|
Arrestata a Milazzo
MILAZZO. Avrebbe percepito soldi dall'Asp di Messina, con la quale lavora in regime di convenzione, per interventi mai eseguiti. E l'accusa contestata a una dentista di 48 anni, che lavora nella zona di Milazzo, arrestata per truffa allo Stato dai militari della Guardia di finanza.
Secondo l'accusa, il danno all'erario sarebbe stato di quasi 196mila euro in due anni. A insospettire le Fiamme gialle, la gran mole di lavoro della dottoressa: da accertamenti sarebbe emerso che, in alcuni casi, avrebbe chiesto il pagamento del costo di 45 interventi eseguiti in una sola giornata allo stesso paziente.
Il gip del tribunale di Messina, oltre a emettere una misura cautelare in carcere nei confronti della dottoressa, ha disposto anche il sequestro di uno degli ambulatori odontoiatrici dove il medico esercitava la sua professione e di conti correnti bancari a lei intestati o riconducibili.
Dopo aver acquisito copiosa documentazione sanitaria e contabile negli uffici dell'Azienda sanitaria provinciale di Messina, gli investigatori hanno preso informazioni su un campione di 160 assistiti. È così emerso che la professionista in maniera fittizia ha certificato e dichiarato di aver effettuato tutta una serie di prestazioni specialistiche (a volte pure ripetitive) in regime di convenzione con il Ssn e ne ha richiesto il pagamento all'Asp di Messina. Così Z. M. è stata segnalata all'autorità giudiziaria per i reati di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso, anche in concorso con altri, per essersi procurata un ingiusto profitto accertato in quasi 196mila euro. La stessa è stata accusata di tentata truffa aggravata e continuata, in quanto avrebbe tentato di procurarsi ulteriori ingiusti pròfitti, sempre a danno del Ssn,açcertati in quasi 60mila euro.
Nel 2009 la stessa professionista era stata destinataria di un provvedimento interdittivo di due mesi per fatti analoghi di minore entità, ma le indagini hanno appurato come la stessa abbia continuato a perpetrare la propria condotta illecita anche durante le indagini e durante la sospensione dell'attività.
Secondo l'accusa, il danno all'erario sarebbe stato di quasi 196mila euro in due anni. A insospettire le Fiamme gialle, la gran mole di lavoro della dottoressa: da accertamenti sarebbe emerso che, in alcuni casi, avrebbe chiesto il pagamento del costo di 45 interventi eseguiti in una sola giornata allo stesso paziente.
Il gip del tribunale di Messina, oltre a emettere una misura cautelare in carcere nei confronti della dottoressa, ha disposto anche il sequestro di uno degli ambulatori odontoiatrici dove il medico esercitava la sua professione e di conti correnti bancari a lei intestati o riconducibili.
Dopo aver acquisito copiosa documentazione sanitaria e contabile negli uffici dell'Azienda sanitaria provinciale di Messina, gli investigatori hanno preso informazioni su un campione di 160 assistiti. È così emerso che la professionista in maniera fittizia ha certificato e dichiarato di aver effettuato tutta una serie di prestazioni specialistiche (a volte pure ripetitive) in regime di convenzione con il Ssn e ne ha richiesto il pagamento all'Asp di Messina. Così Z. M. è stata segnalata all'autorità giudiziaria per i reati di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso, anche in concorso con altri, per essersi procurata un ingiusto profitto accertato in quasi 196mila euro. La stessa è stata accusata di tentata truffa aggravata e continuata, in quanto avrebbe tentato di procurarsi ulteriori ingiusti pròfitti, sempre a danno del Ssn,açcertati in quasi 60mila euro.
Nel 2009 la stessa professionista era stata destinataria di un provvedimento interdittivo di due mesi per fatti analoghi di minore entità, ma le indagini hanno appurato come la stessa abbia continuato a perpetrare la propria condotta illecita anche durante le indagini e durante la sospensione dell'attività.
Nessun commento:
Posta un commento
imposta qui i tuoi commenti