Gazzetta del Sud
Salvatore Sarpi
Lipari
Colta da malessere una studentessa eoliana del "Conti" di Lipari ha dovuto attendere ben quaranta minuti affinchè arrivasse l'ambulanza del 118 che poi l'ha trasferita all'ospedale. Il mezzo, così come anticipato al personale scolastico che ha lanciato la richiesta, era impegnato in un altro soccorso ed è sopraggiunto non appena possibile. Per fortuna non si è trattato di nulla di grave ma ciò è servito, ovviamente, a scatenare le proteste e a riaprire una "piaga" mai guarita e a fare porre quesiti che necessitano risposte e provvedimenti concreti.
È possibile che in un territorio come quello isolano, composto da diverse frazioni e da contrade, molte delle quali di difficile raggiungimento e percorrenza, debba esserci in funzione la sola ambulanza del 118 che, nonostante la buona volontà e la professionalità del personale, non può essere contemporaneamente (come in questo caso) in più luoghi? Eppure l'ospedale di Lipari è dotato di ambulanze ed autisti. Ma, come abbiamo avuto modo di apprendere, presumibilmente nel contesto dei tagli operati, l'operatività a livello di soccorso sarebbe limitata solo alle ore notturne. Ma è possibile tutto ciò? È possibile che si metta a rischio la vita di residenti e turisti non prevedendo uscite d'emergenza anche nelle ore diurne, previo raccordo con il 118, in caso di impegno dell'ambulanza di quest'ultimo? Ecco l'ulteriore anello debole di una sanità che a Lipari, nell'unico ospedale dell'arcipelago, è ridotta ai minimi termini e non tiene conto che nell'insularità i parametri in vigore altrove non possono trovare riscontro.
Una situazione che si va ad incardinare insieme alle problematiche dell'ambulatorio ospedaliero di pediatria, che vede, tra l'altro, gli infermieri esperti del ramo e specializzati dislocati in altri reparti, dell'accorpamento di pediatria e ginecologia, all'impossibilità di nascere a Lipari se non in emergenza, al continuo ricorso, non certo per volontà dei sanitari eoliani ma per la mancanza di specifici servizi, agli elicotteri del 118.
Salvatore Sarpi
Lipari
Colta da malessere una studentessa eoliana del "Conti" di Lipari ha dovuto attendere ben quaranta minuti affinchè arrivasse l'ambulanza del 118 che poi l'ha trasferita all'ospedale. Il mezzo, così come anticipato al personale scolastico che ha lanciato la richiesta, era impegnato in un altro soccorso ed è sopraggiunto non appena possibile. Per fortuna non si è trattato di nulla di grave ma ciò è servito, ovviamente, a scatenare le proteste e a riaprire una "piaga" mai guarita e a fare porre quesiti che necessitano risposte e provvedimenti concreti.
È possibile che in un territorio come quello isolano, composto da diverse frazioni e da contrade, molte delle quali di difficile raggiungimento e percorrenza, debba esserci in funzione la sola ambulanza del 118 che, nonostante la buona volontà e la professionalità del personale, non può essere contemporaneamente (come in questo caso) in più luoghi? Eppure l'ospedale di Lipari è dotato di ambulanze ed autisti. Ma, come abbiamo avuto modo di apprendere, presumibilmente nel contesto dei tagli operati, l'operatività a livello di soccorso sarebbe limitata solo alle ore notturne. Ma è possibile tutto ciò? È possibile che si metta a rischio la vita di residenti e turisti non prevedendo uscite d'emergenza anche nelle ore diurne, previo raccordo con il 118, in caso di impegno dell'ambulanza di quest'ultimo? Ecco l'ulteriore anello debole di una sanità che a Lipari, nell'unico ospedale dell'arcipelago, è ridotta ai minimi termini e non tiene conto che nell'insularità i parametri in vigore altrove non possono trovare riscontro.
Una situazione che si va ad incardinare insieme alle problematiche dell'ambulatorio ospedaliero di pediatria, che vede, tra l'altro, gli infermieri esperti del ramo e specializzati dislocati in altri reparti, dell'accorpamento di pediatria e ginecologia, all'impossibilità di nascere a Lipari se non in emergenza, al continuo ricorso, non certo per volontà dei sanitari eoliani ma per la mancanza di specifici servizi, agli elicotteri del 118.
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