Ed. del 24.04.2011 - pag. 25
Antonio Fiasconaro
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Risparmio di 15 milioni per l'acquisto di materiale chirurgico. Pellicanò, manager dell'Amas Garibaldi: fine degli «spezzatini».
PALERMO - Le gare centralizzate in sanità «pagano». Finiti i tempi, quando fino a qualche tempo fa le aziende sanitarie ed ospedali ere si affidavano agli acquisti «spezzatino», con tutto quello che comportavano lungaggini burocratiche e perché no anche acquisti con costi spropositati differenti da azienda ad azienda - oggi la innovativa politica-sanitaria voluta dall’assessore Massimo Russo, sta dando i frutti sperati.
Se in sanità bisogna risparmiare, occorre anche soprattutto la centralità. Infatti, ammonta a circa 15 milioni di euro il risparmio conseguito dal bacino della Sicilia
Orientale grazie alla gara centralizzata per l’approvvigionamento quadriennale di materiale chirurgico delle aziende sanitarie del territorio.
Un risparmio che si aggira tra il 25 e il 35% rispetto ai prezzi di mercato. La gara ha visto la partecipazione di ben 33 aziende.
La gara centralizzata per l’acquisto di materiale chirurgico, che ha avuto come capofila l’azienda ospedaliera «Garibaldi» guidata dal direttore generale Angelo Pellicanò, ha visto l’adesione delle Asp di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna, delle aziende ospedaliere «Cannizzaro» di Catania e «Papardo-Piemonte» di Messina, i Policlinici di Catania e Messina e il Centro Neurolesi «Bonino Pulejo».
Il risultato è stato ufficializzato ieri direttamente dall’assessore per la Salute. Con soddisfazione.
«Quello della gara centralizzata - ha commentato Russo, dopo aver appreso gli esiti della gara - è ormai un modello vincente che abbiamo inaugurato due anni fa con la
gara per l’acquisto dei farmaci ospedalieri e che ha già prodotto risultati straordinari per la sanità siciliana. Grazie alle gare di bacino previste dalla legge di riforma vengono uniformate le procedure d’acquisto e oltre ad ottenere forti risparmi che ormai ammontano complessivamente a oltre 200 milioni di euro garantiamo qualità e sicurezza dei prodotti e trasparenza nelle procedure. Non era possibile, come avveniva spesso in passato, che in Sicilia alcuni presidi chirurgici costassero molto di più del prezzo pagato da altre regioni italiane o - peggio ancora - che ci fosse differenza di prezzo negli acquisti fra aziende sanitarie e ospedaliere che operano nello stesso territorio. Anche per la parte che riguarda i beni e i servizi stiamo cambiando il sistema nella direzione dell’efficienza e della innovazione, precorrendo le linee normative che a breve verranno emanate dal governo nazionale».
Soddisfazione è stata espressa anche dal manager dell’azienda ospedaliera «Garibaldi», Angelo Pellicanò. «Questo non è soltanto il successo per la mia azienda, ma è il successo del nuovo sistema economico. Il merito va a tutti quelle aziende che hanno creduto in questo nuovo modello di acquisto centralizzato che evita diversi
passaggi che prima c’erano nel passato e che, invece, adesso rende tutto l’iter più snello e trasparente. Quello che abbiamo compiuto è un primo passo con l’approvvigionamento per i prossimi quattro anni del materiale chirurgico, altri acquisti saranno fatto sempre attraverso il sistema della centralità».
Quindi gli acquisti «spezzatino» che venivano fatti fino a qualche tempo fa sono un lontano ricordo?
«Con le gare più importanti, quelle che coinvolgono grandi numeri e l’importante
tecnologia abbiamo con questo nuovo sistema evitato gli acquisti cosiddetti “spezzatino”. In questo modo abbiamo evitato non solo le lungaggini ma anche altri problemi che alle volte paralizzavano anche il sistema economico-finanziario delle aziende, generando più costi».
Questo sistema quindi produce risparmi e soprattutto pone voi direttori generali a seguire gli obiettivi che vi sono stati perentoriamente «impartiti» dall’assessore Russo.
«Non c’è dubbio che abbiamo e stiamo cercando di contenere i costi. I nostri obiettivi sono quelli di produrre buona salute e di non sperperare il denaro come avveniva
nel passato».
Avete incontrato difficoltà nel mettere insieme le altre aziende che hanno partecipato alla gara centralizzata?
«Non abbiamo avuto alcun problema. Abbiamo lavorato ed operato soprattutto con
una sorta di collegialità che, come detto prima, ha portato al risparmio. Questo sistema è ormai quello giusto a cui tutte le aziende sia del bacino orientale che occidentale della Sicilia sono tenute a portare avanti nel nome del risparmio e dell’efficienza. E’ un modello vincente».
Direttore Pellicanò, oggi qual è lo stato di salute del «Garibaldi»?
«Quando sono stato nominato direttore generale ho trovato un deficit di quasi 26 milioni di euro. Oggi, con soddisfazione posso affermare di avere raggiunto un importante traguardo: il pareggio di bilancio. E il mio primo obiettivo l’ho raggiunto. Adesso bisognerà lavorare ad un’altra sfida quella della integrazione ospedale-territorio. La gente ha bisogno di salute e la salute deve offrirla anche il territorio. Gli ospedali fanno la loro parte, adesso spetta anche alle Asp farla».
