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La contrastata storia del finanziamento alla società del marito della senatrice Finocchiaro.
CATANIA - Per l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, la questione del finanziamento al Pta (presidio territoriale di assistenza) di Giarre va bloccata, va rivista e va corretta. Dunque stop all'appalto concesso alla società Sol sa mb, di cui è amministratore unico il dott. Melchiorre Fidelbo. Così l'assessore, al termine di alcuni mesi di polemiche, che sono diventate prevalentemente politiche perché il dott. Fidelbo è marito della capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, ha invitato il dirigente generale dell'Asp 3 di Catania, Giuseppe Calaciura, a «revocare i prowedimenti adottati per l'affidamento dell'organizzazione e della informatizzazione del Pta di Giarre e ad attivare le procedure idonee al recupero delle somme già corrisposte».
La richiesta di Russo segue la relazione degli ispettori dell'assessorato che hanno ricostruito la vicenda attraverso l'esame della documentazione in possesso dell'Asp di Catania e di quella rinvenuta agli atti dell'assessorato. L'Asp di Catania aveva già invitato la Solsamb, l'azienda che aveva ottenuto l'affidamento del servizio, a sospendere le attività. «L'oggettiva ricostruzione ha evidenziato - dice Russo in una nota - contrariamente a quanto ritenuto in sede aziendale la sussistenza di profili di illegittimità nelle procedure di affidamento utilizzate».
Nei giorni scorsi il dott. Fidelbo era intervenuto sulla vicenda, chiedendo di essere ascoltato dalla sesta Commissione Sanità della Regione, ma chiarendo anche perché, secondo la sua società, non era necessario per l'affidamento di questo appalto una gara pubblica.
«Il procedimento amministrativo - aveva spiegato il dotto Fidelbo - riteniamo non possa essere valutato senza avere una conoscenza specifica del progetto sperimentale, che proprio per i suoi connotati di innovazione e sperimentazione scientifica e organizzativa, non può configurarsi come una mera fornitura di servizi, ma va valutato come un prodotto dell'ingegno, per il cui finanziamento, secondo la legge vigente, non occorre gara d'appalto. Siamo sereni e convinti della sostenibilità delle nostre argomentazioni e del profilo di legittimità. che sosterremo anche davanti al giudice amministrativo».
Nei giorni scorsi il dott. Fidelbo era intervenuto sulla vicenda, chiedendo di essere ascoltato dalla sesta Commissione Sanità della Regione, ma chiarendo anche perché, secondo la sua società, non era necessario per l'affidamento di questo appalto una gara pubblica.
«Il procedimento amministrativo - aveva spiegato il dotto Fidelbo - riteniamo non possa essere valutato senza avere una conoscenza specifica del progetto sperimentale, che proprio per i suoi connotati di innovazione e sperimentazione scientifica e organizzativa, non può configurarsi come una mera fornitura di servizi, ma va valutato come un prodotto dell'ingegno, per il cui finanziamento, secondo la legge vigente, non occorre gara d'appalto. Siamo sereni e convinti della sostenibilità delle nostre argomentazioni e del profilo di legittimità. che sosterremo anche davanti al giudice amministrativo».
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