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L'assessore Russo avvia l'ispezione per i fondi concessi al marito della senatrice finocchiaro.
CATANIA - La vicenda è esplosa come una bomba scagliata nel bel mezzo della guerriglia politica in corso nel mondo politico regionale. Diremmo inevitabilmente, considerati i personaggi direttamente o indirettamente chiamati in causa, la delicata questione al centro del caso, appalti nel mondo della sanità, il gioco incrociato di alleanze politiche vecchie e nuove. La bomba è quella legata all'affidamento da parte dell'Asp di Catania alla società privata Solsamb di un appalto per circa 350 mila per la gestione della formazione del personale e dell'informatizzazione del Pta (Presidio territoriale di assistenza) di Giarre. L'affidamento, il cui iter era cominciato con due governi, quello nazionale e quello regionale, diversi dagli attuali, va in porto senza che l'Asp bandisca una gara. Errore, anche grave, perché esiste una direttiva regionale, che risale proprio al 2007, quando cominciò la storia del Pta giarrese, che impone sempre gare con evidenza pubblica quando si superano lavori per 125 mila euro. E se più appalti uguali interessano più Aziende, in quel caso c'era l'obbligo di consorziarsi per le Asl, per evitare di aggirare l'ostacolo della gara pubblica parcellizzando i lavori.
Con il Pta non succede, perché? La questione politica sorge inevitabile perché l'amministratore unico della Solsamb è il dottor Melchiorre Fidelbo, marito della capogruppo al Senato del Pd, Anna Finocchiaro. Quando il Pta viene inaugurato, poi, in prima fila a tagliare il nastro la Finocchiaro c'è, suo marito pure, c'è l'assessore alla Sanità, Massimo Russo e c'è persino l'ex ministro del governo Prodi, Livia Turco. Ce n'è abbastanza per aprire un caso (tanto più con il Pd che è il nuovo partner di governo di Lombardo) non c'è che dire. Ma che cosa è successo? Ci sono molte ombre su tutta la vicenda, qualcuno, con il passare dei giorni, parla di equivoci, sarebbe quasi una commedia però, non episodi che si possano isolare, qualcuno invece parla più apertamente della possibilità che ci possano essere state leggerezze, superficialità, qualche concessione quanto meno azzardata. Gli ispettori dell'assessore Russo lo devono accertare nel giro di qualche giorno, quel che fanno intendere a Palermo è che l'errore sarebbe partito dagli uffici della Regione proprio nel 2007, quando fu scritta una lettera al Ministero, al dott. Fidelbo e all'Asp in cui si comunicava che il progetto dell'Pta era approvato. Ma quale progetto? Quello del presidio o quello del lavoro che intendeva fare la società del dott. Fidelbo? Diciamo che l'equivoco nascerebbe da qui e si svilupperebbe così, con il punto nero cruciale che, in ogni caso, se davvero quel progetto fosse stato approvato, a validarlo avrebbe dovuto essere l'assessore dell'epoca. Di cui non c'era nessuna firma.
Per farla breve arriviamo al governo Lombardo, all'approvazione in fretta e furia di quattro progetti di Pta in Sicilia, per evitare di perdere i finanziamenti statali. C'è qualche progetto pronto? Come no, quello di Giarre. Arriva la firma, dunque, e il finanziamento di 506 mila euro, girati dalla Regione all'Asp. Che, senza approfondire e senza gara, ne destina la bellezza di 350 mila non all'intera struttura, ambulatorio, medici, infermieri, ma solo all'informatizzazione. E' tutto un colossale equivoco o qualcuno ha chiuso uno o un paio di occhi? L'assessore Russo ha chiesto agli ispettori, Paolo Barone e Duilia Martellucci, tempi rapidi ed esiti inequivocabili. Almeno qui e almeno stavolta.
Per farla breve arriviamo al governo Lombardo, all'approvazione in fretta e furia di quattro progetti di Pta in Sicilia, per evitare di perdere i finanziamenti statali. C'è qualche progetto pronto? Come no, quello di Giarre. Arriva la firma, dunque, e il finanziamento di 506 mila euro, girati dalla Regione all'Asp. Che, senza approfondire e senza gara, ne destina la bellezza di 350 mila non all'intera struttura, ambulatorio, medici, infermieri, ma solo all'informatizzazione. E' tutto un colossale equivoco o qualcuno ha chiuso uno o un paio di occhi? L'assessore Russo ha chiesto agli ispettori, Paolo Barone e Duilia Martellucci, tempi rapidi ed esiti inequivocabili. Almeno qui e almeno stavolta.
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