Corriere della Sera
Ed. del 04.05.2011 - pag. 34
Margherita De Bac
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La legge. Prevista anche la presenza di un fisioterapista e la consegna dei referti medici
ROMA - È arrivato il tempo dell'infermiere in farmacia. Entra in vigore oggi il secondo dei decreti attuativi della legge che prevede una serie di servizi (a pagamento) nei luoghi dove istituzionalmente si acquistano medicine. Vengono introdotte figure nuove, come fisioterapisti e infermieri. Dunque per ricevere una puntura (con prescrizione del medico) anziché bussare alla porta del vicino di casa sarà possibile rivolgersi ai professionisti della croce verde, con un costo che può aggirarsi tra 5 e 7 euro.
Lo stesso per altre piccole prestazioni ambulatoriali. I vantaggi: zero attese, risposte immediate, la comodità di scendere sotto casa evitando il viaggio in ospedale. Un'altra tappa della rivoluzione disegnata dalla legge del 2009 e che sta prendendo forma con i decreti attuativi. Il primo riguardava le analisi. Ora manca il terzo che autorizza la consegna dei referti relativi ad accertamenti eseguiti nelle strutture pubbliche dopo aver preso l'appuntamento in farmacia, se collegata con il Cup (centro di prenotazione unica) della Regione. Il testo ha già ottenuto il via libera dalla conferenza Stato Regioni dopo le osservazioni del Garante della Privacy.
La riforma è stata pensata soprattutto per le persone anziane. L’Italia è uno dei Paesi più vecchi del mondo e crescerà la richiesta di piccole prestazioni diagnostiche e terapeutiche da effettuare con facilità e la garanzia di professionalità.
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, l'associazione di categoria, ricorda che però sarà necessario da parte delle Regioni riconoscere una remunerazione: «Solo con risorse certe saremo in grado di offrire una gamma più completa di servizi con elevati livelli di qualità. Ne parleremo col governo quando rivedremo la nostra convenzione, scaduta da tempo». Il campo d'azione dell'infermiere in farmacia avrà dei paletti. Oltre alle iniezioni, dietro presentazione di ricetta medica, prelievi, medicazioni e visite a domicilio sempre che si tratti di interventi effettuabili «autonomamente dal paziente».
Il prelievo di sangue è dal dito. Anche l'attività del fisioterapista è circoscritta a «medicazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive con terapie manuali, massoterapiche e occupazionali ». A Roma Maria Catena Ingria ha anticipato i tempi. La lista delle prestazioni include holter, elettrocardiogramma, test della coagulazione del sangue, glicemia e insulina, menopausa e ovulazione: «Siamo tornati alla radice della professione. Non più bottegai, ma figure intermediarie tra medico e cittadino».
Andrea Mandelli, presidente di Foti (federazione degli ordini dei farmacisti) ritiene che il ruolo fondamentale della categoria sarà quello di facilitare l'aderenza dei pazienti alle terapia, con riduzione di sprechi e aumento di guarigioni: «Aspettiamo l'accordo con le Regioni sulla base del quale sarà possibile costruire un percorso condiviso in alleanza col sistema sanitario pubblico».
Lo stesso per altre piccole prestazioni ambulatoriali. I vantaggi: zero attese, risposte immediate, la comodità di scendere sotto casa evitando il viaggio in ospedale. Un'altra tappa della rivoluzione disegnata dalla legge del 2009 e che sta prendendo forma con i decreti attuativi. Il primo riguardava le analisi. Ora manca il terzo che autorizza la consegna dei referti relativi ad accertamenti eseguiti nelle strutture pubbliche dopo aver preso l'appuntamento in farmacia, se collegata con il Cup (centro di prenotazione unica) della Regione. Il testo ha già ottenuto il via libera dalla conferenza Stato Regioni dopo le osservazioni del Garante della Privacy.
La riforma è stata pensata soprattutto per le persone anziane. L’Italia è uno dei Paesi più vecchi del mondo e crescerà la richiesta di piccole prestazioni diagnostiche e terapeutiche da effettuare con facilità e la garanzia di professionalità.
Annarosa Racca, presidente di Federfarma, l'associazione di categoria, ricorda che però sarà necessario da parte delle Regioni riconoscere una remunerazione: «Solo con risorse certe saremo in grado di offrire una gamma più completa di servizi con elevati livelli di qualità. Ne parleremo col governo quando rivedremo la nostra convenzione, scaduta da tempo». Il campo d'azione dell'infermiere in farmacia avrà dei paletti. Oltre alle iniezioni, dietro presentazione di ricetta medica, prelievi, medicazioni e visite a domicilio sempre che si tratti di interventi effettuabili «autonomamente dal paziente».
Il prelievo di sangue è dal dito. Anche l'attività del fisioterapista è circoscritta a «medicazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive con terapie manuali, massoterapiche e occupazionali ». A Roma Maria Catena Ingria ha anticipato i tempi. La lista delle prestazioni include holter, elettrocardiogramma, test della coagulazione del sangue, glicemia e insulina, menopausa e ovulazione: «Siamo tornati alla radice della professione. Non più bottegai, ma figure intermediarie tra medico e cittadino».
Andrea Mandelli, presidente di Foti (federazione degli ordini dei farmacisti) ritiene che il ruolo fondamentale della categoria sarà quello di facilitare l'aderenza dei pazienti alle terapia, con riduzione di sprechi e aumento di guarigioni: «Aspettiamo l'accordo con le Regioni sulla base del quale sarà possibile costruire un percorso condiviso in alleanza col sistema sanitario pubblico».
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