La Sicilia
Ed. del 30.06.2011 - Caltanissetta - pag. 31
V.P.
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Denuncia dopo un decesso
CALTANISSETTA - Sono cadute le accuse di omissione d’atti d’ufficio e morte di un paziente come conseguenza d’altro reato contestate al dott. Elio Barnabà, primario della Rianimazione dell’ospedale “Sant’Elia” e responsabile del servizio di soccorso “118” interprovinciale. I fatti risalgono al marzo del 2006 e riguardano il decesso di un paziente di Piazza Armerina, morto per infarto dopo essere stato trasportato all’ospedale della città dei mosaici. I familiari dell’uomo chiamarono il «118» dopo che il loro congiunto aveva accusato un malore e venne inviata sul posto un’ambulanza ma il paziente morì subito dopo l’arrivo in ospedale.
L’assenza del medico sull’ambulanza portò la Procura di Enna ad aprire un’indagine per omissione d’atti d’ufficio, che portò al rinvio a giudizio del dott. Barnabà, mentre l’accusa di morte come conseguenza di altro reato venne archiviata. Il processo venne trasferito a Caltanissetta per questioni di competenza territoriale visto che il dott. Barnabà lavora a Caltanissetta e dagli atti emerse che non era stata commessa alcuna omissione perché la presenza del medico sull’ambulanza, sebbene una norma regionale lo avesse disposto da qualche settimana, non c’era stato il tempo per avviare le procedure di selezione.
Quindi il gup Carlo De Marchi ha accolto la richiesta di proscioglimento formulata dal pm Luigi Fede e dall’avvocato difensore Raffaele Palermo.
L’assenza del medico sull’ambulanza portò la Procura di Enna ad aprire un’indagine per omissione d’atti d’ufficio, che portò al rinvio a giudizio del dott. Barnabà, mentre l’accusa di morte come conseguenza di altro reato venne archiviata. Il processo venne trasferito a Caltanissetta per questioni di competenza territoriale visto che il dott. Barnabà lavora a Caltanissetta e dagli atti emerse che non era stata commessa alcuna omissione perché la presenza del medico sull’ambulanza, sebbene una norma regionale lo avesse disposto da qualche settimana, non c’era stato il tempo per avviare le procedure di selezione.
Quindi il gup Carlo De Marchi ha accolto la richiesta di proscioglimento formulata dal pm Luigi Fede e dall’avvocato difensore Raffaele Palermo.
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