29 Dicembre 2010
Registriamo l'opinione provocatoria di un soccoritore professionista
Magenta Il sistema soccorso in emergenza con il trascorrere degli anni è radicalmente cambiato. Tutto è cominciato grazie alla nascita delle centrali operative 118 che coordinano gli interventi. Un sistema che si è ampliato consentendo al cittadino, nei casi più gravi, di ricevere assistenza non solo dal mezzo di soccorso di base (ambulanza), ma anche da un mezzo avanzato (elisoccorso o automedica) con personale medico a bordo. L'intervento in ambulanza nella maggior parte dei casi è gestito da volontari. Persone che, con grande spirito di sacrificio, donano parte del proprio tempo al servizio del prossimo.
La notte chi sale su un'ambulanza è, in una percentuale che sfiora il 100%, un volontario. Che, nel caso di servizio 118 ha ricevuto una preparazione di 120 ore tra teoria e pratica (compreso l'uso del DAE) con esame finale al Niguarda di Milano e presso una pubblica assistenza. La domanda che sorge da un po' di tempo a questa parte è la seguente: è giusto che la vita delle persone venga lasciata nelle mani di volontari o sarebbe meglio affidarla a professionisti del settore? Un ruolo di primo piano, nel soccorso, è quello dell'autista. Il volontario potrebbe essere chiamato a dover intervenire in sirena su un evento, dopo avere trascorso la giornata al lavoro e non essere edeguatamente riposato. Oppure potrebbe registrarsi il caso di un volontario autista che si mette alla guida del mezzo dopo parecchio tempo. E' giusto che si continui in questo mondo o sarebbe meglio che, almeno alcuni ruoli del soccorso vengano affidati solo a professionisti? Registriamo, a tal proposito, l'opinione di Mauro Micheluzzi, un soccorritore, autista e capo equipaggio, professionista che in passato ha lavorato presso la Croce Rossa e ora presta servizio in un'altra pubblica assistenza del territorio. La sua è un'opinione in contro tendenza e provocatoria. Naturalmente siamo a disposizione di chiunque voglia replicare. Può farlo mandando una mail a graziano.masperi@libero.it
"E’ veramente utile prestare opere di volontariato nei sistemi di gestione dell’emergenza? Il volontariato è utile per lo sviluppo della società?
Secondo me il volontariato è solo un “tappo” allo sviluppo del paese.
Disoccupazione, cassa inte...grazione, mobilità e precariato caratterizzano ormai in modo pesante l’economia del nostro paese.
E come risponde il cittadino che viene “violentato” dallo stato? Donando il proprio tempo all’associazionismo ed ai servizi di pubblica utilità …
Ma nessuno se l’è mai chiesto? Se non ci fossero i volontari a gestire questi servizi chi dovrebbe gestirli al loro posto?
Certo, in assenza di volontari le pubbliche amministrazioni dovrebbero assumere personale per poter svolgere i servizi! PER FORZA!
E allora non è lecito arrabbiarsi quando si vede un mare di personaggi che nonostante si trovino in precarie condizioni economiche per la mancanza di un posto di lavoro prestano volontariamente la propria opera per le stesse amministrazioni da cui subiscono frustrazioni?
E i volontari che hanno un posto di lavoro non dovrebbero mettersi realmente una mano sulla coscienza e pensare che la loro opera gratuita non facilita l’inserimento di altre persone nel mondo del lavoro?
E’ realmente “fare del bene” costringere intere famiglie alla disoccupazione solo per potersi fregiare del titolo di “bravo volontario”?
Personalmente sono arrabbiato, ed invito tutti i volontari a pensare bene se sia realmente utile regalare il proprio tempo a discapito di una parte della società che soffre realmente la mancanza di un posto di lavoro!
Per quello che riguarda il servizio in ambulanza inoltre si deve considerare che il volontario del soccorso non riceve una preparazione sufficiente ad affrontare tutte le situazioni di emergenza.
I volontari per accedere al servizio di ambulanza ricevono una preparazione di 120 ore e successivamente non sono obbligati ad effettuare aggiornamenti periodici per mantenere la qualifica.
In media effettuano 4/5 turni al mese con una media di uscite scarsissima (fortunatamente per il cittadino…). Ed allora come si può ritenere professionalmente preparato un soggetto che pratica un’attività in tempi limitati e con casistiche d’intervento limitate?
