21 Gennaio 2011
La vicenda, al Policlinico Sant'Orsola di Bologna
Dal Web Morta. Per settanta minuti.
È quanto successo a Laura, bolognese di 31 anni.
Un malore al lavoro, e il suo cuore ha smesso di battere. Immediati i soccorsi del 118, a bordo della cui ambulanza si trovava una specializzanda esperta delle nuove tecniche rianimatorie.
Il soccorso si è svolto sia con le modalità di rianimazione avanzata sia con massaggio cardiaco.
L’arresto cardiaco era causato da una fibrillazione ventricolare persistente, così l’anestesista ha protratto gli interventi per un’ora e 10 minuti usando la defibrillazione, la ventilazione meccanica ed i farmaci a base di adrenalina.
Ricomparso il ritmo cardiaco, la 31enne è stata caricata in ambulanza, dove è stato indotto un iniziale abbassamento della temperatura, secondo la tecnica dell'ipotermia - un particolare protocollo che prevede l’abbassamento della temperatura corporea per cercare di salvare chi ha avuto un arresto cardiaco.
Al pronto soccorso del Policlinico S.Orsola, quindi, sono cure e ipotermia sono state continuate per 24 ore. La temperatura è stata, poi, alzata gradualmente.
“Ma la donna ancora non dava segni di risveglio”, spiega il primario dell'unità di anestesia del Policlinico, Gianfranco Di Nino. “Fino a quando in piena notte ha riaperto gli occhi e ha ripreso coscienza”, conclude.
Ora Laura deve riprendersi completamente: resterà ancora ricoverata in Terapia Intensiva. Tuttavia “Il suo recupero è ottimo, con funzionalità del cervello e del cuore intatte — racconta il fidanzato, Matteo — però siamo solo all’inizio”.
Secondo il primarioDi Nino, comunque, i test clinici effettuati escluderebbero danni cerebrali.
Un malore al lavoro, e il suo cuore ha smesso di battere. Immediati i soccorsi del 118, a bordo della cui ambulanza si trovava una specializzanda esperta delle nuove tecniche rianimatorie.
Il soccorso si è svolto sia con le modalità di rianimazione avanzata sia con massaggio cardiaco.
L’arresto cardiaco era causato da una fibrillazione ventricolare persistente, così l’anestesista ha protratto gli interventi per un’ora e 10 minuti usando la defibrillazione, la ventilazione meccanica ed i farmaci a base di adrenalina.
Ricomparso il ritmo cardiaco, la 31enne è stata caricata in ambulanza, dove è stato indotto un iniziale abbassamento della temperatura, secondo la tecnica dell'ipotermia - un particolare protocollo che prevede l’abbassamento della temperatura corporea per cercare di salvare chi ha avuto un arresto cardiaco.
Al pronto soccorso del Policlinico S.Orsola, quindi, sono cure e ipotermia sono state continuate per 24 ore. La temperatura è stata, poi, alzata gradualmente.
“Ma la donna ancora non dava segni di risveglio”, spiega il primario dell'unità di anestesia del Policlinico, Gianfranco Di Nino. “Fino a quando in piena notte ha riaperto gli occhi e ha ripreso coscienza”, conclude.
Ora Laura deve riprendersi completamente: resterà ancora ricoverata in Terapia Intensiva. Tuttavia “Il suo recupero è ottimo, con funzionalità del cervello e del cuore intatte — racconta il fidanzato, Matteo — però siamo solo all’inizio”.
Secondo il primarioDi Nino, comunque, i test clinici effettuati escluderebbero danni cerebrali.
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