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Roma, 28 mar. (Adnkronos Salute) - Una lettera al ministro del Welfare Maurizio Sacconi - e per conoscenza al ministro della Salute Ferruccio Fazio - a tutela dei medici di guardia medica e 118 che rischiano di essere esclusi dai benefici previsti dal decreto legislativo sui lavori usuranti. A scriverla è la Fp Cgil medici. Il sindacato spiega: «Il decreto legislativo sui lavori usuranti, in via di approvazione, consente per la prima volta di raggiungere una regolamentazione organica dei benefici pensionistici anche per i dipendenti che svolgono il lavoro notturno in sanità, medici compresi. Ma considerando alla lettera i "dipendenti", il decreto rischia di vedere esclusi dai benefici i medici di guardia medica e di emergenza sanitaria 118, formalmente riconosciuti come medici convenzionati».
Nella lettera viene chiesto un incontro urgente per arrivare al formale riconoscimento, nell'ambito dell'applicazione dello specifico decreto legislativo, di attività usurante per il lavoro notturno svolto dai medici di guardia medica (continuità assistenziale) e del 118 (emergenza territoriale), trattandosi di un rapporto di lavoro del tutto assimilabile alla dipendenza.
«L'esclusione dei medici convenzionati di guardia medica e del 118 dai benefici che il decreto riconosce ai medici dipendenti che svolgono i turni notturni», sottolinea Nicola Preiti, coordinatore della medicina generale Fp Cgil medici, «sarebbe una grave iniquità, considerando che proprio il lavoro notturno rappresenta la loro attività prevalente. Come si fa - aggiunge - a non considerare usurante il lavoro dei 15 mila medici di guardia medica che si svolge per definizione di notte, peraltro in condizioni di sicurezza precarie e con notevoli rischi? E come è possibile - conclude Preiti - nell'ambito dei 5 mila medici di 118 riconoscere come usurante il lavoro notturno dei solo medici dipendenti escludendo quelli convenzionati che svolgono la stessa attività?».
Nella lettera viene chiesto un incontro urgente per arrivare al formale riconoscimento, nell'ambito dell'applicazione dello specifico decreto legislativo, di attività usurante per il lavoro notturno svolto dai medici di guardia medica (continuità assistenziale) e del 118 (emergenza territoriale), trattandosi di un rapporto di lavoro del tutto assimilabile alla dipendenza.
«L'esclusione dei medici convenzionati di guardia medica e del 118 dai benefici che il decreto riconosce ai medici dipendenti che svolgono i turni notturni», sottolinea Nicola Preiti, coordinatore della medicina generale Fp Cgil medici, «sarebbe una grave iniquità, considerando che proprio il lavoro notturno rappresenta la loro attività prevalente. Come si fa - aggiunge - a non considerare usurante il lavoro dei 15 mila medici di guardia medica che si svolge per definizione di notte, peraltro in condizioni di sicurezza precarie e con notevoli rischi? E come è possibile - conclude Preiti - nell'ambito dei 5 mila medici di 118 riconoscere come usurante il lavoro notturno dei solo medici dipendenti escludendo quelli convenzionati che svolgono la stessa attività?».
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