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In Sicilia deficit in calo del 51,73% in tre anni
PALERMO. Segnali di miglioramento significativi, con il deficit che diminuisce del 51,73% in tre anni passando dai 617 milioni del 2007 ai 298 milioni nel 2009. Nessuna «situazione di rischio inerente al conseguimento e mantenimento degli equilibri di bilancio, al rispetto delle regole contabili e finanziarie recate negli atti di indirizzo regionali ed all'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento», fatta eccezione per l'Azienda sanitaria locale di Palermo. E' un giudizio sostanzialmente positivo quello che emerge dal la "Relazione di sintesi sulla situazione finanziaria degli enti del Servizio sanitario regionale per l’esercizio 2008» approvata dalla Sezione di controllo per la Regione Siciliana della Corte dei conti. Anche se il relatore Licia Centro non manca di evidenziare alcuni capitoli ancora aperti, come quello della spesa farmaceutica, ancora in leggera crescita nel 2008 e attestato sulla cifra di un miliardo e mezzo di euro.
Sotto i riflettori anche gli stati patrimoniali delle 20 tra Asl, Aziende ospedaliere (ormai ex) e Policlinici universitari «dai quali risultano perdite portate a nuovo per importi significativi». In aumento (+5,7%) le prestazioni intramoenia ma a macchia di leopardo: si va dal +57,6% dell'Ausl6 di Palermo al -44,7% dell'Azienda ospedali era Umberto I di Siracusa.
In crescita i costi di produzione, con i record negativi dell'Ausl di Caltanissetta (+61 %), Enna (+9,4%), Agrigento (+46,8%) e Palermo (+44,7%). Nel dettaglio l'incidenza maggiore riguarda il costo del personale che, pur diminuendo, raggiunge picchi del 73,2% (Azienda ospedaliera Piemonte di Messina) e 69,6% (Azienda Ospedaliere Vittorio Emanuele di Gela), con Ausl «virtuose» come quelle di Catania (14,5%) e Palermo (18,8%).
Cresce per quasi tutti il costo per l'acquisto di beni e servizi. «Nessun ente - si legge nella relazione - rispetta per il 2008 l'obbligo di riduzione della spesa previsto dall'articolo 24 delle legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2 (-3% rispetto al 2005 )». In alcuni casi lo sforamento risulta particolarmente rilevante (+ 96,6% l'Ausl di Caltanissetta, +95,8 quella di Enna). In controtendenza l'Azienda ospedaliera di Sciacca, che fa segnare una riduzione del 3,3% rispetto al 2005. Quanto alla nuova procedura di gare in forma consorziata, la relazione ne segnala 91 bandite nel 2008. Crolla il ricorso alle consulenze esterne, che registrano un calo dell'82,86% tra il 2005 e il 2008 (- 25,52% solo tra il 2008 e il 2007). Diminuisce anche il debito della strutture sanitarie, che passa dai 4,925 miliardi di euro del 2007 ai '3,770 del 2008. Come pure il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, diminuito del 23,8%.
Sotto i riflettori anche gli stati patrimoniali delle 20 tra Asl, Aziende ospedaliere (ormai ex) e Policlinici universitari «dai quali risultano perdite portate a nuovo per importi significativi». In aumento (+5,7%) le prestazioni intramoenia ma a macchia di leopardo: si va dal +57,6% dell'Ausl6 di Palermo al -44,7% dell'Azienda ospedali era Umberto I di Siracusa.
In crescita i costi di produzione, con i record negativi dell'Ausl di Caltanissetta (+61 %), Enna (+9,4%), Agrigento (+46,8%) e Palermo (+44,7%). Nel dettaglio l'incidenza maggiore riguarda il costo del personale che, pur diminuendo, raggiunge picchi del 73,2% (Azienda ospedaliera Piemonte di Messina) e 69,6% (Azienda Ospedaliere Vittorio Emanuele di Gela), con Ausl «virtuose» come quelle di Catania (14,5%) e Palermo (18,8%).
Cresce per quasi tutti il costo per l'acquisto di beni e servizi. «Nessun ente - si legge nella relazione - rispetta per il 2008 l'obbligo di riduzione della spesa previsto dall'articolo 24 delle legge regionale 8 febbraio 2007, n. 2 (-3% rispetto al 2005 )». In alcuni casi lo sforamento risulta particolarmente rilevante (+ 96,6% l'Ausl di Caltanissetta, +95,8 quella di Enna). In controtendenza l'Azienda ospedaliera di Sciacca, che fa segnare una riduzione del 3,3% rispetto al 2005. Quanto alla nuova procedura di gare in forma consorziata, la relazione ne segnala 91 bandite nel 2008. Crolla il ricorso alle consulenze esterne, che registrano un calo dell'82,86% tra il 2005 e il 2008 (- 25,52% solo tra il 2008 e il 2007). Diminuisce anche il debito della strutture sanitarie, che passa dai 4,925 miliardi di euro del 2007 ai '3,770 del 2008. Come pure il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, diminuito del 23,8%.
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