Morbose attenzioni nelle corsie dell'ospedale di Schio:salta fuori un'infermiera a puntare l'indice contro il presunto medico molestatore, indagato dalla Procura di Vicenza.
Si arricchisce di nuovi particolari l'inchiesta che ha per indagato un professionista del 118, accusato da un'anestesista trentaseienne di averle messo le mani addosso.
E non solo quelle. Ora, però, la Procura sta cercando di fare luce su altri presunti casi di molestie sessuali, di cui sarebbero protagoniste delle infermiere. Una in particolare, avrebbe deciso di trovare il coraggio di denunciare le avances del medico che, approfittando del proprio ruolo professionale, l'avrebbe costretta a subire le proprie "attenzioni". Il suo racconto, come quello dell'anestesista che è stata la prima a denunciare, è al vaglio dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, a cui sono state delegate le indagini.
Il caso è molto delicato ed ha scosso l'ospedale De Lellis, dove nessuno vuole parlare, ma dove tutti sapevano da tempo di quel medico con il vizio di allungare le mani sulle infermiere e colleghe.
Ai militari dell'Arma, che in queste ore, stanno ascoltando almeno una decina di testimoni informati sui fatti, toccherà stabilire se il medico abbia utilizzato dei comportamenti tipici di quello che "ci prova con tutte" o se sia un vero e proprio molestatore. Quindi perseguibile penalmente.
Il noto professionista respinge ogni accusa e c'è chi , nell'ambiente ospedaliero e dell'Ulss 4 lo difende, dichiarando che alla base della vicenda, c'è solo una vendetta tra colleghi.
C'è però, chi racconta anche di aver visto spesso nervosa la collega,presunta vittima delle molestie. N.B.
Si arricchisce di nuovi particolari l'inchiesta che ha per indagato un professionista del 118, accusato da un'anestesista trentaseienne di averle messo le mani addosso.
E non solo quelle. Ora, però, la Procura sta cercando di fare luce su altri presunti casi di molestie sessuali, di cui sarebbero protagoniste delle infermiere. Una in particolare, avrebbe deciso di trovare il coraggio di denunciare le avances del medico che, approfittando del proprio ruolo professionale, l'avrebbe costretta a subire le proprie "attenzioni". Il suo racconto, come quello dell'anestesista che è stata la prima a denunciare, è al vaglio dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, a cui sono state delegate le indagini.
Il caso è molto delicato ed ha scosso l'ospedale De Lellis, dove nessuno vuole parlare, ma dove tutti sapevano da tempo di quel medico con il vizio di allungare le mani sulle infermiere e colleghe.
Ai militari dell'Arma, che in queste ore, stanno ascoltando almeno una decina di testimoni informati sui fatti, toccherà stabilire se il medico abbia utilizzato dei comportamenti tipici di quello che "ci prova con tutte" o se sia un vero e proprio molestatore. Quindi perseguibile penalmente.
Il noto professionista respinge ogni accusa e c'è chi , nell'ambiente ospedaliero e dell'Ulss 4 lo difende, dichiarando che alla base della vicenda, c'è solo una vendetta tra colleghi.
C'è però, chi racconta anche di aver visto spesso nervosa la collega,presunta vittima delle molestie. N.B.
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