Gli autisti spesso si trovano a condurre un’ambulanza utilizzando i sistemi di emergenza senza aver ricevuto un’adeguata preparazione! Spesso si ritrovano a guidare dopo aver sostenuto la loro giornata lavorativa e quindi senza essere adeguatamente riposati.
Guidare un’ambulanza o fare il soccorritore non significa essere onnipotenti!
Il soccorritore è un mestiere e non un passatempo!"
Mauro Micheluzzi, soccorritore professionista
La notte chi sale su un'ambulanza è, in una percentuale che sfiora il 100%, un volontario. Che, nel caso di servizio 118 ha ricevuto una preparazione di 120 ore tra teoria e pratica (compreso l'uso del DAE) con esame finale al Niguarda di Milano e presso una pubblica assistenza. La domanda che sorge da un po' di tempo a questa parte è la seguente: è giusto che la vita delle persone venga lasciata nelle mani di volontari o sarebbe meglio affidarla a professionisti del settore? Un ruolo di primo piano, nel soccorso, è quello dell'autista. Il volontario potrebbe essere chiamato a dover intervenire in sirena su un evento, dopo avere trascorso la giornata al lavoro e non essere edeguatamente riposato. Oppure potrebbe registrarsi il caso di un volontario autista che si mette alla guida del mezzo dopo parecchio tempo. E' giusto che si continui in questo mondo o sarebbe meglio che, almeno alcuni ruoli del soccorso vengano affidati solo a professionisti? Registriamo, a tal proposito, l'opinione di Mauro Micheluzzi, un soccorritore, autista e capo equipaggio, professionista che in passato ha lavorato presso la Croce Rossa e ora presta servizio in un'altra pubblica assistenza del territorio. La sua è un'opinione in contro tendenza e provocatoria. Naturalmente siamo a disposizione di chiunque voglia replicare. Può farlo mandando una mail a graziano.masperi@libero.it
"E’ veramente utile prestare opere di volontariato nei sistemi di gestione dell’emergenza? Il volontariato è utile per lo sviluppo della società?
Secondo me il volontariato è solo un “tappo” allo sviluppo del paese.
Disoccupazione, cassa inte...grazione, mobilità e precariato caratterizzano ormai in modo pesante l’economia del nostro paese.
E come risponde il cittadino che viene “violentato” dallo stato? Donando il proprio tempo all’associazionismo ed ai servizi di pubblica utilità …
Ma nessuno se l’è mai chiesto? Se non ci fossero i volontari a gestire questi servizi chi dovrebbe gestirli al loro posto?
Certo, in assenza di volontari le pubbliche amministrazioni dovrebbero assumere personale per poter svolgere i servizi! PER FORZA!
E allora non è lecito arrabbiarsi quando si vede un mare di personaggi che nonostante si trovino in precarie condizioni economiche per la mancanza di un posto di lavoro prestano volontariamente la propria opera per le stesse amministrazioni da cui subiscono frustrazioni?
E i volontari che hanno un posto di lavoro non dovrebbero mettersi realmente una mano sulla coscienza e pensare che la loro opera gratuita non facilita l’inserimento di altre persone nel mondo del lavoro?
E’ realmente “fare del bene” costringere intere famiglie alla disoccupazione solo per potersi fregiare del titolo di “bravo volontario”?
Personalmente sono arrabbiato, ed invito tutti i volontari a pensare bene se sia realmente utile regalare il proprio tempo a discapito di una parte della società che soffre realmente la mancanza di un posto di lavoro!
Per quello che riguarda il servizio in ambulanza inoltre si deve considerare che il volontario del soccorso non riceve una preparazione sufficiente ad affrontare tutte le situazioni di emergenza.
I volontari per accedere al servizio di ambulanza ricevono una preparazione di 120 ore e successivamente non sono obbligati ad effettuare aggiornamenti periodici per mantenere la qualifica.
In media effettuano 4/5 turni al mese con una media di uscite scarsissima (fortunatamente per il cittadino…). Ed allora come si può ritenere professionalmente preparato un soggetto che pratica un’attività in tempi limitati e con casistiche d’intervento limitate?
Gli autisti spesso si trovano a condurre un’ambulanza utilizzando i sistemi di emergenza senza aver ricevuto un’adeguata preparazione! Spesso si ritrovano a guidare dopo aver sostenuto la loro giornata lavorativa e quindi senza essere adeguatamente riposati.
Guidare un’ambulanza o fare il soccorritore non significa essere onnipotenti!
Il soccorritore è un mestiere e non un passatempo!"
Mauro Micheluzzi, soccorritore professionista
Graziano Masperi
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