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Sempre più in aumento le prestazioni inappropriate. Medici in «prima linea» messi alle corde
In tilt non solo l'area di emergenza del Civico, ma anche quelle degli altri ospedali. L'Ugl Sanità critica i manager: «Poca attenzione...»
Non solo il «Civico». I pronto soccorso degli altri ospedali cittadini sono sempre più «ingolfati» non dall'emergenza che puo capitare, bensì dall'ignoranza da parte dei numerosi cittadini che ancora oggi non hanno compreso che le aree di emergenza sono zone dove i medici in «prima linea» devono garantire l'assistenza a chi è effettivamente vittima di patologie.
Ed invece, i pronto soccorso sono utilizzati dai cittadini senza alcun criterio provocando disservizi e disorganizzazione attraverso le cosiddette prestazioni improprie. Non si salva nessuno: è crisi al pronto soccorso di «Villa Sofia», come in quello del «Cervello» ed anche all'«Ingrassia». Per non parlare dell"area di emergenza del pediatrico «Di Cristina» che, puntualmtente tra sabato e domenica, diventa «terra di nessuno» per il gran numero di accessi e quasi tutti «codici verdi». I medici delle aree di emergenza sono messi alla corde, anche se alcuni di loro a microfoni spenti sottolineano come i pronto soccorso sono utilizzati dai cittadini come se si trattasse di un ambulatorio medico dove tutto è lecito. L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, chiede una maggiore organizzazione del lavoro e soprattutto più dignità a coloro i quali si presentano per ricevere le cure. Ma allo stesso tempo punta il dito accusatorio nei confronti degli operatori sanitari che do~rebbero essere più rigidi: «Bisogna - sottolinea Russo - che i medici rimandino a casa coloro i quali non hanno patologie tali da essere affrontate al pronto soccorso». Facile a parole. Quando poi ci scappa la tragedia la colpa ricade sui medici. Come dire: «Intanto ti visito e poi si vede ... ».
Intanto il segretario provinciale dell"Ugl Sanità, Domenico Amato lamenta la scarsa attenzione «da parte dei direttori generali delle aziende ospedaliere palermitane in merito alla mancata funzionalità dei reparti. L'assessorato regionale per la Salute - osserva Amato - aveva dato indicazioni precise, nei mesi scorsi, per migliorare la qualità dei servizi nei pronto soccorso, a partire dall'allargamento delle astanterie. Non risulta tuttavia che tali direttive siano state recepite».
Ed invece, i pronto soccorso sono utilizzati dai cittadini senza alcun criterio provocando disservizi e disorganizzazione attraverso le cosiddette prestazioni improprie. Non si salva nessuno: è crisi al pronto soccorso di «Villa Sofia», come in quello del «Cervello» ed anche all'«Ingrassia». Per non parlare dell"area di emergenza del pediatrico «Di Cristina» che, puntualmtente tra sabato e domenica, diventa «terra di nessuno» per il gran numero di accessi e quasi tutti «codici verdi». I medici delle aree di emergenza sono messi alla corde, anche se alcuni di loro a microfoni spenti sottolineano come i pronto soccorso sono utilizzati dai cittadini come se si trattasse di un ambulatorio medico dove tutto è lecito. L'assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, chiede una maggiore organizzazione del lavoro e soprattutto più dignità a coloro i quali si presentano per ricevere le cure. Ma allo stesso tempo punta il dito accusatorio nei confronti degli operatori sanitari che do~rebbero essere più rigidi: «Bisogna - sottolinea Russo - che i medici rimandino a casa coloro i quali non hanno patologie tali da essere affrontate al pronto soccorso». Facile a parole. Quando poi ci scappa la tragedia la colpa ricade sui medici. Come dire: «Intanto ti visito e poi si vede ... ».
Intanto il segretario provinciale dell"Ugl Sanità, Domenico Amato lamenta la scarsa attenzione «da parte dei direttori generali delle aziende ospedaliere palermitane in merito alla mancata funzionalità dei reparti. L'assessorato regionale per la Salute - osserva Amato - aveva dato indicazioni precise, nei mesi scorsi, per migliorare la qualità dei servizi nei pronto soccorso, a partire dall'allargamento delle astanterie. Non risulta tuttavia che tali direttive siano state recepite».
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