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Maglia nera in Italia per "errori" sanitari.
Tre morti in tre gioni in Sicilia
Malasanità da un milione l'ora. Una neonata muore, a un altro somministrano anestetico anziché ossigeno. La Corte dei Conti: la regione è all'ultimo posto per efficienza.
PALERMO - La sanità siciliana costa ai contribuenti, secondo la relazione della Corte dei Conti la bellezza di un milione l'ora (sabati e domeniche comprese). Il recente rapporto della commissione parlamentare sugli errori sanitari la colloca agli ultimi posto per efficienza e ai primi per casi di malasanità. Non a caso il sistema medico in Sicilia continua a far parlare di sè: domenica una bimba è morta a Palermo nella clinica privata Triolo-Zancla prima di venire alla luce. I genitori accusano i medici di aver ritardato il parto cesareo e la magistratura ha aperto un'inchiesta. Ieri è stata effettuata l' autopsia.
4 CASI IN 4 GIORNI
Negli ultimi quattro giorni nell'Isola si sono verificati altrettanti casi di malasanità, con tre morti e un neonato che si trova in coma farmaceutico - con lievi segni di miglioramento - al Policlinico di Palermo, dopo che giovedì i medici gli avevano somministrato un anestetico invece che ossigeno, pare perche i tubi erano stati invertiti durante la manutenzione dell'impianto: la responsabilità, a quanto pare, sarebbe della ditta che aveva appena effettuato la manutenzione. Nessuno dei medici o degli infermieri del reparto, però, si sarebbe preoccupato di effettuare il controllo.
Venerdì un uomo di 52 anni, Lorenzo Facciponte, in cura al Barone Lombardo di Canicattì (Agrigento), è stato trasferito in elisoccorso al Vincenzo Cervello di Palermo, dove è morto poche ore dopo. Anche in questo caso i familiari puntano il dito contro i sanitari agrigentini, che avrebbero scambiato una polmonite per un banale dolore intercostale.
Sempre venerdì, a Catania, un cingalese di 47 armi, Basilio Kuranage, è morto per un infarto al Garibaldi, dove ha atteso quattro ore al pronto soccorso prima di essere visitato.
Tutti casi sui quali la magistratura sta indagando, mentre la commissione sugli errori sanitari, presieduta da Leoluca Orlando (che in quanto ex sindaco di Palermo conosce bene la situazione), ha chiesto ai direttori sanitari una relaziofle su quanto accaduto. Sulla nascitura morta a Palermo nella clinica Triolo-Zancla, il padre della bimba, un uomo di 27 anni, ha denunciato che il parto cesareo, deciso dai medici a causa della sofferenza del feto, sia stato effettuato con grande ritardo. La donna, seguita da un ginecologo della clinica, era stata ricoverata sabato; il tracciato effettuato in serata ha fatto emergere una situazione di rischio per la bimba, poi nata morta. L'autopsia, effettuata ieri, dirà cosa è accaduto, mentre il pm ha ordinato l'identificazione dei medici e degli infermieri che si sono occupati del caso e il sequestro della placenta. I responsabili della clinica si difendono sostenendo di aver seguito tutte le procedure del caso. Il decesso sarebbe solo frutto di una disgrazaiata fatalità.
L'ESERCITO DEI 58MILA
Eppure la sanità resta, di gran lunga la più importante aziende siciliana. Secono la Corte dei Conti mantiene 52.184 dipendenti, di cui 5.078 a tempo determinato. Complessivamente costa 8 miliardi 775 milioni. L'intervento di Massima Russo, neo-assessore alla Sanità del governo Lombardo ha consentito il contenimento delle spese. Non certo il miglioramento dell'efficienza.
