- 24 febbraio 2011
- Cronaca
«Con enorme dispiacere saremo costretti a rinunciare alle quasi 100 postazioni (13 in Bergamasca) che la Cri occupa in ambito regionale». Lo ha confermato il commissario regionale della Croce Rossa, Maurizio Gussoni, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Milano.
Tema del contendere la futura convenzione tra Croce Rossa Italiana e Areu 118 (l'Azienda regionale emergenza urgenza). L'emendamento per eliminare l'Irap a carico della Croce Rossa Italiana non ha avuto successo, quindi, il Comitato regionale Cri della Lombardia - è stato confermato a Milano - si trova nella stessa identica situazione in cui versava alla fine di gennaio, quando era a rischio la convenzione in essere con Areu.
«Se non interverranno nuovi fatti - ha detto Gussoni - dovremo lasciare le postazioni che la Cri occupa in ambito regionale a partire dal 30 giugno 2011, quando scadrà l'attuale convenzione in essere tra il Comitato regionale della Croce Rossa della Lombardia e Areu 118».
Il Commissario Gussoni ha anche precisato che «il comitato Cri della Lombardia non vuole assolutamente rinunciare alla qualità del servizio che fornisce e, quindi, non può essere disponibile a ipotizzare risparmi forzati che possano incidere sulla qualità dei suoi servizi».
Sono tredici le postazioni della Croce Rossa a rischio chiusura nella Bergamasca, da Vilminore a Clusone fino a Zingonia. «I costi sono aumentati e la Croce Rossa non può né deve lavorare in perdita – aveva commentato nei giorni scorsi Fernando Spada, commissario provinciale della Croce Rossa di Bergamo -. Siamo sorpresi di quanto sta accadendo ed è paradossale pensare che siamo gli unici enti in questo ambito a pagare l'Irap. Essendo noi un ente dello Stato siamo soggetti a questo pagamento, mentre le altre associazioni che operano nel nostro settore sono per lo più onlus e quindi non hanno questo costo».
Resta il fatto che a giugno scade l'ennesima proroga della convenzione con Areu e se la Regione non alza il budget messo a disposizione per l'associazione – in virtù, secondo la Cri, di un effettivo aumento dei costi -, la Croce Rossa non ce la fa.
Le basi orobiche
A saltare nella Bergamasca sarebbero le quattro basi medicalizzate (Bergamo, Seriate, Ponte San Pietro e San Giovanni Bianco), la postazione con infermiere ad Alzano Lombardo e le postazioni di base di Bergamo, Bonate Sotto, Treviglio e Seriate, oltre a quelle che la Cri gestisce parzialmente a Vilminore, Clusone, Zingonia e Romano.
Tema del contendere la futura convenzione tra Croce Rossa Italiana e Areu 118 (l'Azienda regionale emergenza urgenza). L'emendamento per eliminare l'Irap a carico della Croce Rossa Italiana non ha avuto successo, quindi, il Comitato regionale Cri della Lombardia - è stato confermato a Milano - si trova nella stessa identica situazione in cui versava alla fine di gennaio, quando era a rischio la convenzione in essere con Areu.
«Se non interverranno nuovi fatti - ha detto Gussoni - dovremo lasciare le postazioni che la Cri occupa in ambito regionale a partire dal 30 giugno 2011, quando scadrà l'attuale convenzione in essere tra il Comitato regionale della Croce Rossa della Lombardia e Areu 118».
Il Commissario Gussoni ha anche precisato che «il comitato Cri della Lombardia non vuole assolutamente rinunciare alla qualità del servizio che fornisce e, quindi, non può essere disponibile a ipotizzare risparmi forzati che possano incidere sulla qualità dei suoi servizi».
Sono tredici le postazioni della Croce Rossa a rischio chiusura nella Bergamasca, da Vilminore a Clusone fino a Zingonia. «I costi sono aumentati e la Croce Rossa non può né deve lavorare in perdita – aveva commentato nei giorni scorsi Fernando Spada, commissario provinciale della Croce Rossa di Bergamo -. Siamo sorpresi di quanto sta accadendo ed è paradossale pensare che siamo gli unici enti in questo ambito a pagare l'Irap. Essendo noi un ente dello Stato siamo soggetti a questo pagamento, mentre le altre associazioni che operano nel nostro settore sono per lo più onlus e quindi non hanno questo costo».
Resta il fatto che a giugno scade l'ennesima proroga della convenzione con Areu e se la Regione non alza il budget messo a disposizione per l'associazione – in virtù, secondo la Cri, di un effettivo aumento dei costi -, la Croce Rossa non ce la fa.
Le basi orobiche
A saltare nella Bergamasca sarebbero le quattro basi medicalizzate (Bergamo, Seriate, Ponte San Pietro e San Giovanni Bianco), la postazione con infermiere ad Alzano Lombardo e le postazioni di base di Bergamo, Bonate Sotto, Treviglio e Seriate, oltre a quelle che la Cri gestisce parzialmente a Vilminore, Clusone, Zingonia e Romano.
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