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Nel 2010 sono stati registrati 111 casi contro i 47 del 2008
Aumentano in Sicilia i malati di tubercolosi
ROMA - Aumentano i casi di tubercolosi in Sicilia. Nel 2008 erano 47 (38 polmonari e 9 extrapolmonari) nel 2010 sono saliti a 111. La più alta percentuale di casi è stata rilevata nel palermitano con 83 casi. Seguono, Catania (11 casi), Messina (7), Trapani (5), Ragusa (3), Enna O), Caltanissetta (1). Nessun caso è stato riscontrato ad Agrigento e Siracusa. I dati sono stati forniti ieri a Roma, alla presentazione del disegno di legge per la tubercolosi in occasione degli Stati Generali sulla malattia per la Giornata mondiale contro la tubercolosi che si celebra oggi. «Si tratta di una malattia che non può essere dimenticata e sulla quale l'azione politica deve essere rigorosa e urgente», sottolinea Ignazio Marino, firmatario del disegno di legge.
In Italia, la metà dei casi di tubercolosi è diagnosticata in persone immigrate «E i luoghi dove la trasmissione è più facile - aggiunge Marino - sono i dormitori per i senzatetto, le carceri, gli ospedali. Si tratta di una malattia legata per lo più alla precarietà, alla fragilità sociale, alla povertà».
A Roma si è parlato anche dell'emergenza sbarchi a Lampedusa. «È un'emergenza – è stato detto -non solo urnanitaria, ma anche sanitaria, alla quale occorre guardare con attenzione».
Per Antonino Mangiacavallo, coordinatore degli Stati Generali, tra le novità più significative del disegno di legge c'è la proposta di garantire il permesso di soggiorno e l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale dei clandestini malati, per tutto il periodo delle cure. È stimato che per ogni caso di tubercolosi attiva vengono infettati, ogni anno, 10 soggetti esposti. E’ quindi necessario controllare i conviventi dei pazienti, i colleghi di lavoro e le persone con le quali il malato ha vissuto a stretto contatto prima della diagnosi di tubercolosi.
In Italia, la metà dei casi di tubercolosi è diagnosticata in persone immigrate «E i luoghi dove la trasmissione è più facile - aggiunge Marino - sono i dormitori per i senzatetto, le carceri, gli ospedali. Si tratta di una malattia legata per lo più alla precarietà, alla fragilità sociale, alla povertà».
A Roma si è parlato anche dell'emergenza sbarchi a Lampedusa. «È un'emergenza – è stato detto -non solo urnanitaria, ma anche sanitaria, alla quale occorre guardare con attenzione».
Per Antonino Mangiacavallo, coordinatore degli Stati Generali, tra le novità più significative del disegno di legge c'è la proposta di garantire il permesso di soggiorno e l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale dei clandestini malati, per tutto il periodo delle cure. È stimato che per ogni caso di tubercolosi attiva vengono infettati, ogni anno, 10 soggetti esposti. E’ quindi necessario controllare i conviventi dei pazienti, i colleghi di lavoro e le persone con le quali il malato ha vissuto a stretto contatto prima della diagnosi di tubercolosi.
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