Lo conferma l'incidente avvenuto a fine agosto al Policlinico di Messina. Due ostetrici hanno litigato in sala parto sull'attribuzione delle competenze. La perdita di tempo ha imposto l'asportazione dell'utero alla mamma e ha provocato al feto, un paio di arresti cardiaci che harmo provocato danni irrimediabili al cervello. Purtroppo non sono casi isolati. La relazione della commissione guidata da Leoluca Orlando offre un quadro penoso sulla sanità nell'Isola. Su 242 casi di malasanitàregistratiinItaliadaaprile 2009 a settembre 20 l O quasi la metà sono attribuibili a due sole regioni: Calabria (64 casi costati la vita a 50 persone) e Sicilia (52 incidenti con 38 morti). In questi ultimi 4 giorni la lista del lutto si è ulteriormente allungata.
4 CASI IN 4 GIORNI
Negli ultimi quattro giorni nell'Isola si sono verificati altrettanti casi di malasanità, con tre morti e un neonato che si trova in coma farmaceutico - con lievi segni di miglioramento - al Policlinico di Palermo, dopo che giovedì i medici gli avevano somministrato un anestetico invece che ossigeno, pare perche i tubi erano stati invertiti durante la manutenzione dell'impianto: la responsabilità, a quanto pare, sarebbe della ditta che aveva appena effettuato la manutenzione. Nessuno dei medici o degli infermieri del reparto, però, si sarebbe preoccupato di effettuare il controllo.
Venerdì un uomo di 52 anni, Lorenzo Facciponte, in cura al Barone Lombardo di Canicattì (Agrigento), è stato trasferito in elisoccorso al Vincenzo Cervello di Palermo, dove è morto poche ore dopo. Anche in questo caso i familiari puntano il dito contro i sanitari agrigentini, che avrebbero scambiato una polmonite per un banale dolore intercostale.
Sempre venerdì, a Catania, un cingalese di 47 armi, Basilio Kuranage, è morto per un infarto al Garibaldi, dove ha atteso quattro ore al pronto soccorso prima di essere visitato.
Tutti casi sui quali la magistratura sta indagando, mentre la commissione sugli errori sanitari, presieduta da Leoluca Orlando (che in quanto ex sindaco di Palermo conosce bene la situazione), ha chiesto ai direttori sanitari una relaziofle su quanto accaduto. Sulla nascitura morta a Palermo nella clinica Triolo-Zancla, il padre della bimba, un uomo di 27 anni, ha denunciato che il parto cesareo, deciso dai medici a causa della sofferenza del feto, sia stato effettuato con grande ritardo. La donna, seguita da un ginecologo della clinica, era stata ricoverata sabato; il tracciato effettuato in serata ha fatto emergere una situazione di rischio per la bimba, poi nata morta. L'autopsia, effettuata ieri, dirà cosa è accaduto, mentre il pm ha ordinato l'identificazione dei medici e degli infermieri che si sono occupati del caso e il sequestro della placenta. I responsabili della clinica si difendono sostenendo di aver seguito tutte le procedure del caso. Il decesso sarebbe solo frutto di una disgrazaiata fatalità.
L'ESERCITO DEI 58MILA
Eppure la sanità resta, di gran lunga la più importante aziende siciliana. Secono la Corte dei Conti mantiene 52.184 dipendenti, di cui 5.078 a tempo determinato. Complessivamente costa 8 miliardi 775 milioni. L'intervento di Massima Russo, neo-assessore alla Sanità del governo Lombardo ha consentito il contenimento delle spese. Non certo il miglioramento dell'efficienza.
Lo conferma l'incidente avvenuto a fine agosto al Policlinico di Messina. Due ostetrici hanno litigato in sala parto sull'attribuzione delle competenze. La perdita di tempo ha imposto l'asportazione dell'utero alla mamma e ha provocato al feto, un paio di arresti cardiaci che harmo provocato danni irrimediabili al cervello. Purtroppo non sono casi isolati. La relazione della commissione guidata da Leoluca Orlando offre un quadro penoso sulla sanità nell'Isola. Su 242 casi di malasanitàregistratiinItaliadaaprile 2009 a settembre 20 l O quasi la metà sono attribuibili a due sole regioni: Calabria (64 casi costati la vita a 50 persone) e Sicilia (52 incidenti con 38 morti). In questi ultimi 4 giorni la lista del lutto si è ulteriormente allungata.
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