il 118 in sicilia

il 118 in sicilia
In Sicilia il Servizio Urgenza Emergenza Sanitario "S.U.E.S. 118", attivato in maniera sperimentale e provvisoria l' 11 Agosto 1997, è dotato di quattro Centrali Operative interprovinciali presso le provincedi Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Ogni C.O. è provvista di una rete telefonica sanitaria dedicata solo alla emergenza (118) e indipendente da quella ordinaria, con venti linee dhe afferiscono a cinque posti di operatori; dispone inoltre di una rete privata virtuale dedicata (RPV) che le collega fra loro, con tutti i pronto soccorso e con tutti i reparti dell'area critica degli ospedali dell'Isola (Rianimazioni, Unità coronariche, Neurochirurgie, etc.); ognuna di esse è fornita inoltre di un sistema di registrazione automatico di tutte le telefonate che vi afferiscono. Le Centrali Operative, ciascuna per il proprio bacino, sono raggiungibili dall'utenza componendo il numero telefonico unico e gratuito 1-1-8.

domenica 5 dicembre 2010

La Procura della Corte dei conti: Troppe spese per il 118, danno erariale di 37 milioni


L’assunzione in massa avvenne in piena campagna elettorale, tra il 2005 e il 2006. La Sise, la società che gestiva il servizio di soccorso del 118, arruolò 1.200 persone, soprattutto barellieri e autisti. Di colpo, aumentarono le ambulanze: da 158 a 256. Per quell’operazione la Procura della Corte dei conti quantifica un danno all’erario di 37 milioni di euro, chiamando in causa l’allora governatore Totò Cuffaro, la sua giunta e i deputati regionali che facevano parte della commissione Sanità dell’Assemblea siciliana, che avallò le assunzioni.
Secondo i magistrati contabili l’aumento di mezzi e personale non sarebbe stato giustificato da esigenze funzionali di potenziamento del servizio di emergenza gestito dalla Sise, società interamente partecipata dalla Croce rossa italiana a cui la Regione si era affidato mediante convenzione. L’aumento delle ambulanze, sostengono i magistrati, consentì l’assunzione di precari della Sise e corsisti del Ciapi.
L’Assemblea siciliana aveva inizialmente negato la documentazione richiesta dalla Corte dei Conti, ritenendola una lesione delle proprie prerogative. Gli atti erano stati trasmessi solo dopo una sentenza pronunciata nel 2009 dalla Corte costituzionale, che ha ritenuto pienamente legittime le richieste istruttorie del procuratore regionale Guido Carlino e del pm Gianluca Albo, titolari dell’inchiesta.
Adesso sulla richiesta di risarcimento dovranno pronunciarsi, nell’udienza del 14 aprile 2011, i giudici della sezione giurisdizionale, presieduta da Luciano Pagliaro. La vicenda risale all’autunno di cinque anni fa. Il via liberà da parte della giunta al potenziamento del 118 arrivò il 20 settembre, due settimane dopo l’allora assessore alla Sanità Giovanni Pistorio firmò un atto permise l’immissione in servizio di 64 nuove ambulanze in più rispetto a quelle previste dalla convenzione con la Croce Rossa, incrementando da 10 a 12 il numero dei soccorritori per ogni mezzo.
Il provvedimento di Pistorio finì in VI Commissione all’Ars, dove il 19 ottobre sette deputati votarono altri due emendamenti che aumentarono il parco ambulanze di altri mezzi. Contro votò soltanto Antonello Cracolici dei Ds, mentre Giovanni Manzullo della Margherita si astenne. L’iter si chiuse con una delibera che determinò costi aggiuntivi per 43 milioni di euro all’anno.
Cracolici e Manzullo, con quella decisione, hanno evitato la contestazione di responsabilità inviata dalla Corte dei Conti invece agli altri 18 parlamentari, tra cui Cuffaro, dieci assessori, e sette componenti della commissione Sanità. Lo scorso giugno il procuratore generale della Corte dei conti, Giovanni Coppola, ha bacchettato la Regione per l’alto costo del servizio del 118: nel 2002 sono stati spesi circa 9 milioni di euro, nel 2009 la Regione ne ha sborsati 87,5 soltanto per il personale e i mezzi.
L’indagine, oltre Cuffaro, riguarda gli ex componenti della sua giunta Innocenzo Leontini, Carmelo Lo Monte, Antonio D’Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio (attuale presidente dell’Ars), Fabio Granata, Michele Cimino, Mario Parlavecchio e Giovanni Pistorio, e gli ex componenti della Commissione Sanità Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono e Giancarlo Confalone, Angelo Moschetto.

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Rimuovere i graffi dai cd in cinque minuti


Eccovi alcuni metodi casalinghi, mediante i quali dovreste essere in grado di rimuovere i graffi dalla superficie dei cd.Le superfici dei cd o dei dvd sono molto delicate. Infatti, basta una scorretta conservazione, ed ecco che la superficie di esso si striscia. Se avete sperimentato tutto quanto era nelle vostre conoscenze, ma non avete ancora risolto il problema, vi indichiamo altri metodi, mediante cui dovreste essere in grado di rimettere in sesto i vostri cd o dvd. Tuttavia, sia bene chiaro, quelle sotto riportate devono essere intese come "ultime spiagge", ossia soluzioni utilme al problema, cui ricorrere soltanto quando non c'è proprio più niente da fare. Di conseguenza, non ci assumiamo nessuna responsabilità nel caso in cui non riusciste a pervenire al risultato sperato. In sostanza, non vi assicuriamo che i vari metodi proposti possano effettivamente funzionare. Primo metodo – Il dentifricio Cosa vi serve: Un cd da pulire Dentifricio (possibilmente a pasta bianca e non colorata, senza granuli) Acqua di rubinetto Un batuffolo di cotone Un panno morbido Dieci minuti di tempo Sul mercato esistono dei costosissimi kit di riparazione, ma con questo metodo non servono. Prendiamo il supporto da pulire e mettiamoci sopra del dentifricio. Con un batuffolo di cotone leggermente inumidito (o con le mani, se preferite) spalmiamo per bene il dentifricio lungo tutta la superficie del cd, anche se ne è strisciata solo una piccola parte. Lasciamo agire il dentifricio per cinque minuti. Quindi prendiamo il cd e, sotto l’acqua corrente, togliamo con le mani ogni residuo di dentifricio. Quando abbiamo rimosso tutto il dentifricio, asciughiamo il supporto con un panno morbido e, voilà, la superficie ora è ben levigata! Ovviamente, devo ricordarvi che se la superficie presenta graffi profondi, questi potrebbero non venir via, neppure se lasciaste agire il dentifricio per giorni e giorni. Secondo metodo – La banana E' possibile rimuovere i graffi dai cd anche con questo frutto esotico, ma la procedura è un po’ più lunga. Cosa vi serve: Un cd da pulire Un pezzo di banana (con la sua buccia, da utilizzare in seguito) Un panno morbido Acqua di rubinetto Quindici minuti del vostro tempo Prendiamo il supporto da pulire e strofiniamoci sopra la polpa della banana con movimenti circolari. E' necessario strofinare tutta la superficie del cd. Lasciamo agire la polpa sul support per 5 minuti. Ripuliamo la superficie con la parte interna della buccia . Laviamo il supporto con acqua e asciughiamolo con un panno morbido.Anche per quanto riguarda questo metodo, è nostro dovere segnalare che i graffi molto profondi potrebbero non sparire, anche dopo giorni e giorni di duro lavoro.

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