il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

venerdì 15 aprile 2011

Sanità: come risparmiare 1,1 mld di € ed essere tra le regioni virtuose

Quotidiano di Sicilia - 15.04.2011
Ed. del 15.04.2011 - pag. 10
Liliana Rosano


Il Governo regionale ha già chiesto allo Stato di ridurre di 500 milioni la quota da versare al Fsn
PALERMO - Risparmiare si può anzi si deve. Dopo i periodi bui alle prese con disavanzi economici e spese non proprio oculate, l'assessore alla Sanità, Massimo Russo, ha sin dall'inizio orientato la sua politica nell'ottica di un risparmio nel settore sanitario regionale. I primi risultati del resto ci sono, anche se per ottimizzare i costi e ridurre le spese, bisogna ancora stringere la cinghia e puntare sul risparmio. Un risparmio che può arrivare fino al, 1 miliardo di euro attraverso manovre di contenimento della spesa che riguardano settori chiave dove la Sicilia oggi spende di più.
Partiamo innanzitutto dal bilancio preventivo 2010 confrontandolo con quello del 2011 che è stato depositato all'Assemblea regionale siciliana lo scorso 31 dicembre ma che ancora non è stato approvato e tra l'altro potrebbe essere sostituito da un altro. Al momento siamo in esercizio provvisorio e da più parti si chiede al Governo di aggiornare il progetto presentato ormai quattro mesi fa.
Premesso che i numeri potrebbero cambiare, possiamo però già avere almeno un'idea dell'approccio politico. Se, infatti, nel bilancio preventivo 2010 l'assessorato alla Salute registrava 8,125 miliardi di spese correnti (contro i 28 milioni di spese in conto capitale ovvero in investimenti), la cifra del 2011 contenuta nella bozza parla di 7,950 miliardi destinato alle spese correnti con un risparmio di 175 milioni di euro. Un primo passo che mostra già i segni di una politica che vuole cambiare direzione rispetto agli anni passati. Un altro punto su cui la Regione sta lavorando, con un orientamento anche qui al risparmio, è la percentùa1e destinata al fondo sanitario nazionale. Con un accordo, che ha
impegnato la Regione siciliana nel triennio 2007-2009, l'amministrazione era tenuta a versare il 49 per cento del bilancio dell'assessorato salute.
Ora, finito il triennio, nella volontà dell'assessore Russo c'è l'idea di riportare la percentuale al 42 per cento, percentuale che esisteva fino al 2006. In questo modo, con il 42%, fanno sapere dall'assessorato, potrebbe esserci un risparmio sicuro di 500 milioni di euro. Per ora è vero, queste due voci (bilancio preventivo 2011 e quota da destinare al fondo nazionale sanitario), sono solo fondate su ipotesi e non su dati certi. Sul piano della gestione del Servizio 118, però, è stato varato un decreto (vedi Gurs n. 9/2011) dall'assessore alla Salute, Massimo Russo, per un risparmio di gestione fissato in 30 milioni di euro.
Avendo analizzato le spese più pesanti che pesano nei capitoli di bilancio relativi all'assessorato Salute, come riportato nel grafico in pagina, alla luce delle inchieste del QdS dell'ultimo anno, abbiamo individuato tre voci di risparmio su cui l'assessorato alla Salute potrebbe lavorare per portare la Sicilia a livello delle regioni virtuose. Partiamo innanzitutto dalle spese per il personale, una delle voci che ha fatto discutere molto in passato sia per il numero del personale impiegato che per la spesa complessiva.
Nel 2008, infatti, la Regione ha speso 2 miliardi e 980 milioni per 47.577 unità impiegate nel settore sanitario con un'incidenza pari al 37,54% sull'intero bilancio sanitario. La Toscana, invece, sempre nel 2008, con più personale pari a 51.225, ha speso 2 miliardi e 464 milioni di euro. In questo caso il risparmio dell'Isola sul personale sul modello della Toscana sarebbe di 516 milioni (vedi inchiesta QdS di sabato 3 luglio 2010).
Un'altra voce che costa alle casse della Sicilia è quella della cosiddetta mobilità attiva, i famosi viaggi della speranza, ovvero il mancato introito dell'Isola per i rimborsi sui ricoveri che vanno invece nelle casse di altre regioni scelte come mete dove farsi curare. La Sicilia, nel 2009, ha registrato un saldo negativo di 185 milioni di euro dato dalla differenza tra quanto l'Isola ha incassato per i pazienti non siciliani venuti in cura presso le strutture siciliane (48 milioni) e quanto la Sicilia ha perso per il numero di siciliani che invece hanno scelto altre regioni dove curarsi (233 milioni di euro) (vedi inchiesta QdS di mercoledì 18 agosto 2010).
La Sicilia non avrebbe perso cosi 185 milioni se i suoi cittadini avessero scelto di rimanere nell'Isola. Infine, altro settore di potenziale risparmio è quello della spesa farmaceutica. Qui la Sicilia è in testa alle regioni che spendono di più nei farmaci rispetto alla media nazionale e a quella imposta dal governo (vedi inchiesta QdS di venerdì 4 febbraio 20II). Soltanto nel 2010 è stato speso 1 miliardo e 300 milioni in farmaci pesando in tal modo sul bilancio sanitario con una percentuale pari al 15,7 per cento contro 1'11,3 % della media nazionale e il 13,3 del tetto imposto dal governo.
Con un calcolo semplice, possiamo dedurre che la Sicilia potrebbe risparmiare fino a 400 milioni di euro se adeguasse la spesa alla media nazionale. Così con mobilità, personale e spesa farmaceutica arriviamo alla cifra di l, l miliardo di risparmio. Un numero difficile certo da raggiungere in tempi brevi ma possibile in un percorso più a lungo termine. La strada è lunga ma l'inizio dà speranza.

Tagli Sanità
Su personale, farmaci e ricoveri in altre Regioni
Bilancio preventivo 2011. Nella bozza presentata a dicembre la spesa dell'assessorato Salute risultava già ridotta di 175 min. Il QdS ha calcolato altri risparmi possibili
Servizio 118. L'operazione di sforbiciata dei costi di gestione è già partita. Un esempio il decreto del 4 febbraio dell'assessore Russo che riduce di 30 milioni la gestione del 118

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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