il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

giovedì 12 maggio 2011

Roma, indagine sulle ambulanze ferme blitz dei carabinieri all'agenzia regionale

Al vaglio della Corte dei conti l'uso dei mezzi privati
al posto di quelli bloccati negli ospedali

di Mauro Evangelisti
ROMA - Inchiesta sulle ambulanze bloccate per ore nei pronto soccorso e sul ricorso - pagato caro - ai mezzi di privati. I carabinieri del Nas (nucleo anti sofisticazioni) sono andati a bussare alla porte della sede dell’Ares 118 (l’agenzia regionale emergenze sanitarie) per acquisire della documentazione sulle convenzioni con società private che forniscono ambulanze in rinforzo quando quelle pubbliche non bastano più. Altre verifiche riguardano i pronto soccorso degli ospedali romani. L’inchiesta conoscitiva, che per ora non ha un’ipotesi di reato, è disposta dalla Corte dei Conti e va ad accendere un riflettore su uno degli sprechi più evidenti della macchina sanitaria romana e laziale: l’uso diffuso del servizio delle ambulanze dei privati perché quelle pubbliche restano bloccate a lungo nei pronto soccorso ingolfati. Commentavano ieri all’Ares: «In questa storia noi siamo le vittime».

Su questa materia c’era stato un esposto della Cgil funzione pubblica di due mesi e mezzo fa. Si denunciava «l’incremento esponenziale del fenomeno del blocco delle ambulanze presso i pronto soccorso ospedalieri» «che ha prodotto un vero e proprio business delle ambulanze private». La Cgil funzione pubblica ha fornito alcuni dati (fonte Ares): «Le ore di fermo delle ambulanze sono passate da 42.251 nel terzo trimestre 2009 (per un totale di 200 mila ore) alle 65.182 del primo trimestre 2010, con un incremento di oltre il 50 per cento in solo sei mesi. E la situazione nel 2011 è deteriorata. L’unica strada intrapresa per tamponare queste criticità è stato il ricorso a un numero sempre più massiccio di convenzioni con soggetti esterni, associazioni di volontariato e altre tipologie di gestori (vale a dire Srl, cioè società private a scopo di lucro)». Nell’esposto si contesta: queste convenzioni vengono frazionate anche se assegnate allo stesso soggetto perché quando si supera un valore economico di 211 euro annui bisognerebbe ricorrere a una gara di evidenza pubblica. «Ma già così una singola ambulanza, per 12 ore, costa oltre 140 mila euro».

Ricapitolando: l’Ares ha un parco ambulanze che ad esempio, a Roma, è pari un’ottantina di mezzi. Succede però che non tutte queste ambulanze siano realmente utilizzabili perché nei giorni di massimo affollamento dei pronto soccorso ne restano bloccate 20-30 (vale a dire fra il 25 e il 30 per cento). A quel punto, la centrale dell’Ares per coprire il servizio ricorre ai privati. Che però si fanno pagare. La legge prevede che superata una certa soglia di spesa l’Ares possa rifarsi sull’Asl che ha causato lo stop dell’ambulanza, ma comunque sempre di soldi pubblici si sta parlando. Su questo meccanismo ora sta indagando la Corte dei Conti. E già era stato ascoltato nella commissione sanità della Regione Antonio De Santis, direttore generale dell’Ares, che aveva giudicato«soddisfacente il servizio offerto in convenzione dai privati». Aveva invece attaccato Esterino Montino, il capogruppo del Pd (che era vicepresidente della Regione con delega alla sanità nell’ultima parte della legislatura Marrazzo, quando la situazione, per la verità, non era troppo differente): «Le ambulanze private tornano a fare affari d’oro con il 118 che affitta i mezzi, forse anche non a norma, al modico prezzo di 12 mila euro al mese. Il fenomeno dei privati nell’Ares ha ripreso forza nel 2010».
Giovedì 12 Maggio 2011 - 10:46    Ultimo aggiornamento: 11:29

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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