|
Approvate in Conferenza Stato-Regioni le "Linee guida sul Fse" proposte dal ministero Salute per tutto il territorio nazionale.
Un lettore di smart card consentirà a medici di famiglia e ospedali di accedere al profilo del paziente.
La carta conterrà dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario.
Entro il 2012, il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) sarà disponibile su tutto il territorio nazionale per i cittadini italiani. Nel quadro del processo di ammodernamento della sanità, infatti, sono state approvate in Conferenza Stato-Regioni le "Linee guida sul fascicolo sanitario elettronico" proposte dal Ministero della Salute.
Partendo dall'esempio di diverse Regioni che hanno già avviato una serie di progetti per la realizzazione di sistemi elettronici sanitari, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha istituito un tavolo interistituzionale cui partecipano, oltre ad esperti del settore anche i rappresentanti delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana (considerate esempi virtuosi per aver già diffuso i Fse), del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del DigitPa e dell' Autorità Garante per il trattamento dei dati personali.
Dalle concertazioni del tavolo è stato delineato un modello di riferimento unitario che le Regioni potranno consultare per la realizzazione dei fascicoli elettronici. Secondo quanto precisato, la carta elettronica conterrà dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici. Saranno presenti: dati anagrafici (ricavati dall'anagrafe degli assistiti) , dati amministrativi relativi all'assistenza e alla posizione del cittadino nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale, documenti sanitari afferenti al nucleo minimo di informazioni (referti o verbali di Pronto Soccorso) e altri documenti meno indispensabili (prescrizioni mediche, cartelle cliniche o piani terapeutici). Il medico di base creerà ed aggiornerà quello che viene definito: "Profilo Sanitario Sintetico" cioè l'insieme delle informazioni essenziali che consentono una presentazione del paziente veloce e sintetica a tutti gli operatori sanitari autorizzati alla consultazione.
Allergie, patologie croniche, terapie in corso, gruppo sanguigno, piano di cura e persino il numero della persona da contattare nel caso di emergenza, saranno le indicazioni che il medico avrà cura di rendere conoscibile agli operatori sanitari che potranno leggere i dati all'interno della carta.
Ma non solo, l'utente avrà anche la possibilità di esprimere - in prima persona o facendolo specificare dal medico - la propria volontà in merito alla donazione degli organi come regolamentato dalla legge n. 91/1999 e dal DM 8 aprile 2000.
Ed infine, per l'accesso e la gcstione delle informazioni contenuti nei microchip elettronici - come già sperimentato anche dalla Sanità Regione Lombardia che negli anni scorsi ha diffuso la propria Carta Regionale dei Servizi - sia le strutture ospedaliere che i medici di medicina generale saranno muniti di un lettore di smart card che consentirà agli operatori di visualizzare il profilo sanitario del paziente e solo al, medico di base di aggiornarli e modificarli.
Al cittadino invece, la possibilità di aggiornare il proprio taccuino personale. Ma se volessimo diventare davvero competitivi allora, sempre seguendo l'esempio lombardo, la Regione Sicilia potrebbe consentire ai propri utenti di accedere ad alcuni servizi offerti dalla pubblica amministrazione direttamente con l'ausilio del Fse e del lettore di smart card. Ma sarebbe chiedere troppo.
Entro il 2012, il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) sarà disponibile su tutto il territorio nazionale per i cittadini italiani. Nel quadro del processo di ammodernamento della sanità, infatti, sono state approvate in Conferenza Stato-Regioni le "Linee guida sul fascicolo sanitario elettronico" proposte dal Ministero della Salute.
Partendo dall'esempio di diverse Regioni che hanno già avviato una serie di progetti per la realizzazione di sistemi elettronici sanitari, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha istituito un tavolo interistituzionale cui partecipano, oltre ad esperti del settore anche i rappresentanti delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana (considerate esempi virtuosi per aver già diffuso i Fse), del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del DigitPa e dell' Autorità Garante per il trattamento dei dati personali.
Dalle concertazioni del tavolo è stato delineato un modello di riferimento unitario che le Regioni potranno consultare per la realizzazione dei fascicoli elettronici. Secondo quanto precisato, la carta elettronica conterrà dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici. Saranno presenti: dati anagrafici (ricavati dall'anagrafe degli assistiti) , dati amministrativi relativi all'assistenza e alla posizione del cittadino nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale, documenti sanitari afferenti al nucleo minimo di informazioni (referti o verbali di Pronto Soccorso) e altri documenti meno indispensabili (prescrizioni mediche, cartelle cliniche o piani terapeutici). Il medico di base creerà ed aggiornerà quello che viene definito: "Profilo Sanitario Sintetico" cioè l'insieme delle informazioni essenziali che consentono una presentazione del paziente veloce e sintetica a tutti gli operatori sanitari autorizzati alla consultazione.
Allergie, patologie croniche, terapie in corso, gruppo sanguigno, piano di cura e persino il numero della persona da contattare nel caso di emergenza, saranno le indicazioni che il medico avrà cura di rendere conoscibile agli operatori sanitari che potranno leggere i dati all'interno della carta.
Ma non solo, l'utente avrà anche la possibilità di esprimere - in prima persona o facendolo specificare dal medico - la propria volontà in merito alla donazione degli organi come regolamentato dalla legge n. 91/1999 e dal DM 8 aprile 2000.
Ed infine, per l'accesso e la gcstione delle informazioni contenuti nei microchip elettronici - come già sperimentato anche dalla Sanità Regione Lombardia che negli anni scorsi ha diffuso la propria Carta Regionale dei Servizi - sia le strutture ospedaliere che i medici di medicina generale saranno muniti di un lettore di smart card che consentirà agli operatori di visualizzare il profilo sanitario del paziente e solo al, medico di base di aggiornarli e modificarli.
Al cittadino invece, la possibilità di aggiornare il proprio taccuino personale. Ma se volessimo diventare davvero competitivi allora, sempre seguendo l'esempio lombardo, la Regione Sicilia potrebbe consentire ai propri utenti di accedere ad alcuni servizi offerti dalla pubblica amministrazione direttamente con l'ausilio del Fse e del lettore di smart card. Ma sarebbe chiedere troppo.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti