Ci hanno messo quasi due ore i vigili del fuoco ed il personale del 118 per portare fuori da un dirupo di quasi venti metri un giovane cacciatore modicano che, oggi, mentre era in compagnia di un amico per una battuta di caccia, è scivolato giù. Si tratta del ventunenne S.C., che adesso è ricoverato in prognosi riservata nella Divisione di Rianimazione dell’Ospedale Maggiore. Difficili e complicate le operazioni di salvataggio. Era stato chiesto l’intervento di un elicottero che per via del forte vento non è potuto decollare. La vittima e l’amico avevano deciso di andare a caccia di prima mattina. Si trovavano nella zona del Mulino ad Acqua di Cava Ispica. Intorno a mezzogiorno, probabilmente per la roccia viscida perchè aveva piovuto e la consistente presenza di muschio, il giovane ha perso l’equilibrio ed è volato in fondo alla scarpata. L’amico ha cercato di raggiungerlo ma non c’è riuscito ed allora ha provato a chiedere soccorso. Solo che in quella zona non c’era copertura per i cellulari per cui si è dovuto spostare a monte ed ha lanciato l’SoS. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e anche l’ambulanza del 118. La zona era parecchio impervia e difficilissima da raggiungere con i mezzi. I soccorritori lo hanno. In ogni caso, raggiunto per tentare di riportarlo sulla strada ma le difficoltà erano notevoli. Si è, allora, pensato di fare intervenire un elicottero ma dalla sede operativa hanno riposto picche per le condizioni atmosferiche. Alla fine, grazie alla barella a cucchiaio in dotazione al 118, si è riusciti a prelevarlo e a tirarlo su con le corde. L’ambulanza, a questo punto, è partita a sirene spiegate verso il Pronto Soccorso del “Maggiore” dove i medici erano già in allarme rosso. Dopo le prime cure è stata disposta una consulenza specialistica col medico di Chirurgia Toracica ed è stato sottoposto a Tac encefalica e, comunque, a Tac “total body”. Il giovane è stato, quindi, ricoverato in Rianimazione quale soggetto politraumatizzato. Importante è stato il ruolo del Rianimatore a bordo dell’ambulanza e l’opera della dottoressa e del personale medico, così come faticosissima è stata l’opera dei vigili del fuoco.