Per il segretario del sindacato è necessaria l'unità: «Bisogna sedere al tavolo anche con la Fiom»
PALERMO - «Stiamo vivendo un momento di forte paralisi e grande difficoltà, in parte dovuta al momento politico che la Sicilia sta attraversando. Siamo delusi dalla politica del presidente Raffaele Lombardo, non abbiamo nella Regione un’interlocutore valido. Quattro governi in due anni, giunte che cambiano, così non si può iniziare nessun tipo di percorso o di progetto». A dirlo il segretario generale dell'Ugl Sicilia, Giovanni Condorelli, nel corso di un forum nella redazione dell’agenzia Italpress. Di «buon risultato sul fronte amministrativo» Condorelli parla, invece, a proposito della riforma del sistema sanitario dall’assessore regionale Massimo Russo, facendo particolare riferimento alla ricollocazione dei 3.300 dipendenti dell’ex 118 nella Seus.
Un atto che il segretario Ugl giudica «importante, che ha risolto un problema che altrimenti avrebbe avuto delle pesanti ripercussioni sociali». Ma i nodi da affrontare per sindacati e politica sono tanti, a partire dal sistema della formazione: «È necessario un riordino che parta dalla capacità di ognuno degli attori di fare autocritica, per dare vita ad una formazione che garantisca sviluppo, capace di creare realmente la classe dirigente di domani». Bisogna secondo Condorelli puntare «sulla professionalità dei formatori», e per questo «sarebbe essenziale l'albo dei formatori».
Poi sulla cosiddetta «malaburocrazia»: «È un deterrente per chi vuole investire e fare impresa in Sicilia, non ultimo l’esempio della Erg che attraverso il suo presidente Garrone ha lanciato recentemente l'allarme per le autorizzazioni necessarie per il rigassificatore di Priolo» per il segretario siciliano dell'Ugl «un punto di partenza importante, strategico per l'area». Serve insomma «un piano di rilancio industriale e di vero cambiamento». Poi sul sindacato: «una modernizzazione è fondamentale», promuovendo «una strategia del dialogo che vada anche oltre i meccanismi della concertazione». Inevitabile parlare della vertenza Fiat di Termini Imerese: «Occorre che con tutte le organizzazioni sindacali si faccia fronte unico» perché «c’è un tentativo da più parti d’indebolire le organizzazioni sindacali». «Tutti - conclude Condorelli -, anche la Fiom, dobbiamo sedere allo stesso tavolo e dialogare per non essere vulnerabili».
Fonte Italpress
02 novembre 2010
02 novembre 2010
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