La Repubblica
Ed. del 07.05.2011 - Palermo - pag. VI
G.Sp.
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Russo accelera sul progetto, che sarà sperimentato subito a Trapani. La Fimmg: «Mancano personale e strutture informatiche».
PALERMO - I medici di famiglia stoppano Massimo Russo sui progetti di rivoluzione nel sistema delle visite specialistiche. L’assessore alla Salute ha annunciato che a breve gli esami saranno prenotati direttamente dai medici di famiglia. Ma la federazione dei medici di medicina generale tira il freno a mano: «Non ci sono ancora i presupposti».
Dall’assessorato però confermano i piani. La prossima settimana si parte a Trapani, la prima provincia ad aver attivato il centro unico di prenotazione provinciale. Un sistema che mette in rete le 17 strutture ospedaliere e ambulatoriali. In tutti gli sportelli del Cup è già possibile prenotare una visita in qualunque struttura, scegliendo quella col minor tempo d’attesa. Adesso parte anche il progetto di formazione per una cinquantina di medici di famiglia dell’Asp che hanno raccolto l’appello dell’ azienda.
«Entro giugno - dice Russo – i medici trapanesi prenoteranno la visita al paziente. Entro la fine del 2011 lo faranno anche tutti gli altri». L’assessore aggiunge che prima dell’estate a Palermo e a Trapani, e dopo anche nelle altre province, sarà possibile pagare il ticket in tabaccheria. Annunci che spiazzano la Fimmg: «Non ne abbiamo mai discusso a livello sindacale né fatto incontri con i vertici aziendali o con l’assessorato», afferma il vice segretario provinciale Nino Vesco. Rilancia il segretario regionale Luigi Gaivano: «È un progetto molto prematuro. In questo momento non ci sono i presupposti per una sperimentazione del genere».
A mancare, secondo i medici di medicina generale, sono personale e infrastrutture informatiche. «Per fare in modo che il paziente esca dallo studio con ricetta e prenotazione in mano spiega Galvano - è necessario che ogni medico sia dotato di personale amministrativo che possa assolvere a questo ruolo. Non si può sottrarre tempo all’assistenza sanitaria per fornire un servizio burocratico». Solo il 4 per cento degli studi medici di base, però, sarebbe fornito di personale ad hoc.
Altra nota dolente è l’informatizzazione. «Il 90 per cento degli studi è ormai dotato di computer e connessione – spiega Galvano - ma sono necessarie una connessione Internet a banda garantita, la standardizzazione dei software informatici, la creazione di una rete orizzontale e verticale che connetta i medici tra di loro e con le aziende sanitarie e ospedaliere. Tutte cose che, al momento, non ci sono».
Non c’è nemmeno un accordo sindacale sugli eventuali aggravi di lavoro: «Per il cittadino - dice Giovanni Merlino, vice presidente dell’Ordine dei medici e segretario provinciale della Fimmg - è un progetto rivoluzionario, ma per noi comporta un ulteriore onere burocratico, che necessiterebbe di un adeguamento contrattuale».
Obiezioni che non scuotono lo staff di Russo: «Sono obiezioni pretestuose - dice Paolo Agate, supervisore delle attività informatiche - bastano un computer e una connessione a Internet. Due semplici strumenti di cui tutti gli studi sono già dotati. Software e reti informatiche ci sono. E l’operazione è facilmente eseguibile in pochi minuti».
Dall’assessorato però confermano i piani. La prossima settimana si parte a Trapani, la prima provincia ad aver attivato il centro unico di prenotazione provinciale. Un sistema che mette in rete le 17 strutture ospedaliere e ambulatoriali. In tutti gli sportelli del Cup è già possibile prenotare una visita in qualunque struttura, scegliendo quella col minor tempo d’attesa. Adesso parte anche il progetto di formazione per una cinquantina di medici di famiglia dell’Asp che hanno raccolto l’appello dell’ azienda.
«Entro giugno - dice Russo – i medici trapanesi prenoteranno la visita al paziente. Entro la fine del 2011 lo faranno anche tutti gli altri». L’assessore aggiunge che prima dell’estate a Palermo e a Trapani, e dopo anche nelle altre province, sarà possibile pagare il ticket in tabaccheria. Annunci che spiazzano la Fimmg: «Non ne abbiamo mai discusso a livello sindacale né fatto incontri con i vertici aziendali o con l’assessorato», afferma il vice segretario provinciale Nino Vesco. Rilancia il segretario regionale Luigi Gaivano: «È un progetto molto prematuro. In questo momento non ci sono i presupposti per una sperimentazione del genere».
A mancare, secondo i medici di medicina generale, sono personale e infrastrutture informatiche. «Per fare in modo che il paziente esca dallo studio con ricetta e prenotazione in mano spiega Galvano - è necessario che ogni medico sia dotato di personale amministrativo che possa assolvere a questo ruolo. Non si può sottrarre tempo all’assistenza sanitaria per fornire un servizio burocratico». Solo il 4 per cento degli studi medici di base, però, sarebbe fornito di personale ad hoc.
Altra nota dolente è l’informatizzazione. «Il 90 per cento degli studi è ormai dotato di computer e connessione – spiega Galvano - ma sono necessarie una connessione Internet a banda garantita, la standardizzazione dei software informatici, la creazione di una rete orizzontale e verticale che connetta i medici tra di loro e con le aziende sanitarie e ospedaliere. Tutte cose che, al momento, non ci sono».
Non c’è nemmeno un accordo sindacale sugli eventuali aggravi di lavoro: «Per il cittadino - dice Giovanni Merlino, vice presidente dell’Ordine dei medici e segretario provinciale della Fimmg - è un progetto rivoluzionario, ma per noi comporta un ulteriore onere burocratico, che necessiterebbe di un adeguamento contrattuale».
Obiezioni che non scuotono lo staff di Russo: «Sono obiezioni pretestuose - dice Paolo Agate, supervisore delle attività informatiche - bastano un computer e una connessione a Internet. Due semplici strumenti di cui tutti gli studi sono già dotati. Software e reti informatiche ci sono. E l’operazione è facilmente eseguibile in pochi minuti».
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