella divisione di Medicina dove sono state soppresse tre unità mediche, pur rappresentando il reparto maggior bacino per i ricoveri del pronto soccorso. Dall’inizio dell’anno infatti il reparto di Medicina ha effettuato una media di circa quattro ricoveri al giorno, per un totale fino a ieri di 520 ricoveri complessivi. Un dato questo che statisticamente rappresenta il 10 per cento in più rispetto alla stesso periodo del 2010. Incremento si è avuto anche al Pronto soccorso dove fino ad ieri gli accessi di pazienti che hanno richiesto interventi urgenti sono stati ben 11.170, di questi 1.244 (pari all’11 per cento degli accessi) sono stati ricoveri nello stesso ospedale. Dei 1.244 pazienti ricoverati 460 persone (pari al38 per cento dei ricoveri del pronto soccorso del presidio ospedaliero) sono stati dirottati nel reparto di Medicina che ha anche perso il primario titolare e usufruisce del primario di malattie infettive.
A peggiorare la condizione generale dei reparti è in pervenuta da qualche giorno quella che è stata definita una azione “arbitraria” con la quale è stata sospesa d’imperio la Guardia medica interdivisionale, servizio questo indispensabile, moderno e utile per l’assistenza dei ricoverati in situazione di urgenza ed emergenza. In sostanza fino adesso c’è stato sempre un medico 24 ore al giorno per garantire i ricoveri urgenti e per seguire le urgenze –emergenze che possono improvvisamente investire tutti i ricoverati.
E adesso non sarà più così, dal prossimo l5 giugno il medico la notte non sarà presente nei Reparti e resterà reperibile da casa. Sembra una storia paradossale ma dal l5 giugno i ricoverati del Cutroni Zodda, qualora avessero bisogno di notte di un intervento medico, dovranno attendere in ospedale l’arrivo da casa del medico reperibile che dovrà essere chiamato per telefono in caso di emergenze-urgenze. Lo stesso medico reperibile avrà circa 30 minuti di tempo per spostarsi da casa e raggiungere l’ospedale. Il paziente che dovesse accusare un malore improvviso, l’infermiere chiamerà il medico rianimatore (sempre se questi non è impegnato con le emergenze del pronto soccorso) o il medico dello stesso pronto soccorso (sempre nel caso che esso non sia impegnato con i pazienti esterni che chiedono cure urgenti).
Diversamente toccherà ad ogni paziente aspettare in Reparto l’arrivo del medico reperibile. Una organizzazione ospedaliera articolata con uno schema simile porterà irrimediabilmente disservizi per l’utenza ricoverata e possibili risvolti di tipo legale con conseguenze penali per gli operatori sanitari che potrebbero incappare in incidenti di percorso e subire conseguenze e ciò a causa della decisione di sospendere la guardia medica interdivisionale, ovvero tra reparti.
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