Lei nel passato è stato arbitro di calcio in serie A. Oggi in sanità a chi darebbe il cartellino giallo o il rosso?
«Quando calcavo i campi non avevo il cartellino facile. Ho sempre preferito il dialogo, quindi dialogando si possono raggiungere obiettivi importanti senza ammonire ed espellere...».
Se in sanità bisogna risparmiare, occorre anche soprattutto la centralità. Infatti, ammonta a circa 15 milioni di euro il risparmio conseguito dal bacino della Sicilia
Orientale grazie alla gara centralizzata per l’approvvigionamento quadriennale di materiale chirurgico delle aziende sanitarie del territorio.
Un risparmio che si aggira tra il 25 e il 35% rispetto ai prezzi di mercato. La gara ha visto la partecipazione di ben 33 aziende.
La gara centralizzata per l’acquisto di materiale chirurgico, che ha avuto come capofila l’azienda ospedaliera «Garibaldi» guidata dal direttore generale Angelo Pellicanò, ha visto l’adesione delle Asp di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa ed Enna, delle aziende ospedaliere «Cannizzaro» di Catania e «Papardo-Piemonte» di Messina, i Policlinici di Catania e Messina e il Centro Neurolesi «Bonino Pulejo».
Il risultato è stato ufficializzato ieri direttamente dall’assessore per la Salute. Con soddisfazione.
«Quello della gara centralizzata - ha commentato Russo, dopo aver appreso gli esiti della gara - è ormai un modello vincente che abbiamo inaugurato due anni fa con la
gara per l’acquisto dei farmaci ospedalieri e che ha già prodotto risultati straordinari per la sanità siciliana. Grazie alle gare di bacino previste dalla legge di riforma vengono uniformate le procedure d’acquisto e oltre ad ottenere forti risparmi che ormai ammontano complessivamente a oltre 200 milioni di euro garantiamo qualità e sicurezza dei prodotti e trasparenza nelle procedure. Non era possibile, come avveniva spesso in passato, che in Sicilia alcuni presidi chirurgici costassero molto di più del prezzo pagato da altre regioni italiane o - peggio ancora - che ci fosse differenza di prezzo negli acquisti fra aziende sanitarie e ospedaliere che operano nello stesso territorio. Anche per la parte che riguarda i beni e i servizi stiamo cambiando il sistema nella direzione dell’efficienza e della innovazione, precorrendo le linee normative che a breve verranno emanate dal governo nazionale».
Soddisfazione è stata espressa anche dal manager dell’azienda ospedaliera «Garibaldi», Angelo Pellicanò. «Questo non è soltanto il successo per la mia azienda, ma è il successo del nuovo sistema economico. Il merito va a tutti quelle aziende che hanno creduto in questo nuovo modello di acquisto centralizzato che evita diversi
passaggi che prima c’erano nel passato e che, invece, adesso rende tutto l’iter più snello e trasparente. Quello che abbiamo compiuto è un primo passo con l’approvvigionamento per i prossimi quattro anni del materiale chirurgico, altri acquisti saranno fatto sempre attraverso il sistema della centralità».
Quindi gli acquisti «spezzatino» che venivano fatti fino a qualche tempo fa sono un lontano ricordo?
«Con le gare più importanti, quelle che coinvolgono grandi numeri e l’importante
tecnologia abbiamo con questo nuovo sistema evitato gli acquisti cosiddetti “spezzatino”. In questo modo abbiamo evitato non solo le lungaggini ma anche altri problemi che alle volte paralizzavano anche il sistema economico-finanziario delle aziende, generando più costi».
Questo sistema quindi produce risparmi e soprattutto pone voi direttori generali a seguire gli obiettivi che vi sono stati perentoriamente «impartiti» dall’assessore Russo.
«Non c’è dubbio che abbiamo e stiamo cercando di contenere i costi. I nostri obiettivi sono quelli di produrre buona salute e di non sperperare il denaro come avveniva
nel passato».
Avete incontrato difficoltà nel mettere insieme le altre aziende che hanno partecipato alla gara centralizzata?
«Non abbiamo avuto alcun problema. Abbiamo lavorato ed operato soprattutto con
una sorta di collegialità che, come detto prima, ha portato al risparmio. Questo sistema è ormai quello giusto a cui tutte le aziende sia del bacino orientale che occidentale della Sicilia sono tenute a portare avanti nel nome del risparmio e dell’efficienza. E’ un modello vincente».
Direttore Pellicanò, oggi qual è lo stato di salute del «Garibaldi»?
«Quando sono stato nominato direttore generale ho trovato un deficit di quasi 26 milioni di euro. Oggi, con soddisfazione posso affermare di avere raggiunto un importante traguardo: il pareggio di bilancio. E il mio primo obiettivo l’ho raggiunto. Adesso bisognerà lavorare ad un’altra sfida quella della integrazione ospedale-territorio. La gente ha bisogno di salute e la salute deve offrirla anche il territorio. Gli ospedali fanno la loro parte, adesso spetta anche alle Asp farla».
Lei nel passato è stato arbitro di calcio in serie A. Oggi in sanità a chi darebbe il cartellino giallo o il rosso?
«Quando calcavo i campi non avevo il cartellino facile. Ho sempre preferito il dialogo, quindi dialogando si possono raggiungere obiettivi importanti senza ammonire ed espellere...».
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